Quella di Luca Fieschi, cardinale e mecenate, è una storia affascinante ma ancor più affascinanti sono le vicende legate al suo monumento funebre, oggi riconsegnato alla città dopo un lungo e prezioso lavoro di ricomposizione e restauro.
Una serie di frammenti, nuovamente riuniti, che raccontano la storia dell’arte, certamente, ma al contempo sono la ‘fotografia’ della storia di una delle famiglie più influenti della città, i Fieschi appunto, a cui si affianca inevitabilmente la storia di Genova.
Un intreccio unico, fatto di molteplici suggestioni, che ha dato vita a “Il Monumento Fieschi a Genova, un viaggio tra arte e memoria”, melologo scritto, diretto e interpretato da Pino Petruzzelli.
Lo spettacolo, realizzato in collaborazione con il Museo Diocesano di Genova e il Teatro Ipotesi, vedrà le musiche di Philip Glass eseguite al pianoforte da Valentina Messa e i video di Lorenzo Zeppa. Ad accogliere la rappresentazione, in programma da giovedì 28 novembre a martedì 3 dicembre, sarà il Teatro Auditorium Eugenio Montale.
Al centro del racconto ci sarà dunque l’imponente tomba commissionata per il cardinale, figura di spicco nella Genova del Trecento. Il monumento, originariamente situato nella Cattedrale di San Lorenzo, subì nel corso dei secoli danneggiamenti e ricollocazioni.
Molti frammenti furono ritrovati tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo e portati al Museo di Sant'Agostino, dove Orlando Grosso ne studiò la composizione originale.
Il recente riallestimento del monumento, oggi visibile al Museo Diocesano, è stato curato da Paola Martini, direttrice del museo, su progetto di Giovanni Tortelli e con la consulenza scientifica di Clario Di Fabio e Francesca Girelli.
Lo spettacolo di Pino Petruzzelli si propone di raccontare "tutto ciò che non riusciamo a vedere dinanzi al riallestimento di un monumento la cui unica testimonianza risale al 1600", come spiega lo stesso attore: “Come accade con Liguria delle Arti, a muovere è l’amore verso la conoscenza delle opere d’arte che ci sono sul territorio. Questo amore è anche qui e attraverso questa opera d’arte si scopre anche il rapporto che la stessa ha con il territorio. In questo caso, ancora di più con il Momento di Luca Fieschi che viene realizzato appositamente da chi aveva un potere forte in un preciso momento”.
Un viaggio che Petruzzelli descrive come ‘Meraviglioso, incredibile’: “Vedere il monumento smantellato quando i Fieschi perdono il potere è incredibile, vuol dire che tutto è in funzione del vincitore, è lui che detta le regole e l’arte deve adattarsi”.
Un viaggio a mostrare quello che non si vede a un primo sguardo e che andrà in scena grazie a un melologo: “Ho scelto questo elemento perché in questo caso la musica più raccontare il tema di cui si parla. Mi piace molto questo elemento. Lo spettatore cerca di intrecciare arte e musica secondo il suo punto di vista. C’è un punto nello spettacolo, quando muore Luca Fieschi, in cui dico ‘è il silenzio che precede una musica’, anche questo è musica e allora facciamo silenzio. Poi parte il pianoforte. C’è un dialogo continuo con linguaggi diversi e questo mi piaceva tantissimo”.
Così, proprio grazie alla musica e alle parole, si ripercorre la storia del monumento, facendo rivivere "il sogno di chi ha lavorato con dedizione per riportarne alla luce la bellezza”.
Fondamentale è stata la sinergia tra le istituzioni culturali a cominciare proprio dal Museo Diocesano dove tutto è cominciato come racconta la curatrice, Paola Martini: “Sono particolarmente orgogliosa del connubio che si sta formando e della sinergia che si è subito instaurata con Pino Petruzzelli. È venuto qui con un amico e quando gli ho raccontato tutta la vicenda, che è molto articolata, si è entusiasmato al punto di provare a raccontarla in un modo diverso. Voi potete immaginare la straordinarietà di un intervento di restauro, di una riapertura al pubblico di un'opera d'arte che si trasforma e ha un'ulteriore trasformazione in uno spettacolo teatrale. È quasi la chiusura di un cerchio ed è in questo caso una valorizzazione a trecentosessanta gradi. È un qualcosa che mi rende particolarmente felice”.
Ancora una volta, la dimostrazione di come la rete e la sinergia tra gli enti del territorio sia in grado di far nascere idee uniche: “La rete significa scambiarsi informazioni - continua Martini - significa scambiarsi punti di vista reciprocamente. Io ho raccontato a Pino Petruzzelli, lui ha preso il racconto, l'ha rivisitato. Ed è così che si fa cultura. Si genera qualcosa di diverso dall'unione di due punti di vista”.
L’importanza della rete viene ribadita anche dal Sovrintendente del Teatro Carlo Felice, Claudio Orazi: “Ci crediamo molto nella cooperazione integrata tra istituzioni culturali, cittadine e non solo, anche regionali e nazionali". Questa sinergia, secondo Orazi, consente di "essere ancora più forti nei nostri progetti internazionali e di far conoscere quelli che sono i nostri patrimoni fondamentali dell’arte".
Francesca Corso, assessora al Marketing Territoriale del Comune di Genova, si dice entusiasta del progetto: "Pino Petruzzelli, nel ruolo di autore e regista, ci regala un viaggio emozionante tra la bellezza del monumento funerario dedicato al Cardinale Luca Fieschi, i suoi processi di conservazione e il suo significato storico. Un’opera così importante viene portata in scena grazie anche al Teatro Carlo Felice, la si può vedere al Diocesano. Questo è fondamentale per un monumento così importante”.
Un modo diverso di guardare al passato, di scoprirne la storia, di fare ‘conservazione del patrimonio’ che è affidato a tutti e ciascuno, secondo la propria inclinazione, è chiamato a valorizzare i preziosi tesori che la storia ha portato fino ai giorni nostri perché la memoria continui a viaggiare crescendo di giorno in giorno.
INFORMAZIONI
Gio 28 e Ven 29 novembre 2024 ore 10.30, 20.00 Sab 30 novembre 2024 ore 20.00
Mar 3 dicembre 2024 ore 10.30, 20.00 Teatro Auditorium Eugenio Montale
In collaborazione con Museo Diocesano di Genova e Teatro Ipotesi
Ingresso 10.00 euro intero, 5.00 euro under18