In Liguria settemilaseicentoquarantuno persone hanno scritto il suo nome sulla scheda elettorale facendone la donna più votata tra le elette e accompagnandola in un consiglio regionale dove, ora, è vice capogruppo del Partito Democratico.
Katia Piccardo, a breve ex sindaca di Rossiglione, è tra i volti nuovi dalle parti di piazza De Ferrari e, dopo la prima seduta, il suo partito l’ha scelta come vice di Armando Sanna, al vertice del gruppo consiliare più numeroso tra i banchi dell’opposizione con nove consiglieri.
Un’esperienza politico-amministrativa nata e maturata nell’entroterra con tutte le complicazioni di un territorio ricco di risorse ma che, per storia e conformazione, necessita di cura e attenzione, dove “i problemi dei cittadini diventano anche i tuoi”. Un salto verso il capoluogo che cela anche un cambio di prospettiva: per la prima volta Katia Piccardo farà opposizione, dopo anni in maggioranza o in amministrazione.
Piccardo, che cosa porta con sé nel suo salto in Regione?
“Sicuramente la palestra di vita dell’esperienza comunale nei vari ruoli, da consigliera delegata ad assessore e poi due mandati e sei mesi da sindaca del Comune in cui sono nata e cresciuta. È il tratto più importante che porto con me. Mi ha arricchita l’esperienza da amministratrice, vissuta mettendoci sempre la faccia sul territorio con la capacità di ascolto che deve essere la tua cifra, i problemi dei cittadini diventano anche i tuoi e credo che questo sarà il pensiero che mi accompagnerà sempre. Ora sono chiamata a un ruolo in opposizione che non ho mai ricoperto e un po’ mi mancherà la concretezza del sindaco che vede realizzati i bisogni dei cittadini”.
Da poche ore è anche vice capogruppo del PD, come si è arrivati alla sua nomina?
“Una decisione che abbiamo preso tutti insieme, la compagine del PD in consiglio è molto nutrita, siamo il gruppo più numeroso con nove consiglieri a conferma di un partito forte e baricentrico. Per me è stato gratificante avere la fiducia dei miei colleghi per un ruolo importante anche nel confronto tra le parti. Lo porterò avanti con grande senso di responsabilità. È stato ritenuto importante anche dare un segnale di rappresentanza di genere e al grande bagaglio di fiducia con i settemilaseicentoquarantuno che ho ottenuto e che mi hanno colpita molto. Sono stata la donna più votata tra le elette in consiglio e la seconda in assoluto nel nostro partito e di tutte le forze politiche. Proprio il 25 novembre abbiamo parlato di quanto siano importanti le pari opportunità e anche la rappresentanza politica, le donne nelle assemblee pubbliche sono troppo poche. Ricordo che in provincia di Genova solo il 10% dei sindaci è donna, c’è ancora tanta strada da fare”
Peraltro entra in una Regione la cui giunta esprime solo una donna al proprio interno…
“L’abbiamo denunciato da subito, c’è solamente una donna in giunta mentre riteniamo che potessero esserci anche altre colleghe titolate per poter integrare una rappresentanza femminile più nutrita. Non ci stupisce da parte del centrodestra, riteniamo che non ci sia particolare attenzione al tema, ma così è fatto proprio in maniera clamorosa e smaccata e questo ci ricorda quanto dobbiamo vigilare sull’operato della giunta. È una scelta a cui hanno contribuito sia Bucci che i partiti e grida vendetta”
Mentre un’altra donna, Francesca Ghio, martedì ha scosso tutti in consiglio comunale con il suo racconto degli abusi subiti a dodici anni. Come ha vissuto quel momento e quelle parole?
“Mi sono messa in contatto con Francesca per portarle la mia solidarietà e la mia vicinanza, per farle sentire che il suo è stato un atto coraggioso e il fatto stesso che lo pensiamo coraggioso denota che abbiamo un problema nel far uscire quanto dolore, sofferenza e frustrazione si prova nel vivere determinate esperienze agghiaccianti che dobbiamo rigettare con forza. Il dato dell’età di Francesca quando ha vissuto questa esperienza atroce innesta anche un tema di pedofilia oltre che di violenza di genere, è doppiamente devastante e penso che sia stato importante farlo emergere con schiettezza e coraggio, con senso di responsabilità. Quando si arriva a denunciare pubblicamente lo si fa anche per dare coraggio a chi sta vivendo lo stesso dramma e non si ha la forza per denunciarlo”
Tornando a lei, cosa ha provato quando ha realizzato che settemilaseicentoquarantuno persone l’avevano scelta?
“Il dato di Rossiglione e delle vallate è stato toccante, numeri molto importanti che non mi sarei aspettata. Un’emozione grande. In campagna elettorale ho visto che erano tante le persone che credevano in me e ho iniziato a crederci anche io. Questa per me è anche l’occasione per ringraziare le tante persone che hanno creduto in me e mi hanno consegnato una grandissima fiducia. È stato un risultato grandioso, non solo il mio, ma di tutta la squadra che ha creduto in me”
Però avete perso…
“L’amarezza che abbiamo provato nel momento in cui le cose sono andate male è stata tanta, credevamo davvero di potercela fare perché il clima era positivo come non accadeva da tanto tempo. Eravamo convinti di potercela fare perché intorno a noi vedevamo molta fiducia. La vittoria è mancata di un soffio e su Genova c’è stato un risultato importante anche per Andrea Orlando a cui è stata riconosciuta la grande capacità di ascolto. È mancato davvero poco e penso che sia importante il bagaglio di fiducia su Genova, non deve essere disperso e dimostra il grande lavoro che abbiamo fatto”
Come si vede tra cinque anni?
“Tra cinque anni speriamo di tornare a poter governare e ad amministrare, perché penso che la Liguria abbia bisogno di una svolta su tantissimi temi. In questa esperienza avremo imparato molto e spero anche che riusciremo a portare a casa risultati importanti per i territori che ci hanno dato fiducia”