Riconoscere e rispettare le differenze tra uomo e donna nella ricerca medico-scientifica, nella diagnosi, nella prevenzione e nelle cure è il principio fondamentale della medicina di genere, un approccio personalizzato che mira a garantire equità di trattamento, in particolare per le donne. Questo modello può contribuire significativamente a ridurre la mortalità femminile, dato che, in Italia, oltre 35.000 donne muoiono ogni anno a causa di patologie prevenibili.
Il tema è stato al centro del convegno “Pari ma non uguali”, organizzato da Confcooperative Liguria il 13 dicembre scorso, presso la Biblioteca Universitaria di Genova. L’evento, parte di una campagna nazionale di sensibilizzazione e approfondimento promossa da Confcooperative e Cooperazione Salute, ha ribadito l’impegno dell’organizzazione verso le politiche di genere e le pari opportunità in un settore fortemente femminilizzato. Attualmente, il 63% della forza lavoro nelle cooperative è donna, quasi il 40% delle cooperative associate a Confcooperative Liguria sono cooperative femminili, e il 50% dei soci è costituito da donne.
Anna Manca, presidente di Confcooperative Liguria, ha sottolineato: "Nel movimento cooperativo, è radicata la consapevolezza del ruolo centrale delle donne nella società e dell’importanza di promuovere il benessere e la qualità della vita. Questo impegno si traduce in attenzione alle esigenze concrete, come la conciliazione tra vita privata e lavoro, l'accesso alla prevenzione e alle cure, nonché una riflessione sugli stili di vita e sulle predisposizioni a determinate patologie". Manca ha poi evidenziato come la medicina di genere rappresenti uno strumento cruciale per diffondere conoscenze utili a promuovere il cambiamento culturale e affrontare con maggiore consapevolezza le sfide della salute femminile.
Massimo Nicolò, assessore alla Sanità, Politiche sociali e Terzo Settore di Regione Liguria, ha ricordato che la Liguria è stata tra le prime regioni a dotarsi nel 2022 di un tavolo tecnico per l’applicazione e la diffusione della medicina di genere, impegnandosi a sviluppare percorsi di prevenzione, diagnosi e cura specifici per le donne.
All'evento sono intervenuti anche Laura Moretti, consigliera di parità di Regione Liguria, Valeria Messina, referente ligure al tavolo nazionale sulla Medicina di genere, e la dottoressa Gil Ad Vered, cardiologa presso l’IRCCS San Martino di Genova. Elena Lusvardi, responsabile comunicazione di Cooperazione Salute, ha portato l’ulteriore testimonianza di impegno da parte della società di mutuo soccorso promossa da Confcooperative, con l’introduzione di un piano sanitario per le cooperative sociali che tiene conto dell’approccio di genere.
"Il piano sanitario per le cooperative sociali è stato progettato per rispondere alle specifiche esigenze delle donne", ha spiegato Lusvardi. "Sono previsti rimborsi per test di sterilità, procreazione medicalmente assistita, prestazioni domiciliari e supporto psicologico post-parto, insieme a pacchetti di prevenzione oncologica e per altre problematiche rilevanti per la salute femminile, come le malattie cardiovascolari".
Lusvardi ha poi ribadito l’impegno di Cooperazione Salute nel proseguire e ampliare questo percorso, riformulando i piani sanitari per garantire un'assistenza sanitaria sempre più equa e adeguata alle esigenze delle donne.