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Eventi | 14 dicembre 2024, 11:59

Trionfo di leggerezza e genialità: Il cappello di paglia di Firenze incanta al Carlo Felice

Il cast stellare, diretto da Damiano Michieletto e con Giampaolo Bisanti sul podio dell’orchesta, ha regalato al pubblico uno spettacolo piacevole ed emozionante, tra incomprensioni comiche e lampi di genio. L’allestimento moderno di Paolo Fantin ha fatto da cornice a una storia frenetica e brillante, con Marco Ciaponi nei panni di Fadinard, Benedetta Torre nel ruolo di Elena, e Nicola Ulivieri come Nonancourt. Sul palco anche il barboncino biondo Gustavo

Consenso e sorrisi per la prima rappresentazione de ‘Il cappello di paglia di Firenze’ di Nino Rota al Teatro Carlo Felice di Genova, andata in scena venerdì 13 dicembre. In scena un cast stellare, tra cui Marco Ciaponi nel ruolo di Fadinard, Nicola Ulivieri come Nonancourt e Benedetta Torre nel ruolo di Elena, l’opera è un viaggio tra incomprensioni, buone intenzioni e lampi di genio, magistralmente diretta dal regista Damiano Michieletto, che vede sul podio dell’orchestra il maestro Giampaolo Bisanti

Sul palco un allestimento moderno, con scene di Paolo Fantin, fatto di stanze e di scale, che sarà la cornice dell’intera storia: dietro ogni porta un equivoco, dietro ogni personaggio un sentimento contrastante che troverà poi la sua soluzione sul finale. 

'Il cappello di paglia di Firenze' è tratta dalla commedia francese 'Un chapeau de paille d’Italie' di Eugène Labiche e Marc-Michel del 1851, da libretto di Nino Rota e della madre Ernesta Rinaldi, e ancora oggi rappresenta uno degli esempi più brillanti (e riusciti) del  suo genio. 

E non c’è da stupirsi se direttore d'orchestra Bisanti ha descritto l'opera come "un inno alla vita”: le emozioni dei protagonisti partono dal ritmo fino ad arrivare alle voci e ai volti, spaziando dalla comicità alla rabbia, dalla paura alla malinconia. 

Al di là di ogni porta si cela una salone, una piazza, una camera da letto, in cui Fadinard, il protagonista, cerca di tenere in mano le redini di una situazione che cerca in ogni modo di degenerare e di rovinare la festa per le sue nozze con Elena. Osteggiato dal suocero, che tuonerà fino alla fine un ‘Tutto a monte’ dietro l’altro per impedire alla sua figliola di finire imprigionata in un rapporto che non vede di buon occhio, si ritroverà a inseguire le tracce di un cappello di paglia italiana per porre fine a una sfida a duello di un miliare colto in flagrante con la sua amante Anaide. 

Personaggi bizzarri, e addirittura un barboncino biondo di nome Gustavo accompagnato da un padrone vestito di strass, renderanno il vortice sempre più frenetico, in cui ogni incomprensione viene alimentata dall’altra, finché il ‘Tutto a monte’ non trova la sua soluzione trasformandosi in un ‘Tutto a posto’. 

La prima rappresentazione del Cappello di paglia di Firenze andò in scena nell’aprile 1955, dieci anni dopo la sua composizione: ancora oggi il pubblico ha accolto con lo stesso calore l’opera, esempio unico nel suo genere. In scena anche domenica 15 dicembre alle ore 15 e martedì 17 dicembre alle 20.

Chiara Orsetti

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