Attualità - 29 novembre 2024, 17:07

Maria Chiara Maggi e la sua storia di passione e di successo: da un’azienda in crisi alla creazione dei costumi per lo Zecchino D’Oro

“Ho rilevato il marchio con i miei risparmi, sapevo che era la strada giusta per me. Questo evento è il culmine di un lavoro lungo anni fatto di tanta dedizione”

A volte i sogni si avverano. Non sempre, non subito, ma la tenacia, la passione e il coraggio possono aiutare a realizzare progetti che, su carta, sembravano essere difficili, se non impossibili. È quello che è successo a Maria Chiara Maggi, giovane imprenditrice ligure e proprietaria del marchio di abbigliamento per bambini Magil, che con il suo lavoro ha salvato un’azienda storica dalla crisi, portandola oggi a vestire i piccoli protagonisti dello Zecchino D’Oro. Tutto è cominciato con una telefonata dall’Antoniano di Bologna, che ha trasformato una piccola fabbrica ligure sul palco del prestigioso festival canoro. Ma quella di Magil non è solo una storia di successo imprenditoriale, ma anche il simbolo di un forte legame con il territorio, con Lavagna e con una squadra di donne che ogni giorno lavorano per realizzare capi d’abbigliamento che valorizzano i più piccoli e il loro mondo di fantasia.

Era il 4 settembre quando l’Antoniano di Bologna ti ha contattata per chiederti di vestire i bambini del Piccolo Coro per lo Zecchino d’Oro. Come ti sei sentita in quel momento?

"È stato un momento incredibile. Ho sentito un misto di ansia ed euforia. Ho dovuto cambiare stanza e iniziare a camminare per gestire tutte le emozioni che mi attraversavano. La mia azienda vestirà lo Zecchino d’Oro! Non riuscivo a crederci, avevo gli occhi lucidi. È stato un tuffo nei ricordi di quando, da bambina, seguivo lo Zecchino d’Oro con le mie tre sorelle. Mai avrei immaginato che un giorno avrei avuto la possibilità di far parte di questa storia".

Hai acquistato Magil nel 2011 a soli 25 anni. Qual è stata la motivazione che ti ha spinto a compiere quel grande passo?

"Magil è stata la prima azienda che ha creduto in me, e non volevo che fallisse. Era un periodo di forte crisi economica e la proprietà mi propose di acquistare il 40% delle quote, ma non avevo le risorse necessarie. Tuttavia, ero innamorata di quell’azienda e del suo potenziale. Con tutti i miei risparmi, ho deciso di comprare il marchio. È stata una decisione presa con un pizzico di incoscienza, ma sapevo che era la strada giusta per me".

Magil è il primo marchio ligure a salire sul palco dello Zecchino d’Oro. Cosa significa per te e per la tua azienda?

"È un grande onore e un privilegio. Per noi è un riconoscimento importante, non solo per il marchio, ma anche per la Liguria e per Lavagna, la città che ospita il nostro show-room di fronte al mare. Siamo un’azienda made in Italy, e questo evento rappresenta il culmine di tanti anni di lavoro e dedizione. È anche un premio per il nostro team di sette donne, che lavorano insieme come una squadra per valorizzare il brand".

Cosa rappresenta per te il concetto di made in Italy?

"Per me il made in Italy è un concetto forte e chiaro: significa pensato e fatto in Italia, in ogni fase del processo produttivo. Per garantire questa qualità, seguo personalmente ogni passo del lavoro nei nostri laboratori. Ogni capo Magil deve rappresentare l’eccellenza artigianale italiana, unendo bellezza, comfort e attenzione ai dettagli".

Qual è l’approccio di Magil nel creare abiti per i bambini?

"Il nostro obiettivo è vestire i bambini che non hanno fretta di assomigliare agli adulti. Vogliamo regalare ai genitori ricordi indelebili, attraverso abiti che valorizzano la tenerezza e la spontaneità dei piccoli. I nostri capi sono pensati per essere comodi e sartoriali, con tessuti di alta qualità e accessori che completano l’insieme. I bambini Magil vivono in un mondo di gioco, fantasia e lentezza, proprio come il profumo dei biscotti fatti dalla nonna".

I bambini del Piccolo Coro hanno già indossato i vostri abiti in un’occasione importante, vero?

"Sì, è stato emozionante vederli indossare i nostri abiti alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per celebrare i settant’anni della Fondazione per le scienze religiose a Bologna. È stato un inizio di grande valore simbolico per noi e ci ha riempito di orgoglio".

Come avete scelto i vestiti per lo Zecchino d’Oro?

"Abbiamo lavorato duramente negli ultimi mesi per selezionare i capi giusti. Insieme alla costumista Monica Mulazzani, abbiamo scelto tutti i vestiti per le bambine soliste dall’attuale collezione. In semifinale, il coro indosserà una collezione esclusiva che verrà messa in commercio nell’autunno/inverno 2025-26. In finale, invece, i bimbi sfoggeranno gli abiti della collezione di Natale 2024".

Guardando indietro, qual è stato il momento decisivo per la tua carriera?

"Sicuramente il mio primo incontro con Magil, al Pitti Bimbo nel 2006. È stato un colpo di fulmine. Quell’evento ha segnato la mia vita professionale, portandomi a mandare curriculum a tutte le aziende espositrici, e l’unica risposta che ho ricevuto è stata proprio da Magil. Era come se il destino avesse deciso per me".

Quali sono i tuoi sogni per il futuro?

"Anche se il nostro sogno di far parte dello Zecchino d’Oro si è realizzato, vogliamo continuare a crescere. Il nostro percorso è fatto di passione, innovazione e dedizione. Insieme al mio team, ogni giorno costruiamo il nostro sogno e creiamo i sogni delle bambine che vestiamo".

C.O.