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Attualità | 08 dicembre 2024, 15:40

Sestri Ponente, installate due centraline per monitorare le vibrazioni dei lavori Fincantieri

Una in un palazzo di Via Cerruti, l’altra sul tetto della scuola Umberto Margherita. Commissario ‘Assocasa’ Angelo Di Fede: “Benessere abitativo calpestato. Potere Fincantieri enorme, delle vertenze sindacali se ne fanno un baffo: necessaria azione legale in Procura”

Sestri Ponente, installate due centraline per monitorare le vibrazioni dei lavori Fincantieri

Prosegue la nostra inchiesta sulla situazione dei lavori in corso del ribaltamento a mare di Fincantieri a Sestri Ponente, dove attualmente, secondo quanto ci è stato segnalato dai cittadini, sarebbero state installate nei giorni scorsi due centraline che serviranno a monitorare le vibrazioni causate dalle attività e che decreteranno se la forte intensità delle vibrazioni denunciate dai residenti siano effettivamente in regola con i parametri di sicurezza in linea con la normativa vigente.

I tecnici del Rina, l'impresa appaltatrice dei lavori, hanno montato il primo macchinario in un palazzo di Via Cerruti, a ridosso dell’azienda, mentre il secondo è stato installato sul tetto della scuola Umberto Margherita, l’asilo nido sito in piazzetta Vito Conte che, lo scorso ottobre, era stato evacuato perché le insegnanti pensavano fosse un terremoto. 

Inizialmente volevano metterlo nel portone ma mio marito si è opposto perché, oltre al fatto che in quel punto le vibrazioni sono minime, c’è anche il rischio che qualcuno lo porti via. Stando a quanto comunicato, hanno intenzione di lasciarcelo fino alla fine dei lavori”, ci ha raccontato la signora Cristina, residente del condominio nel quale è stato installato uno dei due macchinari.

Quello che, certamente fa “storcere il naso”, è che attualmente le spese legate al consumo elettrico sono anticipate dal condominio: “Finirà direttamente nelle nostre bollette - dichiara Cristina -. Loro hanno affermato che pagheranno, però nel frattempo siamo noi a dover anticipare i costi. Questo macchinario è attaccato alla corrente dell’antenna del condominio ed è accesso giorno e notte. Fin da subito volevano collegarlo direttamente all’appartamento ma noi ci siamo rifiutati perché non sappiamo nemmeno quanto consuma, considerando che ci poteva essere anche il rischio che ci salti tutto”.

Nulla di scritto, ma ‘soltanto’ un accordo verbale: “Non è stato firmato nessun contratto, ma era presente l’amministratore oltre ai tecnici e c’è stato un tacito accordo”, precisa Cristina.

Per quanto concerne la frequenza dei rumori, non sempre la situazione è costante e, secondo quanto affermato dai cittadini, parrebbe seguire il ‘flusso mediatico’: “Personalmente, ma anche altre persone, ho notato che, appena iniziano a girare le notizie in merito, i rumori spariscono di colpo. Francamente, lo reputo davvero strano e mi viene da pensare che ci sia qualcosa che noi non sappiamo o, eventualmente, di qualcuno che monitora la situazione dietro le quinte”, conclude il discorso con tono deciso la signora Cristina, avvallata da altre voci dei residenti del quartiere. 

La situazione è attenzionata non solo dalle istituzioni politiche e dai cittadini che subiscono e denunciano costantemente i disagi dovuti ai lavori, ma anche da realtà sindacali locali. A riguardo, ha condiviso con noi il suo punto di vista (e quali sono, anche, le intenzioni in merito) Angelo Di Fede, commissario ‘Assocasa’ dei comuni della provincia di Genova (sindacato degli inquilini), nonché presidente ‘Unione Comitati di Quartiere Genovesi’. che vede coinvolti anche dei comitati cittadini di Sestri Ponente coinvolti in questa situazione. 

Il mio lavoro è quello di tutelare gli inquilini e di portare avanti le loro battaglie - afferma fin da subito Di Fede -. Fincantieri è un predominio di un’economia riversata in un quartiere densamente popolato, quale è Sestri Ponente, e che per anni ha avuto problemi di servitù e ha dovuto ingoiarla. Fra le varie, ad esempio, il quartiere non ha più uno sbocco a mare e non c’è un buco per andarci vicino, rendendo il tutto privato. Inoltre, sempre Fincantieri, ha deciso di allagarsi nel corso gli anni come ha voluto per conto suo”.

