Attualità - 28 novembre 2024, 17:10

Nuovo Galliera, Stefano Fera (Italia Nostra) non fa passi indietro dopo il j’accuse dei medici: “Risposta scomposta e violenta, che cosa direbbe la duchessa?”

Il presidente genovese dell’associazione rispedisce al mittente anche la definizione di ‘falsi ambientalisti’: “Minacciano di querelarmi per diffamazione, ma loro non stanno facendo altrettanto?”

Il progetto del nuovo ospedale Galliera

Tutti contro Italia Nostra. I medici e i vertici del Galliera hanno fatto quadrato per respingere le accuse, i ricorsi e le contestazioni dell’associazione ambientalista al progetto per il nuovo ospedale genovese.  Arrivano a parlare di “accanimento” e di “falsi ambientalisti” nel loro dire “basta” nel nome del progresso e della nuova struttura che, stando al progetto, potrebbe ospitare quattrocento posti letto.
Una netta presa di posizione che, se possibile, inasprisce ulteriormente i rapporti tra la dirigenza dell’ospedale e l’associazione Italia Nostra che, come si legge sul sito ufficiale, “protegge i beni culturali e ambientali, salvando dall’abbandono e dal degrado monumenti antichi, bellezze naturali o opere dell’ingegno al fine di promuovere un nuovo modello di sviluppo, fondato sulla valorizzazione dell’inestimabile patrimonio culturale e naturale italiano, capace di fornire risposte in termini di qualità del vivere e di occupazione”.
Un muro contro muro che si sintetizza con il chiaro messaggio dei medici: “Basta con i ricorsi, Genova ha bisogno di un nuovo ospedale”.

Stefano Fera, presidente genovese di Italia Nostra, respinge le accuse al mittente: “L’accanimento mi sembra il loro, non terapeutico ma urbanistico-edilizio, perché stanno insistendo con un progetto palesemente sbagliato, se fosse stato buono lo avrebbero già realizzato. Nulla avrebbe impedito loro di realizzarlo, non sono certo i nostri ricorsi a bloccare alcunché. Siamo portatori di interessi diffusi, quindi non sono io che mi accanisco contro il progetto, ma Italia Nostra è un’associazione legittima che rappresenta un interesse collettivo. La nostra critica non è contro l’ammodernamento e la rifunzionalizzazione del Galliera, siamo consapevoli che è obsoleto e ha molte criticità funzionali ed edilizie, ma riteniamo che questo progetto sia gravemente sbagliato. Lede gli interessi collettivi e distrugge un edificio storico di un parco, un ambiente, una situazione consolidata. Sarebbe una devastazione per tutto il quartiere di Carignano, come costruire un grattacielo in un giardino. Una cosa sbagliata contro cui i cittadini si sono ribellati. Noi ci facciamo interpreti di una istanza condivisa dalla cittadinanza”.

E poi c’è la questione dei termini, delle parole usate, quel “falsi ambientalisti” che non si può ignorare. “Hanno minacciato querele come se avessi diffamato o infangato l’onorabilità del Galliera, ma loro dicendo così non stanno facendo altrettanto? Non mi stanno diffamando? - replica Fera - la storia di Italia Nostra parla per me, darci dei falsi ambientalisti è una cosa talmente paradossale che si commenta da sola”.

E ora? Come proseguirà la battaglia di Italia Nostra contro il progetto del nuovo Galliera? Ci saranno conseguenze dopo le parole dei medici e dei vertici dell’ospedale? “Abbiamo fatto quello che dovevamo fare presentando il ricorso, ora aspettiamo l’esito del procedimento giudiziario - risponde il presidente di Italia Nostra Genova - è una battaglia legale, vedremo che cosa diranno i giudici. Mi colpisce che loro parlino di accanimento, come la violenza di questa reazione che è scomposta e non degna di una istituzione importante come la Fondazione Galliera. Mi chiedo, di fronte a una reazione così, che cosa avrebbe detto la duchessa? Mi chiedo se loro stiano davvero interpretando lo spirito della donazione della duchessa o se non stiano abusando della loro posizione di potere economico. È un lascito importante per Genova e per la sua storia e loro sono in contraddizione con la storia in virtù di una posizione di potere economico e politico. Sono molto stupito di questa reazione così violenta e scomposta, non consona alle istituzioni”.

La Fondazione ha anche un ruolo simbolico e i simboli sono significativi - conclude Fera - mi sembra che il lascito della duchessa sia incensato in certi momenti e poi ignorato quando entra in conflitto con altre logiche che io e i cittadini non comprendiamo”.