Attualità - 16 dicembre 2024, 10:06

Qualità della vita, duro colpo per Genova: persi sette posti

A stabilirlo l'indagine annuale del Sole 24 Ore, che vede il capoluogo di Regione finire al cinquantaquattresimo posto, precisamente a metà classifica. A pesare soprattutto i parametri di Giustizia e sicurezza, Affari e Demografia

Il Sole 24 Ore ha pubblicato la classifica annuale in merito al benessere e alla qualità della vita in tutti i territori italiani e la Liguria nel 2024 ha perso sette posti rispetto al 2023, finendo al cinquantaquattresimo posto, precisamente a metà classifica, in un totale di centosette capoluoghi di provincia presi in considerazione.

Nel dettaglio, i capoluoghi sono stati classificati attraverso l'utilizzo di novanta indicatori forniti da fonti certificate, divisi esattamente in sei categorie tematiche: ricchezza-consumi, affari-lavoro, giustizia-sicurezza, demografia-società, ambiente-servizi e infine cultura-tempo libero.

La città di Genova ha registrato un notevole calo nella sua posizione, scendendo al sessantadueesimo posto in Italia, ben ventisei posizioni in meno rispetto all’anno precedente, nell’indicatore che misura demografia e società. In particolare, il capoluogo ligure si distingue per il tasso di solitudine, con il 47% dei nuclei familiari composti da persone sole, un dato che la colloca penultima in questa specifica classifica parziale. 

A seguire, la città occupa anche il terzultimo posto per quanto riguarda l’indice di dipendenza degli anziani, che misura il rapporto tra la popolazione over 65 e quella attiva. Tuttavia, Genova si posiziona al quinto posto per numero di medici specialisti, con 49,8 ogni 10.000 abitanti, e al dodicesimo per saldo migratorio totale, con una differenza di sole nove unità tra iscritti e cancellati dai registri anagrafici. Ha valore positivo anche l’aumento del tasso di natalità, cresciuto dell’1,8%.

Inoltre, Genova ottiene il punteggio migliore in ambito cultura e tempo libero, passando dal tredicesimo al quarto posto rispetto all’anno scorso. Nella classifica delle amministrazioni digitali, redatta dalla società di servizi Fpa, la città detiene il primato nazionale. 

Si colloca al terzo posto per indice di sportività, all’ottavo per indice di lettura, al tredicesimo per copertura della rete Gigabit (con il 74% delle famiglie coperte), al diciannovesimo per la presenza di palestre, piscine e centri benessere (due ogni dieci mila abitanti) e al ventiquattresimo per offerta culturale, con 71,4 spettacoli ogni mille abitanti. 

Tuttavia, sull’indice del clima, parte integrante dell’indicatore del tempo libero, Genova non eccelle particolarmente, piazzandosi al quarantatreesimo posto: sebbene sia la seconda città italiana più efficace nel proteggersi dalle ondate di calore, ha un posizionamento critico (centrotreesimo) per eventi meteorologici estremi, misurati attraverso gli accumuli di pioggia. Inoltre, il soleggiamento non è dei migliori, con una media di 7,5 ore al giorno, portando Genova all’81esimo posto in classifica.

Per quanto riguarda 'ricchezza e consumi', Genova si trova al sessantacinqueesimo posto, perdendo dieci posizioni rispetto all’anno scorso. I dati più critici riguardano la disuguaglianza del reddito netto (centodueesimo posto), l’indice generale dell’inflazione (centeesimo posto) e l’incidenza percentuale dei canoni di locazione sul reddito medio pro capite, che si attesta al 39%, corrispondente al novantadueesimo posto. 

Malgrado il dato, la retribuzione media annuale dei lavoratori dipendenti è tra le più elevate d’Italia, con 24.737 euro (quattordiceesimo posto, rispetto a una media nazionale di 20.328 euro), così come il valore aggiunto per abitante, pari a 38.000 euro (trediceesimo posto a livello nazionale), e i depositi bancari delle famiglie consumatrici, che ammontano a 22.000 euro pro capite (diciottesimo posto). In sintesi, sebbene Genova conservi una certa ricchezza, il costo della vita è elevato e le disuguaglianze economiche risultano marcate.