Tutto quello che concerne i lavori di installazione dei pali piantati nelle acque, comportano diverse problematiche legate agli inquilini che non solo hanno già avuto innumerevoli problemi edilizi, bensì stanno subendo anche criticità di malessere abitativo dovuti alla situazione e questo è inaccettabile”, prosegue il commissario.  

Il presidente, durante il discorso, porta all’attenzione un esempio in merito a quello che stanno vivendo i cittadini della delegazione: “Se io faccio una festa in una villa o in un posto pubblico di pomeriggio e metto la musica, qualcuno potrebbe dormire e quindi potrei recare un disturbo - afferma Di Fede -. Quindi, facendo rumore, disturberei la quiete pubblica e chi la disturba, compie un reato. Di conseguenza, non si capisce perché se vengono chiamati i Vigili in un contesto del genere, mi riprendono; mentre invece, con Fincantieri, nessuno dice nulla e loro fanno come vogliono”. 

L’obiettivo è chiaro: tutelare i cittadini e partecipare alle diverse assemblee pubbliche. “Nell’ultima assemblea organizzata presso il Teatro Verdi a Sestri hanno presenziato, oltre a diversi inquilini che subiscono tali vessazioni, anche istituzioni locali e politiche. Il fatto discutibile è che erano presenti pure i vertici di Fincantieri, ma non sul palco, bensì nel pubblico”, afferma il commissario.

In questo contesto, il benessere abitativo è stato calpestato ed è calpestato, e da parte dell’azienda non c’è alcuna trasparenza - prosegue Di Fede -. A conferma di ciò, lo si vede dal fatto che qualunque organismo di rappresentanza cittadina voglia comunicare con Fincantieri, non ci riesce: è letteralmente impossibile”. 

Le richieste, da parte del commissario di ‘Assocasa’ sono chiare e nette, a partire subito dalla creazione di un Info Point al centro di Via Sestri: “Questo vuol dire un contatto diretto con il pubblico, e che non dev’essere fatto in un ‘buco’ qualunque inaccessibile. Bisogna prendere un locale importante, nel mezzo del centro della delegazione, accessibile a tutti”, afferma Di Fede, che sottolinea come sia necessario altresì che all’interno di questo, siano presenti “persone competenti e che oltre all’assistenza, siano capaci di fornire risposte concrete a tutti coloro che denunciano qualsiasi problema legato alla propria abitazione”, precisando che questa volontà è stata anche “condivisa da Pietro Piciocchi" e che “lo ha affermato pubblicamente”. Proseguendo sulla prima mozione, il presidente precisa che “questo lo aspettiamo da Fincantieri” e che è “il minimo che possano fare”. 

Per quanto concerne, invece, la seconda mozione, Di Fede si concentra sulla tutela legale nei confronti delle persone e che, oltre alla “vertenza sindacale” che “non è sufficiente”, sarà necessaria una “vera e propria azione legale”: “Io ho consigliato a riguardo, infatti, di prendere un legale giovane e rampante, un qualcuno che non sia collegato a poteri forti e che, quindi, abbia voglia di mettersi in gioco in questa situazione”, afferma il commissario.

Sul fronte “risarcimenti”, il presidente sottolinea che “non è solo a cose” bensì anche riguardo l'essere umano, quindi “biologico”, perché “se una persona ha già dei problemi personali, come il terrore di un terremoto perché ne ha avuto esperienza, è chiaro che alla prima vibrazione le causa uno stato emotivo di ansia enorme”. A riguardo, Angelo Di Fede chiarisce che loro si muoveranno “se qualcuno lo chiederà formalmente” e che “ad oggi stiamo verificando le condizioni di malessere abitativo di diversi inquilini”. 

Dal punto di vista sindacale, noi siamo coperti da avvocati ma lo ripeto, la vertenza non è sufficiente - prosegue Di Fede -. Il potere di Fincantieri, a livello internazionale, è enorme e della vertenza se ne fanno un baffo. Ci vuole un’azione legale fatta in Procura con gli uffici preposti che si occupino di questa situazione e che, in merito alle problematiche, preparino una vertenza in tema quiete pubblica, con specifica su eventuali danni a persone e cose”, conclude il presidente dell’Unione Comitati di Quartiere Genovesi

Federico Antonopulo

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