Alla vigilia della discussione del bilancio in Consiglio Comunale, le opposizioni lanciano un duro attacco all’Amministrazione tracciando un bilancio che evidenzia il “fallimento delle politiche sociali, educative e della mobilità” adottate dal Comune di Genova.
Alla conferenza stampa congiunta che si è tenuta questa mattina, hanno preso parte i rappresentanti di Partito Democratico, Azione, Lista Rossoverde e Movimento 5 Stelle, annunciando battaglia in aula e presentando un totale di settecentoquarantasei ordini del giorno.
I gruppi di minoranza hanno presentato un quadro della situazione in città desolante, accusando la giunta di immobilismo, scarsa attenzione alle esigenze dei cittadini e gestione fallimentare delle principali aziende partecipate.
A introdurre l’incontro è stato Davide Patrone, capogruppo del Partito Democratico che ha definito il bilancio come "il riflesso di una gestione amministrativa fallimentare", accusando la giunta di utilizzare le istituzioni per fini elettorali e di ignorare le priorità della città: “Viviamo una fase nella quale l’Ente è estremamente precario e le esigenze dei cittadini sono piegate a quelle della politica dell’Aula”.
Evidenziando tre attori principali, legati come ricordato a sociale, scuola e cultura, Patrone prosegue: “Questo autodenuncia un fallimento. La Giunta stessa, a sei mesi dalle elezioni, spera di recuperare consenso elettorale ma l’approssimarsi delle elezioni permette gesti di chiarerà politica, ammette il proprio fallimento”.
Le critiche si sono concentrate in particolare sulle politiche sociali, educative e della mobilità. Cristina Lodi ha evidenziato la riduzione degli investimenti nei servizi sociali, con conseguente carenza di personale e aumento dell'instabilità del sistema: "Il Comune ha ridotto in maniera importante i propri soldi, investendo quindi risorse che nascono da programmazione e progettualità. Questo però crea una destabilizzazione: basta nulla che un progetto salta e quindi salta un servizio. Ancora, è evidente che queste risorse sono state elevate creando in qualche modo grave instabilità al sistema sociale”. Lodi ha poi sottolineato il fallimento delle politiche educative: "Abbiamo sempre più di ottocento famiglie, quindi non domande, famiglie nella lista d'attesa per gli asili nido, non è stato fatto nulla, se non qualcosa di suicida, quindi un fallimento totale”.
Infine, la consigliera ha denunciato la situazione insostenibile della mobilità: "Nonostante progetti mirabolanti oggi la gente non riesce a raggiungere le proprie destinazioni in tempo. Vuol dire che non c’è possibilità di muoversi in questa città, vuol dire dunque che tutti i migliori di euro che sono girati sono stati devoluti in maniera instabile”.
Filippo Bruzzone, Lista Rossoverde, ha criticato la gestione della scuola, con un focus particolare del servizio zero-sei: “Dopo due anni e mezzo di gestione Brusoni, che infatti è uno degli assessori che perde la delega, usciamo con una situazione a nostro giudizio drammatica. Stiamo parlando di un servizio essenziale, che questa giunta sta veramente mettendo a dura prova”.
Bruzzone ha poi evidenziato la mancanza di investimenti per l'edilizia scolastica, tema spesso al centro del dibattito: "Abbiamo degli interventi di edilizia scolastica che sono lì dal primo Triennale targato Bucci, parliamo del 2017, in quartieri che vivono delle situazioni di fragilità. Se si vuole veramente mettere mano a quei quartieri che vivono situazioni di fragilità economica, scolastica, non si devono trascinare interventi per così tanti anni”.
L'opposizione ha anche puntato il dito contro la gestione di AMT e AMIU, denunciando la situazione finanziaria precaria della prima e lo svuotamento di competenze della seconda. Secondo Fabio Ceraudo (Movimento 5 Stelle), "AMIU a nostro parere rimane una società svuotata delle proprie competenze perché è stato scaricato tutto sulla questione impiantistica a IREN, che si è dimostrata non all'altezza del compito di fare degli impianti che invece dovrebbero essere a servizio della chiusura del ciclo di rifiuti”.
I gruppi di minoranza hanno inoltre accusato la giunta di scarsa attenzione alle esigenze dei cittadini, evidenziando la mancanza di investimenti in alcuni quartieri della città e la scarsa presenza degli assessori in Consiglio Comunale: "Il secondo ciclo amministrativo di Bucci è stato più una forma di totale narrazione di un rendering che poi non si è trasformato in nulla" ha dichiarato Ceraudo.