Politica - 15 novembre 2024, 10:53

La maggioranza perde un pezzo in consiglio comunale, Stefano Costa lascia Forza Italia sbattendo la porta: “Utilizzo sistematico di toni di comando e metodi autoritari”

Una scelta che cela le prime manovre elettorali in vista delle amministrative del 2025: “Il mio impegno per la costruzione di una politica diversa, che si distacchi in maniera sostanziale dall’arroganza, dalla tracotanza, dal culto patologico del ‘leader’”

Stefano Costa

Va dritto al dunque Stefano Costa, ex capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale a Genova e attuale consigliere forzista a Palazzo Tursi, nel comunicare la propria decisione di abbandonare gli ‘azzurri’ per confluire nel Gruppo Misto.
Stanco di non potermi esprimere - scrive in una nota - per assenza di spazi di discussione e confronto e a causa di una comprovata distanza siderale tra la mia concezione di politica e istituzioni e il contesto in cui mi sono trovato ad operare fino ad oggi, formalizzo l’adesione al Gruppo Misto, in qualità di consigliere indipendente”.

La decisione di lasciare Forza Italia

Costa dice poi di aver “rinviato il più possibile la decisione, per lo scrupolo di ottemperare al mandato elettivo, ormai pressoché concluso, pur maturando un profondo e crescente disagio quotidiano” e di aver “cercato per lungo tempo interlocuzioni nella maggioranza per far valere i miei valori e le mie proposte, illudendomi di poter impostare una dialettica democratica costruttiva e di riuscire a individuare riferimenti che dessero seguito a un cambio di passo, ma ho dovuto prendere atto, con amarezza, dopo lunghi anni e innumerevoli tentativi, dell’impossibilità di procedere in tal senso”.
L’ormai ex consigliere forzista, inoltre, non esclude un possibile cambio di casacca: “Per adesso la meta sarà il Gruppo Misto e il partito la mia coscienza, perché ho esigenza di ritagliarmi uno spazio di autonomia per valutare provvedimenti e scelte senza condizionamenti. In seguito vedrò se proseguire il percorso e in quale veste. Ciò che è certo è che non ho intenzione di rinunciare ad una passione su cui ho investito tempo, studio e energie, solo a causa di una esperienza negativa”.

Le critiche al partito e alla gestione politica

Stefano Costa va poi nello specifico ed elenca alcune delle motivazioni che l’hanno portato a prendere le distanze dal partito: “Non si misura il merito come valore, ma solo la passiva obbedienza; non è tollerato il dissenso costruttivo, ma solo l'acclamazione plebiscitaria: chi prova a muovere una critica o a esprimere un'opinione viene immediatamente redarguito ed estromesso; l’approfondimento e la discussione sono considerate perdite di tempo, erroneamente, perché eviterebbero di rivedere diverse volte le decisioni, assunte spesso in maniera superficiale, con le relative criticità a carico dei cittadini; mancano programmazione e pianificazione negli ambiti strategici fondamentali: dai servizi, al verde pubblico, all'urbanistica, al commercio. Conseguenza: si procede con interventi disorganici, puntuali, che scaturiscono dall’opportunità del momento, con buona pace della tanto enfatizzata “vision”; si confonde la burocrazia nociva con la struttura amministrativa di supporto, cinghia di trasmissione essenziale tra cittadini e istituzioni in una democrazia liberale. Lo stesso atteggiamento si riscontra nei confronti del consiglio comunale, ridotto a sede marginale di conflitto e non a organo deputato all'indirizzo e al controllo: qui siedono i rappresentanti eletti dai cittadini, sistematicamente scavalcati da "saggi" e nominati a vario titolo, che non rappresentano la volontà popolare; in questi anni si sono manifestati in maniera ricorrente atteggiamenti irrispettosi verso persone, ruoli, opinioni, con utilizzo sistematico di toni di comando e metodi autoritari, che hanno comportato un deterioramento dei rapporti interpersonali, in un clima perennemente teso e avvelenato; in parallelo si è portata avanti una martellante narrazione sensazionalistica, che ha enfatizzato presunti meriti e promesse irrealizzabili, generando false aspettative nei cittadini. Con le persone bisogna essere sinceri! Per questo credo nel decentramento e nella partecipazione, perché voglio permettere ai cittadini di essere attori del processo democratico e di controllare e valutare le scelte della politica: si chiama “trasparenza”; i toni sono da campagna elettorale permanente: mentre si rincorrono slogan, luoghi comuni esasperati, demagogia, i contenuti latitano, così come mancano luoghi e sedi di confronto ed elaborazione del pensiero e della visione strategica di città. Ritengo ancora che le istituzioni siano un luogo ove portare a compimento un mandato, non un palcoscenico permanente di autopromozione”.

