/ Attualità

Attualità | 01 dicembre 2024, 08:00

Skymetro: la Val Bisagno sospesa tra le promesse e un sogno da quasi quattrocento milioni di euro

Lunga e tortuosa la strada di un progetto che punta a collegare Molassana a Brignole prolungando il tracciato della metropolitana con binari ‘sospesi’ a risalire la valle lungo il tracciato del torrente

Skymetro: la Val Bisagno sospesa tra le promesse e un sogno da quasi quattrocento milioni di euro

In mezzo a tanti “forse”, a progetti da rivedere, a finanziamenti che sembrano non bastare per coprire i costi, c’è chi prova a fissare qualche certezza nel progetto dello Skymetro, il prolungamento sopraelevato della metropolitana di Genova chiamato a collegare la Val Bisagno con il centro cittadino.
L’assessore alla Mobilità, Matteo Campora, ha usato le sue ultime parole prima del trasferimento in consiglio regionale per garantire che il ponte sul Bisagno “non sarà davanti allo stadio Ferraris” e che “sarà leggermente spostato”. Inoltre, sempre secondo Campora, “l’istituto Firpo non sarà demolito”.

Quello sul Bisagno sarà, quindi, l’unico ponte dello Skymetro dopo la bocciatura da parte del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici dell’altro viadotto, inizialmente previsto davanti a Borgo Incrociati. Servirà a portare la ferrovia sopraelevata da una sponda all’altra del torrente nella zona tra piazza Romagnosi e lo stadio. Sarà, invece, il futuro sindaco Pietro Piciocchi a spiegare la soluzione individuata per scongiurare la demolizione dell’istituto Firpo, soluzione richiesta dal Consiglio Superiore per risolvere alcune problematiche riscontrate sul tracciato. Un Consiglio che, per il momento, ancora non ha ricevuto la versione finale del progetto che, da cronoprogramma, dovrebbe vedere aggiudicati i lavori entro il giugno 2025 per un importo complessivo di 398 milioni di euro finanziati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Uno dei tanti punti interrogativi che il maxi progetto Skymetro porta con sé mentre il tempo passa e la metropolitana di Genova necessita di collegamenti che la rendano qualcosa in più di otto fermate e sette chilometri di tracciato che ne fanno la più breve d’Italia e la settima più breve al mondo.

L’idea

Il progetto Skymetro di Genova nasce come un’estensione sopraelevata della metropolitana esistente, progettata per collegare la stazione di Brignole con Molassana, in Val Bisagno. La tratta sarà lunga 6,9 chilometri, con sei nuove fermate intermedie: Romagnosi, Parenzo, Staglieno, Guglielmetti, San Gottardo e Molassana.
Il progetto, finanziato con 398 milioni di euro dal Ministero dei Trasporti, prevede un tempo di percorrenza di circa undici minuti per tutta la tratta. Nasce per essere operativo per diciannove ore al giorno, con frequenze di passaggio che varieranno da sei a quindici minuti a seconda dell’orario. Si stima inoltre che potrà trasportare oltre venti milioni di passeggeri l’anno, contribuendo alla mobilità sostenibile cittadina grazie anche all'utilizzo di pannelli fotovoltaici che alimenteranno fino al 50% del fabbisogno energetico dell’infrastruttura.
I lavori per la sua costruzione dovrebbero durare circa tre anni e, come detto, il Ministero prevede che l’affidamento del cantiere debba concretizzarsi entro il giugno del 2025. Ultimamente, inoltre, si è fatta largo l’ipotesi di una suddivisione dell’intervento in due lotti.

Le criticità

Non tutto brilla, e le ombre sul progetto si moltiplicano. Il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ha bloccato l’iter chiedendo maggiore chiarezza su diversi aspetti: dall’analisi costi-benefici giudicata inadeguata ai dati di traffico datati (risalgono al 2016-2017), fino a preoccupazioni strutturali legate alla sicurezza idraulica dei piloni sul torrente Bisagno. Un dettaglio non da poco, vista la vulnerabilità storica di questa area agli allagamenti. Ma c’è di più. I fondi disponibili sembrano insufficienti per completare l’opera, che include non solo la costruzione ma anche l’acquisto dei treni necessari per il trasporto dei passeggeri.

Il dibattito pubblico

Il progetto Skymetro divide profondamente. Da una parte, chi lo considera una svolta necessaria per una città soffocata dal traffico. Dall’altra, comitati di cittadini e associazioni, come Legambiente, che puntano il dito contro i costi elevati e l’impatto ambientale, proponendo come alternativa un sistema di tram o il potenziamento delle attuali linee bus.
La Val Bisagno ha bisogno di trasporti efficienti, non di opere faraoniche poco funzionali” dicono dal comitato Opposizione Skymetro. Una visione condivisa anche da alcuni tecnici, secondo cui il progetto sembra un compromesso troppo costoso tra ambizione e realtà.
E poi c’è la questione estetica, con molti residenti che non accolgono di buon grado l’idea di avere come ‘vicino’ una struttura così imponente che, per forza di cose, impatterà sui quartieri e non potrà passare inosservata nel bel mezzo del tracciato del Bisagno.

Una corsa contro il tempo

La scadenza fissata per il 2029 sembra difficilmente raggiungibile, e i rischi di ritardi crescono. L’amministrazione comunale insiste sulla bontà dell’opera, ma dovrà affrontare sfide tecniche, politiche e finanziarie non trascurabili. Il tutto in mezzo a un cambio della guardia tra Marco Bucci e Pietro Piciocchi e a una campagna elettorale che culminerà con un’elezione amministrativa che potrebbe coincidere proprio con il termine previsto per l’affidamento dei lavori.

Lo Skymetro, così, si presenta come un crocevia di promesse e polemiche seppur ancora sulla carta. 
Si dichiarano certezze su un progetto che ancora non ha ricevuto tutti gli “ok” necessari per poter diventare concreto, mentre anche il portafoglio sembra meno ricco del previsto e il rischio che i costi lievitino oltre il previsto non è poi così remoto. 
In mezzo c’è la politica che da un lato parla dello Skymetro come fosse già cosa fatta e dall’altro si passa con disinvoltura testimoni da sindaco a vice sindaco, da amministrazione attuale ad amministrazione futura, confidando che il progetto possa prima o poi piacere al Ministero in via definitiva e che entro giugno 2025 si possano vedere finalmente i primi lavori.

Pietro Zampedroni

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A GENNAIO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium