Continua con questo lunedì, e andrà avanti per tutti i lunedì successivi, un servizio seriale de ‘La Voce di Genova’ dedicato alle Botteghe Storiche e ai Locali di Tradizione della nostra città. Siamo partiti con il punto di vista dell’assessora comunale al Commercio, Paola Bordilli, e del segretario generale della Camera di Commercio di Genova, Maurizio Caviglia.Vogliamo raccontare, di volta in volta, quelle che sono le perle del nostro tessuto commerciale, e che ci fanno davvero sentire orgogliosi di appartenere a questa città. Buon viaggio insieme a noi!
Centodieci anni di tradizioni, ricordi, passione, tantissima curiosità e costante voglia di rimanere aggiornati nel mercato: è questo che contraddistingue la Gioielleria Magnone, attività storica di Sestri Ponente, oggi nelle mani dei fratelli Agostino e Daniela Gazzo, che fin da piccoli 'bazzicavano qua e là' dentro il negozio, approcciando a questo mondo grazie alla zia e alla bisnonna.
L'attività ha sede in un immobile che affaccia direttamente su piazzetta Banchero e sulla centralissima via Sestri, all’interno del quale costituiscono un luogo di riferimento importante per tutta la comunità sestrese e non solo.
Immobile che, potendolo notare subito dall'ingresso, ha saputo mantenersi in perfette condizioni grazie alle attenzioni dei fratelli Gazzo, il fascino e ricordi di oltre un secolo: "Abbiamo mantenuto il 90% degli arredi preesistenti e qualcosa lo abbiamo restaurato. Ne sono prova concreta le casseforti, il lume a gas, la parete in ferro bullonato e non saldato come veniva fatto una volta sulle navi, il lampadario, il tavolo dove si sedeva la nostra bisnonna, le bilance e anche la maniglia della porta che abbiamo rifatto ma reinserendo la maniglia originale", ci racconta con tanta soddisfazione Daniela Gazzo.
Ripercorrendo assieme la storia del negozio, questo prende il via esattamente nel lontano 1914 quando all'epoca le storie della bisnonna, Angela Maria Bruzzone, sarta di professione, e del bisnonno, calderaio, si intersecano con il fratello della signora Bruzzone, che ai tempi era proprio un commerciante di diamanti che girava tutto il mondo per comprarli. "Ad un certo momento - ci racconta Agostino Gazzo -, al fratello della bisnonna capita sottomano l'opportunità di prendere il negozio ma senza comprarlo subito perchè lui, considerando il suo estro, non riusciva a stare fermo. Allora, a quel punto, ha proposto alla bisnonna di prenderlo in considerazione per comprarlo. Inizialmente sono stati per tre anni in affitto fino al 1917, assieme al marito. Ed è proprio così che è iniziata la storia della Gioelleria Magnone, che all'epoca era 'Oreficeria Magnone'".
Negozio che, come ci ha raccontato Gazzo, non subito è stato avviato come una gioielleria e nel corso del tempo ha subito una vera e propria evoluzione: "Inizialmente, alla fine dell'Ottocento, era una fabbrica di oreficeria e quando sono subentrati loro hanno dato vita al negozio che, all'epoca, era molto più piccolo di come lo vediamo attualmente. Infatti, dove oggi è possibile vedere la vetrina, c'era una piccola finestra dalla quale le figlie della bisnonna davano da mangiare al cavallo che passava in piazzetta. Poi c'era anche una scala che portava direttamente all'abitazione al piano di sopra e nel retro c'era la cucina. Pensiamo, però, che è rimasta così fino al 2013. Noi qui ci siamo letteralmente cresciuti, in una realtà che definisco 'casa-bottega'".
