Cronaca - 25 novembre 2024, 15:16

Uccise la moglie ma inscenò un suicidio, sarà processato per femminicidio volontario

La richiesta di derubricare l'accusa a preterintenzionale è stata respinta. La prima udienza avrà inizio il 9 gennaio

Andrà a processo Ahmed Musthak, 44 anni originario del Bangladesh, accusato dell'omicidio volontario della moglie, Sharmin Sultana, 32anni, trovata morta nel marzo del 2023 nel cortile sotto casa nel quartiere di Sestri Ponente a Genova. Aveva tentato di far passare per un gesto volontario il delitto della moglie, ma i carabinieri che lo hanno arrestato lo scorso anno avevano ricostruito un quadro ben diverso del rapporto tra i due e in famiglia, un quadro di violenze testimoniate anche dai due figli della coppia.

L'uomo è stato ora rinviato a giudizio e a stabilire la verità sull'accaduto sarà la Corte d'Assise. La prima udienza è fissata per il prossimo 9 gennaio.
Dalle lunghe indagini dei carabinieri era emersa da subito una ferita alla testa della donna, trovata morta sotto le finestre della casa in cui viveva, in quello che era apparso inizialmente un suicidio. Ferita che però, dalle analisi forensi, era apparsa incompatibile con la caduta, ma con ogni probabilità inferta dall'uomo prima di gettare la donna dalla finestra. 

Dalle indagini era emerso, grazie alle testimonianze di vicini e conoscenti ma anche dei due figli della coppia, un contesto di prevaricazioni e vessazioni che negli ultimi mesi avevano reso insostenibile la vita della vittima, che temeva il marito ed era costantemente sottoposta a violenze e controlli, a partire dall'uso del cellulare e dei social. Si era confidata con un amico, aveva parlato delle sue paure e scriveva di nascosto dal marito, per il quale era stata avanzata l'ipotesi della preterintenzione, poi caduta quando il quadro si è definito nell'ambito delle indagini sull'omicidio volontario.

Valentina Carosini