Attualità - 13 novembre 2024, 08:00

Galleria Mazzini, la Fata dei Bambini saluta e se ne va: “Vi porteremo sempre con noi”

Ultimissime ore di apertura, con le vetrine e gli scaffali ormai spogli. Una vera ondata di affetto ha travolto in queste settimane Lella Gurrieri e tutto il suo staff

Una porta che si chiude, le luci che si spengono, lasciando dietro di sé l’eco delle risate e la gioia incontenibile di bambini e bambine che stringono tra le mani piccoli pezzetti di felicità.

La Fata dei Bambini, lo storico negozio di giocattoli di Galleria Mazzini, si prepara a chiudere e lo farà lunedì prossimo. Dietro al bancone, in questi ultimi giorni di attività che hanno il sapore di un lungo commiato, sorride Lella Gurrieri, storica titolare dell’attività che negli ultimi trent’anni ha illuminato uno dei luoghi più iconici della città.

Mi creda, non avrei voluto chiudere. Avrei cercato un modo per andare avanti”, racconta con una punta di rammarico nella voce. Le vicende personali l’hanno costretta a prendere una difficile decisione, diventata inevitabile.

Tra gli scaffali un tempo pieni di ogni gioco, dai peluche alle bambole, passando per gli intramontabili Lego fino ai giochi di società, oggi si incontrano solo ricordi, che sbucano inaspettati: “Ho trovato le foto della vecchia gestione, chi c’era prima di noi è stato qui trent’anni”, racconta ancora Lella mentre si perde a raccontare gli ultimi cent’anni del negozio. Ai social è affidato il saluto più accorato.

È arrivato il momento di salutarci - si legge -. Siamo partiti nel lontano 1974 con il primo negozio nel centro storico di Genova e da allora non ci siamo mai fermati. Ci piace pensare che abbiamo contribuito a dare gioia a tanti genovesi, in tanti momenti della loro infanzia: con i giochi e con il cavallino di Galleria Mazzini che ha fatto divertire così tanti bimbi: anche per lui è arrivato il momento di tornare a correre sui prati”.

Un saluto che si rivolge a chi, nel corso di questi anni, ha affollato il negozio, passandosi ‘il testimone’ di generazione in generazione.

Ma il grazie più accorato è ai collaboratori. “Lo scriva - incalza ancora Lella - lo scriva che questo negozio è stato portato avanti da Valentina e Donatella”, colonne portanti dell’attività.

Ma la signora Lella, che per anni ha avuto un negozio di giocattoli in via San Luca, ci tiene a ribadire che “se fosse dipeso da me, non avrei mai smesso”. Cinquant’anni a contatto con i più piccoli l’hanno resa un riferimento per intere generazioni. Con lei bambini, bambine e genitori hanno dato forma a piccoli desideri di felicità che si sono tramutati in realtà proprio tramite i giochi.

Dal 1974 con ‘I giocattoli di Lella’, poi in Galleria Mazzini, in mezzo secolo Gurrieri non si è mai fermata: “Siamo a cento anni di tradizione tra queste mura”, racconta mentre si muove tra puzzle e scatoloni, rendendo incredibile sapere che di anni ne ha ottanta; non risparmia poi qualche critica all’Amministrazione, a suo dire poco presente quando lo scorso anno il negozio è stato interessato da una grave infiltrazione d’acqua e poco incline a cercare di salvaguardare l’attività arrivando di conseguenza all’inevitabile chiusura.

La notizia che La Fata dei Bambini non rialzerà la sua saracinesca ha scatenato un’ondata di affetto e ricordi. “Siete stati dispensatori di felicità” si legge in uno dei tanti commenti. “Anche da lontano, sapere che in Galleria c’era la ‘Fata’ era motivo di gioia” Ancora: “I miei genitori erano clienti già negli anni ’50, ancor prima della vostra gestione. Grazie per aver realizzato i sogni di tanti bambini”.

Il negozio ha rappresentato una vera e propria istituzione, e la sua chiusura lascia un segno tangibile nella memoria della città. Lella Gurrieri e il suo staff hanno scelto di salutare tutti manifestando tutto l’affetto e la gratitudine possibili: “Sappiamo già che ci mancherete tutti” conclude il messaggio, “ma vi porteremo sempre con noi”.

Chissà cosa ne sarà di quell’onorificenza concessa da Re Vittorio Emanuele III al negozio che forniva i giocattoli per i principini.

Una cosa è certa: un pezzo di Genova si congeda ma l’eco della sua magia resterà a lungo tra le pareti della Galleria e non solo.