Costa parla anche di obiettivi disattesi: “La città è carente nei servizi essenziali, quali la pulizia, il decoro urbano, la manutenzione ordinaria che, a causa dell'estromissione dei Municipi, sono ridotti allo stremo. Su questo argomento intendo soffermarmi per stigmatizzare questa operazione "contromano " rispetto a ciò che avviene in tutte le grandi città europee, che molto hanno investito sul decentramento amministrativo: fino a che non si procederà in tal senso, la città sarà ingovernabile; raccolta e gestione dei rifiuti: vi sono responsabilità pregresse, ma dopo otto anni non vedo passi avanti significativi; urbanistica: nessun intervento sulla Pianificazione Strategica, solo Varianti al PUC puntuali, volte ad autorizzare operazioni private tra loro disorganiche, per la maggior parte riguardanti l’inserimento di nuovi supermercati; manca un Piano del Commercio volto a tutelare e valorizzare i nostri esercizi di quartiere e di prossimità: in una città policentrica come la nostra sono un patrimonio inestimabile e un presidio territoriale permanente e rischiano di estinguersi, fagocitati dal proliferare disorganico della grande distribuzione o da interventi di chiusure al traffico non adeguatamente pianificati e compensati da altre azioni a tutela del tessuto commerciale; non va meglio sul tema dei Servizi Sociali: l'accentramento degli ATS è stato un errore, ci vuole maggiore attenzione nella gestione delle risorse destinate ai servizi essenziali, principalmente indirizzati alle fasce deboli della popolazione, modulandole in funzione delle esigenze diverse dei territori. Va inoltre recuperato il rapporto e la sinergia con quella eccezionale rete associativa che svolge prestazioni rivolte alle persone più fragili e vulnerabili emerita di essere valorizzata diversamente; sulle grandi opere: la troppa superficialità, derivante dalla retorica del decisionismo, ha inchiodato al palo la maggior parte degli interventi previsti, al vaglio del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici o di altri organismi deputati. Alcune di queste infrastrutture rischiano addirittura di arenarsi per criticità importanti di natura tecnica; in sintesi, sono state disattese in gran parte le linee programmatiche del 2017, riprese nel 2022, sulla base delle quali avevo deciso di espormi con la candidatura. Tradotto: si scrive un programma elettorale e poi si fa tutt’altro, senza più confrontarsi con la realtà economica, sociale, produttiva della città, che nel frattempo muta velocemente nelle sue esigenze e priorità”.

Il mandato è terminato a metà del percorso a causa del trasferimento del sindaco in piazza De Ferrari - conclude Costa - a breve infatti si tornerà alle urne e, malgrado il mio profondo disagio sia riferibile all’esperienza che va concludendosi, ho atteso questa fase per compiere tale passaggio, esclusivamente per lo scrupolo di rispettare il mandato conferitomi dagli elettori nel 2022. Il futuro sarà tutto da scrivere e il mio impegno sarà rivolto alla costruzione di una politica diversa, che si distacchi in maniera sostanziale dall’arroganza, dalla tracotanza, dal culto patologico del ‘leader’ e che riporti al centro del suo agire l’ascolto e la partecipazione democratica, la coesione sociale e un modello di sviluppo equilibrato. Dopo quanto vissuto, sento ancor più forte questa responsabilità, a livello individuale e generazionale, e resta viva in me la speranza di poter condividere, un domani, con persone mosse da passione, competenza, umiltà e garbo, la costruzione di un nuovo corso”.


Vuoi rimanere informato sulla politica di Genova e dire la tua?
Iscriviti al nostro servizio gratuito! Ecco come fare:
- aggiungere alla lista di contatti WhatsApp il numero 0039 348 0954317
- inviare un messaggio con il testo GENOVA
- la doppia spunta conferma la ricezione della richiesta.
I messaggi saranno inviati in modalità broadcast, quindi nessun iscritto potrà vedere i contatti altrui, il vostro anonimato è garantito rispetto a chiunque altro.
LaVocediGenova.it li utilizzerà solo per le finalità di questo servizio e non li condividerà con nessun altro.
Per disattivare il servizio, basta inviare in qualunque momento un messaggio WhatsApp con testo STOP GENOVA sempre al numero 0039 348 0954317.