Fin da piccoli, quindi, i fratelli Gazzo hanno avuto la possibilità di ammirare le meraviglie del negozio, muovendo i primi passi inizialmente prendendolo anche come un gioco: "Qui noi ci siamo davvero cresciuti dato che abitavamo al piano superiore. Mi ricordo che, nel dopo scuola, scendevamo in negozio e fin da subito abbiamo iniziato a giocare con delle pietrine colorate e nel corso degli anni ci siamo innamorati sempre più di questo mestiere. Abbiamo avuto davvero l'enorme fortuna di poter avere al nostro fianco la zia che ci ha tramandato questa bellissima passione", racconta Gazzo, che nel corso degli anni, dopo essere entrato all'età di vent'anni nell'associazione dei gioiellieri, ne è diventato dall'anno scorso il presidente. "Questo per me, ci tengo a dirlo, è un onore e un grosso privilegio. Inoltre, rappresento Genova a livello nazionale essendo dentro al consiglio di Federpreziosi Nazionale", specifica Gazzo.
Una passione che, come ci racconta il titolare Agostino, è stata tramandata appunto dalla loro zia: “Per noi è stata davvero una fortuna avere nostra zia - rimarca durante il discorso Agostino Gazzo -, perché oltre ad averci tramandato la passione, è stata capace di trasmetterci un modo di vedere il lavoro che oggi difficilmente si trova in giro. Ad esempio, la cosiddetta 'stretta di mano': quando i rappresentanti venivano in negozio, non c'erano tanti discorsi ma ci si accordava con una semplice stretta di mano. Per noi, ancora oggi, la parola presa è letteralmente sacra, è un impegno indiscutibile che va mantenuto appieno".
Non solo, però, una passione tramandata dalla zia, ma anche da quelli che ai tempi erano veri e propri maestri del settore: “Abbiamo avuto la fortuna di essere inseriti da subito nell’Associazione dei gioiellieri, perciò abbiamo avuto modo di conoscere altre realtà sia di Savona che di Genova. Tutto questo ci ha permesso anche di conoscere negozi importanti nella realtà genovese dei tempi quali Codevilla, Natoli e Gismondi e da sempre ci siamo rapportati imparando anche da loro. Inoltre, sono ormai da trentadue anni che noi partecipiamo a diverse fiere. Per citarne una tra le più importanti, la Fiera di Vicenza", racconta il titolare.
Quindi passione, curiosità, profonda ricerca e anche saper scegliere i propri marchi-partner sono stati e sono tuttora i capisaldi che hanno permesso e permettono ai titolari Daniela e Agostino di proseguire sapientemente il lavoro della zia e della bisnonna. Infatti, in merito, il titolare Agostino specifica che “fin da subito ci siamo rafforzati seguendo la scia della tradizione, fatta soprattutto di attenzione verso la qualità delle pietre, anche cercando di avere dei partner che come noi seguissero la stessa nostra filosofia, condita da tradizione e innovazione, oltre che di qualità imprescindibile, perché questo secondo noi permette di mostrare e raccontare un gioiello che viene fatto ancora come una volta".
Certamente, quello che contraddistingue Gioielleria Magnone, è anche l’intuito legato al saper scegliere con quali ditte collaborare, non solo per una questione di oggetto ma anche di scelta personale, perché la bottega è lo specchio riflesso della personalità del commerciante: “Ad oggi il negozio ha diversi marchi molto importanti, che una volta mai avremmo pensato di ritrattare, ma siamo riusciti grazie al nostro lavoro e al nostro modo di fare, tra passioni e capacità. I rapporti con le ditte per noi sono davvero molto importanti. Il nostro modo di fare è piaciuto e ne è nata una collaborazione con ciascuna di loro in primis fra persone e poi sul prodotto. Questo per noi è il fare mestiere. Delle volte abbiamo anche rinunciato a dei marchi di moda perché non rispecchiavano il nostro modo di vedere l’attività. Non c’è un prodotto che qui vendiamo che prima non piaccia in primis a noi. Vendere non è il primo aspetto che guardiamo", chiarisce Gazzo.
