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Attualità | 18 novembre 2024, 11:40

Rifiuti, Genova tra i capoluoghi in cui si paga di più in Italia

I dati emersi dal Rapporto 2024 dell'Osservatorio Prezzi e Tariffe di Cittadinanzattiva sottolineano le difficoltà nel raggiungere una gestione più sostenibile dei rifiuti nella regione, con la raccolta differenziata che resta al di sotto degli obiettivi europei e un aumento della spesa per famiglia dell’1% rispetto al 2023

Foto: Amiu (Facebook)

Foto: Amiu (Facebook)

In Liguria, nel 2024, le famiglie spendono di più per la gestione dei rifiuti, con una spesa media di 353 euro, in aumento dell'1% rispetto ai 349 euro del 2023. 

La nostra regione, seppur sotto la media nazionale di 329 euro a famiglia, mostra notevoli differenze tra i suoi capoluoghi: a Genova il costo medio per famiglia è di 501 euro, a Imperia 309 e a La Spezia 239. 

Questi dati emergono dal Rapporto 2024 dell'Osservatorio Prezzi e Tariffe di Cittadinanzattiva, che ha preso in esame le tariffe dei rifiuti applicate nei capoluoghi di provincia italiani, confrontando i costi per una famiglia tipo composta da tre persone con una casa di 100 metri quadri. Il rapporto evidenzia anche un aumento medio del 2,6% a livello nazionale rispetto al 2023, con il Trentino-Alto Adige come regione più economica (203 euro) e la Puglia la più costosa (426,50 euro). La Liguria, però, si trova ancora indietro sul fronte della raccolta differenziata, con una media regionale del 57,5%, ben al di sotto dell’obiettivo europeo del 65%. La Spezia si distingue con un ottimo 79,2%, mentre Savona tocca appena il 41%. A Genova, la raccolta differenziata si ferma intorno al 45%, molto lontano dalla media nazionale del 65,2%. Secondo i dati ISPRA del 2022, la media nazionale di raccolta differenziata ha raggiunto il 65,2%, con il Nord Italia che si attesta al primo posto (71,8%) seguito dal Centro (61,5%) e dal Sud (57,5%). 

Nonostante un crescente impegno delle famiglie italiane, l’effettiva applicazione della raccolta differenziata è spesso ostacolata da difficoltà pratiche: il 55,7% delle famiglie segnala una scarsa chiarezza sulla composizione dei materiali, e il 52,4% lamenta una gestione inadeguata del servizio. La mancanza di incentivi economici, indicata dal 62,4% degli intervistati, è vista come una delle maggiori barriere all'adozione di comportamenti più sostenibili. Mentre il 61% delle famiglie dichiara di differenziare correttamente, solo il 51,4% acquista prodotti sfusi per ridurre gli imballaggi e meno della metà si impegna a riutilizzare o ridurre i rifiuti prodotti. Migliorare la comunicazione, incentivare economicamente la corretta differenziazione e rendere più accessibili le informazioni sulla gestione dei rifiuti potrebbero essere le chiavi per portare la Liguria e l’Italia verso una gestione più efficiente e sostenibile dei rifiuti.

C.O.

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