Attualità - 10 dicembre 2024, 08:00

Sestri Ponente sotto assedio dalle vibrazioni senza tregua, la parola ai cittadini esasperati

I residenti delle vie limitrofe a Fincantieri continuano a denunciare la situazione che nemmeno nei giorni festivi dà pace: "Ormai sono dei micro terremoti, abbiamo paura. Siamo arrivati ad un punto in cui viviamo quotidianamente uno stato di angoscia e panico costante"

Prosegue la nostra inchiesta sulla situazione dei lavori in corso del ribaltamento a mare di Fincantieri a Sestri Ponente, dove i disagi recati ai cittadini, che continuano a segnalare le costanti vibrazioni registrare all'interno dei propri appartamenti, ormai sono all'ordine del giorno.

Nel frattempo, nei giorni scorsi, i tecnici del Rina, l'impresa appaltatrice dei lavori, hanno montato due centraline che monitoreranno le vibrazioni causate dalle attività in corso, installandone una in un palazzo di via Cerruti, a ridosso dell’azienda, mentre la seconda è stata montata sul tetto della scuola Umberto Margherita, l’asilo nido sito in piazzetta Vito Conte che, lo scorso ottobre, era stato evacuato perché le insegnanti pensavano fosse un terremoto. 

"La situazione è iniziata già l'anno scorso a ottobre 2023 e man mano sta costantemente peggiorando", racconta la signora Esther, una residente della delegazione che abita proprio di fronte alla stazione, a ridosso di Fincantieri

"Qui non si tratta più di vibrazioni, ma di veri e propri micro terremoti - prosegue Esther -. Io ho dei video dove si possono vedere il letto e il tavolo che ballano, si alzano da terra: mi sembra di essere come nel film 'L'esorcista'".

La paura, l'angoscia e il panico sono all'ordine del giorno e per la signora Esther è una situazione che, prima o poi, causerà alle persone un "esaurimento nervoso": "Io quando vado a lavorare ho il terrore di non trovare più casa mia al rientro - prosegue -, perché prima o poi c'è il rischio venga giù. Io lo dico: se non ci vengono giù le case, noi ci ammaleremo di esaurimento nervoso. Nel mio caso, io non riesco più a prendere sonno perché penso costantemente a cosa potrebbe succedere. Questo è assurdo, perché in casa nostra dovremmo essere tutti sereni essendo, in teoria, il luogo più sicuro per l'essere umano, ma qui non è così".

In un contesto del genere, non solo il problema sono le vibrazioni, ma anche gli orari in cui queste vengono registrate dai residenti: "I lavori in corso non rispettano minimamente gli orari - continua Esther -, e a volte sentiamo i rumori anche alle 22. Ad esempio, domenica scorsa, sentivo picchiare costantemente e mi ballava il divano. Non è possibile far tremare mezza Sestri così; abbiamo bisogno di tutele".

La signora Esther, durante il discorso, tiene particolarmente a precisare di "non avercela direttamente con nessuno" ma che in questo momento, "c'è bisogno di più tutele anche da parte di Fincantieri", esattamente come "i residenti hanno fatto diversi anni fa aiutando l'azienda".

"Quando Fincantieri è stata a rischio chiusura, noi siamo intervenuti per supportarli e siamo stati i primi a farlo - incalza Esher -. Adesso, però, è il loro turno di ricambiare il favore e venirci incontro. Ad esempio, reputo assurdo che dobbiamo noi di tasca nostra pagarci le perizie: potrebbero periziare loro casa per casa tutti gli appartamenti, perché sono loro che stanno creando un disagio a noi, quindi non dipende da nessun cittadino della zona. Inoltre, chiederei a Fincantieri di impiegare, oltre a tutti gli ingegneri di cui parlano, anche un team di geologi che possano valutare le strutture e le fondamenta di ciascun palazzo".

