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Attualità | 04 dicembre 2024, 10:11

Inquinamento dai fumi delle navi, le associazioni di San Teodoro portano la loro protesta al forum sullo shipping: “Hanno la responsabilità di tutelare la salute dei cittadini”

Domani il volantinaggio davanti all’Auditorium dell’Acquario: “Patologie respiratorie, cardiocircolatorie, neurodegenerative e decessi”

Inquinamento dai fumi delle navi, le associazioni di San Teodoro portano la loro protesta al forum sullo shipping: “Hanno la responsabilità di tutelare la salute dei cittadini”

La Rete delle Associazioni di San Teodoro fa sentire la propria voce e sceglie il forum ‘Shipping and Intermodal Transport’ di domani per mobilitare la protesta contro i fumi di navi e traghetti che ogni giorno rendono l’area irrespirabile alle spalle del porto.
Gli attivisti si daranno appuntamento davanti all’Auditorium dell’Acquario in attesa dei protagonisti del Forum per distribuire un volantino che fotografa una situazione non più sostenibile.

“Da un anno ci siamo attivati come Rete associazioni di San Teodoro per affrontare il problema delle ricadute dei fumi delle navi, che contengono rilevanti quantità biossidi di azoto (NOx) e di polveri sottili (PM 2,5), sugli abitanti del nostro territorio, posto ad anfiteatro sui Terminal Crociere e Traghetti, in termini di patologie respiratorie, cardiocircolatorie e neurodegenerative e di decessi - si legge sul documento che verrà distribuito domani - in questi mesi abbiamo avviato un intreccio virtuoso tra mobilitazione dal basso (rivendicazioni ma anche impegno fattivo per affrontare i problemi), rigore scientifico e ricerca di un confronto aperto con tutti gli attori, instaurando una relazione proficua in particolare con la Capitaneria di porto di Genova, che coadiuviamo per i suoi controlli con le immagini di ‘fumate’ anomale delle navi scattate dalle nostre Sentinelle dei fumi del porto, e con il Difensore civico regionale”.

La Rete delle Associazioni di San Teodoro ha scelto il forum ‘Shipping and Intermodal Transport’ “per ribadire con forza, ai partecipanti, che sono tra i portatori d’interesse nel traffico marittimo che afferisce al Porto di Genova, e alle Istituzioni, che hanno la responsabilità di tutelare la salute dei cittadini, la gravità sia della situazione, sia di certe lacune e ‘inciampi’ nel percorso che dovrebbe porvi rimedio”.

“È di questi giorni la notizia che l’elettrificazione delle banchine dedicate a navi da crociera slitterà a una data imprecisata del 2026 - si legge ancora sul volantino - un anno in più rispetto a quanto più volte comunicato dall’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale. Per i traghetti, che rappresentano il problema principale, vista la frequenza di attracco e, in molti casi, la vetustà del naviglio, il progetto doveva essere pronto a fine 2022, mentre allo stato attuale è indicato solo un “progetto esecutivo in corso di verifica per la validazione“, senza date precise. Peraltro, tale intervento ci risulta che fosse già finanziato con un cospicuo stanziamento, il quale pare sia stato ora dirottato su altri interventi (quali?). Quando finalmente si sarà realizzata l’elettrificazione resterà comunque aperta, ovviamente, la questione dell’allaccio delle navi attraccate: e qui entra in campo la responsabilità degli armatori”.

“Da fine agosto è atteso il ripristino della centralina ARPAL mobile presente in via Bari - concludono dalla Rete delle Associazioni di San Teodoro - l’unica in grado di rilevare gli inquinanti presenti nei fumi emessi dalle navi. Mancano altresì notizie delle nuove centraline di cui era stato chiesto il posizionamento in area portuale e circa le quali l’Autorità di Sistema aveva manifestato disponibilità al Difensore Civico già nel marzo scorso. Nonostante una petizione con oltre 2700 firme, i ripetuti incontri in Comune e Regione e i solleciti indirizzati ai dirigenti della ASL3, la nostra richiesta di una indagine epidemiologica nel quartiere, correlata alle emissioni e inerente le patologie sopra richiamate, rivolta in particolare ai bambini, agli anziani e agli altri soggetti fragili del territorio, non ha avuto nessun riscontro. Quello che è certo è che continueremo a impegnarci con ogni mezzo per tutelare la salute dei cittadini genovesi (non solo di San Teodoro) e dei lavoratori che in mare e nel porto operano quotidianamente. In tal senso chiediamo un confronto costruttivo e fattivo a tutti i soggetti, privati e istituzionali, impegnati in questo Forum: ogni ulteriore ritardo comporterebbe una grave responsabilità”.

Redazione

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