Proseguendo nella classifica, Genova guadagna diciotto posizioni nell'indicatore affari e lavoro, collocandosi al diciotteesimo posto della classifica. 

Tra i dati più positivi spicca il numero di startup innovative, con dieci ogni mille società di capitale, che consente alla città di entrare nella top dieci nazionale. Buoni risultati anche per il 35% di laureati (diciasettesimo posto) e per le presenze turistiche, che raggiungono i 2.494 per chilometro quadrato, posizionandosi al dicannovesimo posto in Italia; tuttavia, il tasso di crescita annuale del 7% è inferiore alla media nazionale dell'8,7%, collocando Genova al sessantunesimo posto. Nonostante un incremento del 3,6% nell'occupazione femminile registrato dall'Istat, il divario retributivo di genere rimane significativo, con gli uomini che guadagnano in media il 35% in più rispetto alle donne, posizionando Genova tra le 17 città italiane in condizioni peggiori.

Per quanto riguarda ambiente e servizi, la città si posiziona al cinquantatresimo posto, perdendo quattordici posizioni rispetto all'anno precedente. Il tasso di motorizzazione è il secondo più basso d'Italia, con quarantotto auto ogni cento abitanti, mentre il numero di posti offerti dal trasporto pubblico (4.916 posti-chilometro) è tra i migliori del Paese, al nono posto. La concentrazione media annua di PM10 è relativamente contenuta (ventiquattresimo posto). Tuttavia, la raccolta differenziata rimane insufficiente (novantasetteesimo posto), il 10% della popolazione vive in aree a elevato rischio alluvionale (89esimo posto) e l'8% in zone a elevato rischio frana (novantottesimo posto).

Inoltre, il Sole 24 Ore ha elaborato, per il quarto anno consecutivo, un indice generazionale che misura la qualità della vita per bambini, giovani e anziani. Dall'indagine emerge che i bambini vivono in condizioni non semplici a Genova, occupando il settantquattresimo posto in classifica. La città si colloca terza per numero di pediatri e quinta per edifici scolastici con palestra, ma è centoquattresima per giardini scolastici, settantunesima per verde attrezzato, ottantaduesima per spazio abitativo e, soprattutto, centocinquesima per delitti denunciati a danno di minori. 

Anche i giovani non se la passano meglio, posizionandosi al settantesimo posto: sebbene il numero di residenti nella fascia 18-35 anni sia aumentato del 2,8% nel 2023 (sesto dato migliore in Italia) e ci siano molti bar e discoteche (nono posto), la città è agli ultimi posti per incidenza del canone di locazione in zone semicentrali (centoduesimo), aree sportive per residente (102esimo), amministratori under 40 (centotresimo) e imprenditorialità giovanile (novantaduesimo). Infine, gli anziani sono la categoria che si colloca meglio, al sessantaseiesimo posto, con un buon numero di geriatri (quinto posto), infermieri (trentaduesimo) e posti letto nelle RSA (trentasettesimo). Tuttavia, la solitudine e l'alto consumo di farmaci per depressione (centesimo posto), insieme al basso numero di utenti dei servizi sociali comunali (sessantaduesimo posto), rappresentano problematiche significative.

Infine, Genova si colloca nei bassifondi della classifica per quanto riguarda giustizia e sicurezza, occupando il novantaseiesimo posto e registrando un calo di dieci posizioni. Tuttavia, questa situazione non è esclusiva della città ligure, ma interessa praticamente tutte le grandi città italiane, senza distinzione geografica: Firenze è ultima, Milano penultima, Napoli terzultima e Roma quintultima. Il capoluogo ligure presenta una delle più alte incidenze di furti, rapine in luoghi pubblici e reati legati agli stupefacenti, con 4.605 furti ogni 100.000 abitanti, il che la colloca al novantasettesimo posto per quanto riguarda gli indici di criminalità. Anche le truffe informatiche non vanno bene, posizionando Genova al novantadueesimo posto, mentre per il riciclaggio si trova al novantacinquesimo. Tuttavia, un dato positivo emerge dalla sicurezza stradale, con un tasso di mortalità stradale intorno all'1%, che consente a Genova di posizionarsi al sesto posto tra le città con i risultati migliori in questo ambito.

Redazione