Quello che soprattutto chiede la signora Esther, come altri residenti del quartiere, è una sola cosa: la tranquillità. "Io, esattamente come gli altri, voglio essere tranquilla in casa mia, perché vivere in uno stato di angoscia e paura costante non è possibile. Personalmente, e sottolineo fortunatamente, non ho danni strutturali ma quello che ho è un danno psicologico, che forse è ancora peggio di una crepa. In questi giorni, mentre ero a lavorare, mi hanno mandato un video di come si muoveva il letto a causa delle vibrazioni e sono rimasta angosciata a lavoro tutto il tempo", conclude la residente. 

Durante l'incontro, prende la parola la signora Simona, anche lei residente del quartiere in zona via Cerruti, che, a causa delle vibrazioni, ha dovuto fare delle modifiche all'interno del proprio appartamento: "Io ho dovuto eliminare tutti gli oggetti appesi e tutti quelli presenti sulle mensole perché ballavano e mi sono anche caduti - afferma Simona -. In questi giorni, mi si muoveva persino il frigorifero e non si tratta propriamente di un oggetto leggero".

La signora Simona, per motivi personali, non è potuta uscire di casa per circa due mesi e, di conseguenza, ha vissuto costantemente le vibrazioni in prima persona senza nessuna alternativa: "Per me è stato un vero e proprio disagio, un. inferno. Come hanno detto tutti, l'istinto era quello di uscire di casa dato che sembrano dei terremoti ma non potevo farlo - prosegue la residente -. Rimanere chiusa in casa con il divano che si sposta, il letto che balla; è stato ed è un qualcosa di angosciante, da uscirci di testa". 

"Io ho una figlia di tredici anni e ci sono state giornate in cui, essendo una sensazione come fosse un terremoto, era molto spaventata. Non riesci nemmeno a stare seduta sulla sedia per le vibrazioni e anche studiare diventa infattibile con questi continui tremori. Certi giorni, sembra un martello pneumatico, altri giorni sembrava come si alzassero perfino le piastrelle sotto i piedi", continua Simona.

Anche lei, esattamente come Esther, afferma che gli orari non sono rispettati e che "c'è stato un periodo in cui era costante, con le pause pranzo non rispettate, lavorando perfino il sabato", per poi avvallare la tesi della signora in merito ai controlli da effettuare, essendo che "in un palazzo storico come il nostro, quindi con delle fondamenta vissute, tali vibrazioni non credo non possano comportare delle conseguenze". 

"Noi, come tutti gli altri residenti, abbiamo chiamato i Vigili del Fuoco una sera, ma loro rispondono che se non è presente una crepa pericolosa, non possono intervenire", conclude la signora Simona, sottolineando che la chiamata è stata effettuata "alla sera", quindi "tardo orario", di conseguenza questo confermerebbe il fatto che "i lavori vanno avanti anche in serata".   

Per il signor Claudio, un altro residente del quartiere in zona via Bianchieri, questa situazione "sta rischiando di portare i cittadini, vista l'esasperazione, a creare delle incomprensioni fra i residenti stessi della zona". "Certe persone affermano di non percepire i tremori e dicono che, chi si lamenta, lo fa per farsi ristruttura la casa ma non è così - continua Claudio -. Io non voglio mica arrivare a una roba del genere, vorrei solo stare tranquillo". 

"Io abito al quinto piano e le vibrazioni sono un continuo - prosegue Claudio -. Noi abbiamo una mansarda nell'appartamento, dove sta mia figlia, e lì si sente tremare ancora più forte. C'è stato un momento in cui hanno 'picchiato' talmente forte, che qui sembrava letteralmente un terremoto". 

A causa della situazione, il residente afferma che ci sono stati momenti particolarmente critici dove, per la paura, hanno contattato i pompieri: "Mia moglie, essendo spaventata, li ha chiamati e loro ci hanno detto di prestare  attenzione a eventuali problematiche particolari. Nel nostro caso, una mattina mi sono svegliato e ho notato che la porta del bagno, tutto d'un tratto, si chiudeva male". 

Anche Claudio, come Esther e Simona, afferma che gli orari in cui vengono effettuati i lavori, talvolta, sono discutibili: "Noi abbiamo percepito i rumori anche in orari non propriamente consoni, talvolta anche in giornate festive - prosegue -, nelle quali una persona magari vorrebbe riposare ma non ci riesce".