Attualità - 13 novembre 2024, 12:00

La Guida Michelin premia per il secondo anno consecutivo la Trattoria Rosmarino (video)

Il titolare Felice Zingarelli assieme allo chef Alessandro Massone, grazie alla loro proposta culinaria che offre piatti tipici, come il baccalà ‘bradacujun’ e la trippa 'alla sbira', sono stati inseriti nella categoria 'Bib Gourmand' della Guida per il 'miglior rapporto qualità-prezzo'

Genuinità, accoglienza e tradizione (ma sempre interpretata in chiave moderna): sono questi i tre ingredienti principali che rendono unica la proposta della Trattoria Rosmarino che, per il secondo anno consecutivo, è stata inserita nell'ambita categoria 'Bib Gourmand' della Guida Michelin per il 'miglior rapporto qualità-prezzo'.

Inaugurata ufficialmente nel 2010, oggi è capitanata dal titolare Felice Zingarelli assieme al co-titolare, e chef, Alessandro Massone che, dopo già diverse esperienze lavorative passate in altri locali (ricordiamo, tra questi, il 'Mamme del Clan'), hanno saputo coniugare nei loro piatti la tradizione e l'innovazione, rielaborando piatti tipici della cucina ligure, quali il baccalàbradacujun’ e la trippa 'alla sbira'.

"Per noi è certamente motivo di grande orgoglio dopo tanti anni di sacrificio, ci inorgoglisce davvero. Ne siamo felici", commenta così ai nostri microfoni il titolare Felice Zingarelli. 

Sul come sono stati iridati di tale titolo pregiato dalla Guida Michelin, ha davvero dell'incredibile, perché, secondo quanto ci ha raccontato Zingarelli, il tutto è avvenuto per pura casualità: "Ad un certo punto ci è venuto in mente di riproporre la trippa 'alla sbira', piatto che non realizzavamo. In quel giorno, quando l'abbiamo preparata davvero per caso, il destino ha voluto che si presentasse l'ispettore della Guida e che dire, è piaciuta tantissimo. Da lì in avanti la prepariamo costantemente, perfino in estate", racconta Zingarelli

Certamente il piatto 'cult' è la trippa, ma il menù di Rosmarino propone anche il noto baccalà ‘bradacujun’, mantecato con patate e olive taggiasche e che, per moltissimi clienti, rimane sempre "il piatto più apprezzato", oltre ovviamente alla "lasagna al rosmarino con ragù di manzo bianco", sottolinea il titolare. 

La tradizione certamente fa da capolista all'interno del menù del locale, però "doverlo rinnovare è assolutamente un obbligato, perché non rinnovare significa sedersi, e se ci sediamo è finita", evidenzia Zingarelli, sottolineando quanto sia importante "proporre sempre novità" ma "senza trascurare e i capisaldi" che certamente li rendono unici nel panorama.  

Ma ciò che ha reso Rosmarino il locale che è oggi, non è solamente tutto quello che viene proposto nei loro piatti, bensì anche lo staff della Trattoria: "Non vorrei peccare di arroganza, ma quello che ci contraddistingue è la nostra accoglienza. Talvolta, alcune persone ne rimangono entusiaste. Noi siamo molto 'friendly', amichevoli. Chi varca la porta, non viene trattato come un 'semplice' cliente, bensì come dei veri e propri amici". 

Qualità e accoglienza, ma anche il giusto prezzo del menù proposto al cliente è un dato assolutamente importante. Infatti, come ci ha raccontato Felice Zingarelli, "è semplice proporre un certo piatto ad un prezzo elevato" ma per loro "il nostro impegno è quello, invece, di proporre sempre dei prezzi non esosi, cercando quindi di non toccare troppo il portafoglio del cliente". 

"La nostra fortuna è che abbiamo clienti sia genovesi, quindi nostrani, ma anche davvero tanti turisti. Noi non siamo solo una trattoria turistica o locale, noi siamo un'attività a trecentosessanta gradi aperta a tutti e tutte", conclude Zingarelli

Ecco la recensione della Guida Michelin 2025:

"A pochi metri da piazza De Ferrari, tavoli all'aperto e una piacevole ed informale atmosfera nelle tre sale interne. Ecco il Rosmarino, dove su tutto trionfa la qualità della cucina: un'intelligente proposta di classici liguri, sia di carne che di pesce, sorretta da ottimi ingredienti. Imperdibile il baccalà 'brandacujun', ma anche i raviolini di borragine al tocco e la trippa alla 'sbira'".

Federico Antonopulo