Nella sua visione si intrecciano tradizione e modernità, elementi chiave per affrontare le sfide sociali della città.
Un connubio che affonda le sue radici nell’esperienza pluridecennale accanto ai più fragili e che ha fatto di Enrico Costa, neo assessore ai Servizi Sociali, la scelta del vicesindaco reggente Pietro Piciocchi per ricoprire l’incarico.
Costa, nato e cresciuto a Genova, è stato presidente del Ceis, un’istituzione storica che da oltre cinquant’anni si dedica a supportare le fasce più fragili della popolazione, con un focus su dipendenze, disagio psichico e inclusione sociale. Sotto la sua presidenza, l’istituzione ha confermato il proprio ruolo come punto di riferimento per le realtà vulnerabili.
Ora, per Costa si apre un nuovo capitolo che lo vede alla guida dell’assessorato ai Servizi Sociali, alle Politiche per i giovani, terza età e disabilità. Una sfida che il neo assessore non ha paura di cogliere facendo dell’eredità culturale genovese, dell’inclusione dei nuovi cittadini e della lotta alle nuove povertà il centro del suo progetto.
“Siamo in un momento di grandi cambiamenti - racconta - ci sono nuove povertà, nuove sollecitazioni di tipo tecnologico, una rivoluzione del mondo del lavoro, c’è paura per il proprio futuro e vengono meno le certezze. Le famiglie hanno un problema demografico, cresce il numero di anziani e tra i giovani sembra ci sia poca propensione alla famiglia, all’essere genitori”.
Un quadro che, nelle idee di Costa, deve vedere una forte azione delle istituzioni, “che sono quelle in grado di incidere a livello organizzativo e culturale”.
“Mi piacerebbe dare una mano su questi temi - prosegue - e riscoprire l’identità storica di Genova come città solidale, dove la carità era rivolta ai minori e ai più fragili, una città che accoglie e integra”.
Una città accogliente e materna, dunque, che trasmetta i suoi valori ai nuovi abitanti perché possano diventare genovesi, liguri ed essere realmente integrati “facendo parte della società, portandola avanti e costruendo bene”.
Uno dei temi centrali per il neo assessore è il contrasto alle nuove forme di povertà che distingue tra quella dei giovani, vista come un trampolino di riscatto, e quella degli anziani, “una tristezza che spegne l’esistenza”.
“Se non ci impegniamo, non diamo un segnale forte coinvolgendo tutte le nostre forze, non solo quelle comunali ma quelle di tutti con il volontariato, richiamando l’intera comunità, rischiamo di non essere efficaci” ha ribadito Costa.
Sulla crisi demografica che sta riguardando Genova e l’Italia, l’assessore aggiunge: “Non basta offrire incentivi economici: serve anche un’azione culturale e sociale per coltivare la voglia di costruire una famiglia e le emozioni della genitorialità”.
Sul tema delle disabilità, Costa riconosce il lungo cammino già intrapreso da Genova ma invita alla pazienza e alla collaborazione. “Sansa fu il primo ad aver fatto particolare attenzione alla questione delle barriere architettoniche - racconta - Genova ha una storia millenaria che si riflette nella complessità del suo tessuto urbano. Sarà importante segnalare i problemi con calma e affrontarli gradualmente, evitando clamori che non aiutano a migliorare il clima sociale”.
L’ex presidente del Ceis porta nel suo incarico un bagaglio di esperienze che combina imprenditoria e impegno sociale. “La mia esperienza mi ha insegnato ad affrontare le difficoltà con creatività e progettualità, non con un approccio puramente assistenziale”, ha affermato.
Un equilibrio che certamente diventerà il suo tratto distintivo durante i prossimi mesi di assessorato.
“Dobbiamo cercare di favorire la vivibilità in questa città, questo può avvenire con un clima sociale migliore. Possiamo essere dei granelli di zucchero o dei granelli di sale. Cerchiamo di mettere meno sale e più zucchero, affrontando le difficoltà con atteggiamento positivo”.