Una proposta, quella della Gioielleria Magnone, davvero vasta e che ultimamente vede anche il ritorno di specifici oggetti che erano andati un po' a perdersi nel corso del tempo: "Devo dire che attualmente stiamo rivendendo tanti solitari con diamanti, spesso acquistati anche da giovani. Regalare una pietra con un diamante naturale sta tornando un must, perché rappresenta un simbolo che non si vuol perdere. Anche il gioiello di per sé lo stiamo vendendo bene, perché ha un valore sia manifatturiero sia estetico riguardo la pietra incastonata. Altri esempi possono essere lo zaffiro, il rubino e lo smeraldo, ma anche pietre nuove come lo zaffiro rosa. Ammetto che la nostra passione è il diamante giallo; infatti, per questo abbiamo sempre delle proposte curate considerando anche la qualità e l'intensità del colore e, onestamente, devo dire che piace".
A questa vasta scelta, la gioielleria propone anche una proposta di bijoux, sempre rigorosamente fatti a mano, in affiancamento a due ditte: Pesavento di Vicenza che produce bijoux e Rossoprezioso che produce gioielli in argento e legno di ulivo smaltato.
Inoltre, sempre in tema collaborazione, "siamo concessionari del 'Filo della Vita', che è un anello intrecciato fatto a mano che rappresenta un regalo particolare fatto per una ricorrenza speciale. Inoltre, lavoriamo anche con Crivelli, un'azienda veramente molto importante e ne siamo davvero orgogliosi. Non posso mancare nel citare Dodo, dato che sul territorio genovese siamo soltanto in due ad essere concessionari di questa ditta", sottolinea Gazzo.
Quello che, però, contraddistingue Gioielleria Magnone, non è solamente la proposta, bensì anche il servizio proposto che va ben al di là del semplice gesto dell’acquisto: "Oggi, a mio parere, il piccolo commercio sopravvive se sa diventare bottega nel senso bello del termine. Il commerciante una volta raccontava in ogni suo particolare il prodotto da acquistare. Noi, tutt'oggi, lavoriamo proprio in questo modo, per certi aspetti siamo simili a un sarto, perché 'cuciamo' addosso alla persona il gioiello. Chi vuole regalare un qualcosa che ha un racconto, deve trovare indiscutibilmente dall'altro lato del bancone un professionista che sappia spiegare anche com’è stato fatto, costruendo il gioiello anche in base alle sue esigenze”, afferma Agostino Gazzo.
Nella ricetta dei fratelli Gazzo non può mancare, da professionisti dei settori quali sono, la costante formazione: "Ad oggi è importante sapersi formare e dev’essere sempre rigorosamente costante la formazione. Io stesso, essendo dentro l’associazione, organizzo corsi di formazione per tutti i colleghi. Quest’anno siamo partiti con l’intelligenza artificiale in collaborazione la Iulm di Milano, e il prossimo anno ne partirà uno sui diamanti. Non si può essere moderni senza conoscere il passato”, dichiara Gazzo.
Un negozio che, com'è oggi un punto di riferimento per tanti sestresi e non solo, è stato in passato oggetto di 'qualche' passaggio di volti noti a tutti noi: "Sono gli aneddoti di una Sestri che, ahimè, non esiste più - racconta Agostino Gazzo - Una volta qui davanti c’era un teatro e la mia bisnonna ci ha raccontato che è passato Totò in negozio. Poi, ci ha raccontato anche di Fausto Coppi, che era un amico di famiglia e lasciava la bicicletta in negozio. Per il resto, però, non potrei aggiungere molto perché la bisnonna, ancora più della zia, ci raccontava poco ed eravamo noi a tirare fuori le cose. Era di poche parole ma di tanti fatti".
Passato, presente e futuro della Gioielleria Magnone? Per i fratelli Gazzo, non ci sono dubbi a riguardo: "Noi abbiamo dei punti chiave ai quali rimaniamo ben saldi - chiarisce Daniela Gazzo - ovvero la qualità e il servizio, cercando sempre di migliorarsi proponendo anche oggetti di alta qualità capaci di comunicare. Certamente, punteremo anche su design nuovi, inserendo ogni anno un qualcosa di nuovo, trasmettendo al cliente la percezione che c’è una ricerca, coinvolgendolo anche sotto questo profilo. Proporremo, inoltre, anche degli eventi come abbiamo sempre fatto, perché per noi sono un'occasione importante in cui c'è sempre un contatto ancora più forte con i nostri clienti e non solo".