Attualità - 17 novembre 2024, 15:07

Asilo nido all’ex caserma Gavoglio: approvato il progetto di fattibilità per l’intervento da quasi quattro milioni di euro

Il vice sindaco Piciocchi: “Potrà ospitare sessanta bambini, il quartiere avrà un polo scolastico 0-6 completamente nuovo”

La giunta comunale ha approvato il progetto di fattibilità tecnico-economica per i lavori di completamento dell’asilo nido nell’ex caserma Gavoglio nel quartiere del Lagaccio.
“Con l’apertura del nido, che potrà ospitare sessanta bambini, nello stesso immobile dell’asilo Birulò, già aperto da inizio anno, il quartiere avrà un polo scolastico 0-6 completamente nuovo, andando incontro alle richieste delle famiglie del quartiere in spazi funzionali e moderni” commenta il vicesindaco Pietro Piciocchi, promotore del progetto.

I lavori per il nuovo nido saranno finanziati dal Comune di Genova per un totale di un milione e centomila euro, che vanno a sommarsi a quelli già realizzati all’interno dell’ex Gavoglio per la realizzazione del nuovo polo scolastico, finanziati da un milione e novecentomila euro del PNRR, del fondo strategico regionale per ottocentomila euro e altre risorse interne all’ente di palazzo Tursi.

“Come amministrazione – aggiunge il vicesindaco Piciocchi – stiamo investendo sulla scuola, sulla dignità dell’insegnamento, sulle condizioni di lavoro e sulla qualità dei servizi alle famiglie. Una scelta per certi versi controcorrente: stiamo realizzando quattro nuovi asili perché vogliamo dare servizi e vogliamo essere vicini alle famiglie. Per questo è importante dialogare: ho deciso di istituire una nuova consulta permanente dei genitori, un organismo attraverso cui le famiglie dei bambini dei nidi e delle suole dell’infanzia comunali possono partecipare alle scelte dell’amministrazione. Per noi è molto importante parlare con i genitori, spiegare cosa l’amministrazione sta facendo sulla scuola. La consulta sarà un istituto rappresentativo: presenteremo una proposta a tutti gli attori in campo e ne discuteremo in modo costruttivo in consiglio comunale perché le famiglie possano voce e un rapporto diretto con l’amministrazione. Se ci saranno altre proposte in tal senso le prenderemo in considerazione”.

Redazione