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Attualità | 11 dicembre 2024, 08:43

Quinto, ottomila residenti salvano il cinema San Pietro

La comunità, assieme agli ex gestori Savino Colagiacomo e Giovanna De Biasio, ha riunito le forze per scongiurare la chiusura definitiva della struttura, che avrebbe visto sorgere al suo posto un'area parcheggio, attualmente rilevata dalla società ‘Alesbet Srl’

Facebook 'Cinema San Pietro'

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Quando il proverbio 'l'unione fa la forza' diventa realtà: ed è proprio attraverso la concretizzazione di questo che, grazie ad un sforzo compiuto dai residenti di Quinto, oltre alla determinazione dei suoi ex gestori, Savino Colagiacomo e Giovanna De Biasio e all'intuizione dell'imprenditore nonché presidente di 'Alesbet SrlAlessandro Giacobbe, ha permesso di non far chiudere i battenti al pubblico del cinema San Pietro a Quinto e che, di conseguenza, rimarrà punto di riferimento sociale.

Sono ben otto mila le persone della zona che, a seguito di una raccolta firme indetta, salveranno la struttura, un pezzo di cultura del tessuto cittadino importante che non vedrà, quindi, sorgere un'area parcheggio come pianificato inizialmente.

Domani, dopo quasi sei mesi di inattività, sotto la guida della 'Alesbet Srl', società del cinema di 'Circuito Genova', riaprirà i battenti ed è prevista anche un'inaugurazione. In concomitanza, nella chiesa di San Pietro ci sarà un cambio di guardia: arriverà, infatti, il nuovo parroco Don Paolo, che si insedierà domenica prossima con una messa celebrata insieme all'Arcivescovo Marco Tasca.

Inoltre, come da sempre contraddistingue la programmazione, nel fine settimana verrà proposto un film per i più piccoli 'Oceania 2', e uno per i più grandi 'Napoli-New York'. 

Lo storico cinema di quartiere 'San Pietro', meglio conosciuto ai tempi come 'seconda visione' perché proponeva in sala pellicole che erano già girate in altri circuiti ma che avevano una certa importanza, è sempre stata di proprietà dell'omonima parrocchia, e questa non è, però, la prima volta che vede una situazione del genere. 

Il cinema, circa vent'anni fa, è stato rilevato da una coppia di parrocchiani, Savino Colagiacomo, ex vigile settantottenne in pensione, e Giovanna De Biasio, lavoratrice nel settore della distribuzione dei film, in un'epoca in cui la digitalizzazione non aveva ancora preso il sopravvento. 

La coppia non era nuova a esperienze del genere: "In passato avevamo avuto diverse sale in Riviera, a Varazze, Spotorno, oltre all'Instabile di via Cecchi, dove siamo stati tra la fine degli anni '90 e i primi Duemila", raccontano i due, grazie ai quali la struttura "è diventata un centro di aggregazione per il quartiere e per le scuole di Quarto e Quinto che qui facevano le loro recite di fine anno". 

Dopo vent'anni, però, per ragioni economiche, a ridosso della scadenza contrattuale con la famiglia, la parrocchia decise di sostituire il cinema con un piccolo parcheggio auto. Ed è proprio in quel momento che, la coppia, assieme all'imprenditore Giacobbe, sono intervenuti con una petizione, grazie alla quale è stato possibile affidare il rilancio ad una società più grande che ne ha garantito il futuro. 

"Recuperare le sale storiche e a rischio abbandono è nel nostro Dna. Il Sivori è il cinema più antico d'Italia. L'Odeon e il City esistono dai primi del Novecento. Il San Pietro è uno dei pochi cinema rimasti nel Levante ed è circondato dall'affetto del quartiere. Oggi il pubblico è tornato quello pre-pandemia", ha affermato Giacobbe, sottolineando che "torneremo ad essere un luogo di riferimento culturale e sociale, e non soltanto per il quartiere".

Redazione

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