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Sport | 14 novembre 2024, 17:17

Samp, parla il ds Accardi: "Dobbiamo fare di più, Sottil? Gode della fiducia di società e squadra"

Il dirigente blucerchiato: "Non siamo felici della situazione, ma siamo consapevoli di avere le risorse necessarie per ribaltarla"

Samp, parla il ds Accardi: "Dobbiamo fare di più, Sottil? Gode della fiducia di società e squadra"

Si è svolta nel primo pomeriggio odierno al centro sportivo "Gloriano Mugnaini" di Bogliasco la conferenza stampa del direttore sportivo della Sampdoria Pietro Accardi. Un appuntamento particolarmente atteso visto il delicato momento dei blucerchiati, nel quale il dirigente ha tracciato un bilancio della situazione analizzando temi chiave come l’atteggiamento dei giocatori, il mercato e le scelte tecniche, ma non solo.

In primis Accardi ha spiegato che il recente ritiro della squadra non è stato un provvedimento disciplinare, ma una misura per rafforzare il confronto interno: "È finito perché non è stato per noi un ritiro punitivo ma risolutivo". La decisione di riunire per qualche giorno il gruppo è stata presa in accordo con il presidente per garantire "un confronto ancora più diretto" tra giocatori e staff: "Non siamo felici della situazione, ma siamo consapevoli di avere le risorse necessarie per ribaltarla".

Parlando di mercato, Accardi ha espresso fiducia nei giocatori acquistati, pur ammettendo che il rendimento finora non è all’altezza delle aspettative: "Non ho nessun dubbio sui valori dei giocatori che abbiamo preso ma devono fare di più, dobbiamo fare di più". Ha poi affermato che il prossimo mercato di gennaio non sarà "stravolgente", ma si prenderanno decisioni in base alle esigenze future.

Un altro argomento cruciale è stato il ruolo dell'allenatore Sottil, che a oggi "gode della fiducia della società, mia e della squadra". Accardi ha poi sottolineato la necessità di uno spirito diverso: "L'atteggiamento non è stato perfetto in tutte le partite, il carattere è una responsabilità che ci riguarda e in alcune partite è mancato: non deve più mancare".

Un pensiero è stato espresso anche sul tecnico che ha iniziato la stagione, Andrea Pirlo: "L'intento era dare continuità a un progetto che, nella seconda parte del campionato scorso, aveva mostrato una squadra ben organizzata e con una propria identità. Proseguendo su quella strada ci aspettavamo un inizio diverso, è per questo che abbiamo deciso di cambiare". In merito a un possibile ritorno dell'ex mister, Accardi ha precisato ulteriormente che la società ha fiducia nell'attuale guida tecnica.

Il dirigente blucerchiato ha inoltre riconosciuto le sfide di gestire un organico di 30 giocatori: "Ogni partita il mister è costretto a lasciare sei giocatori di movimento a casa". Nonostante ciò, ha notato un positivo spirito di squadra, favorito dalla chiarezza e trasparenza nelle scelte dell’allenatore.

Sul piano tecnico-tattico, Accardi ha parlato del reparto difensivo riconoscendo "la necessità di maggior esperienza" e aggiungendo che si è deciso di aspettare Ferrari per il recupero completo. Ha inoltre spiegato la struttura del centrocampo, in cui "Bellemo non è un play" ma può fungere da mezzala in determinate formazioni, e ha lasciato aperta la possibilità di nuove aggiunte a gennaio "se ci sarà da migliorare la rosa". Accardi ha poi evidenziato come la programmazione trasmessa dal presidente Manfredi sia sempre stata "a media e lungo termine", ma anche che "il mercato ha certamente alzato le aspettative". 

Una parentesi della conferenza è stata dedicata al rapporto con i tifosi, partendo dalla questione Marassi: "Non è un problema, dobbiamo farlo diventare la nostra forza". E sulla riapertura di Bogliasco al pubblico: "È un argomento che stiamo affrontando, vogliamo ricreare rapporto con città e tifoseria".

"Ho un rapporto fantastico con la proprietà che è Manfredi e totale sinergia col suo braccio destro Messina - ha infine ribadito Accardi - Tutte le decisioni le prendiamo insieme ma poi mi sento di dire che sono l'unico responsabile anche se ho l'avvallo del presidente. Io unico uomo di calcio? Quando un presidente investe i soldi, impara anche in fretta a capire le dinamiche calcistiche ma è chiaro che ha riposto in me la fiducia da questo punto di vista".

Roberto Vassallo


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