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Eventi | 12 novembre 2024, 17:30

Se anche i fumetti diventano giornalismo e aiutano a capire il mondo: venerdì l’incontro con Lorenzo Palloni

Venerdì 15 novembre alla Genoa Comics Academy il cofondatore di La Revue Dessinée – Italia, il primo magazine di graphic journalism italiano, svelerà i segreti di questo nuovo modo di fare informazione che attrae sempre più giovani: “Così raccontiamo storie complesse in modo visivo e coinvolgente”

Che cos’è il giornalismo a fumetti e che ruolo ha nel nostro paese? A rispondere a queste domande sarà uno dei protagonisti di questa sfida, Lorenzo Palloni, ospite venerdì 15 novembre alle ore 15 nella sede della Genoa Comics Academy in via Luccoli 26. L’evento, che inaugura una serie di iniziative della scuola, è un’occasione per esplorare un aspetto poco conosciuto della cultura contemporanea: il graphic journalism.

Nato ad Arezzo nel 1987 e cofondatore del collettivo di fumettisti 'Mammaiuto', Palloni è noto per le sue collaborazioni con case editrici come saldaPress, Feltrinelli Comics e Minimum Fax. Negli ultimi anni, si è dedicato a un progetto innovativo: La Revue Dessinée – Italia, il primo magazine di giornalismo a fumetti del paese. Un esperimento che, come Palloni stesso racconta, rappresenta una sfida sia dal punto di vista creativo che economico.

Ma cosa rende il giornalismo a fumetti speciale? “Offre un modo diverso di raccontare la realtà - spiega il fumettista -. È uno strumento che permette di rallentare il ritmo delle notizie, di dedicare più tempo alla riflessione, cosa sempre più rara nella frenesia dell'informazione quotidiana". Infatti, La Revue Dessinée segue i principi dello slow journalism, un tipo di giornalismo etico e indipendente che si distanzia dalle logiche del ciclo di notizie rapide e sensazionalistiche.

Uno degli aspetti più affascinanti del giornalismo a fumetti è la sua capacità di raffreddare l’informazione: "Viviamo in un’epoca di infodemia, dove la quantità di informazioni supera la nostra capacità di elaborarle. Il fumetto, con il suo ritmo lento, è un antidoto a questa sovrabbondanza di dati. Ogni storia della rivista richiede mesi, talvolta un anno, di lavorazione. Questo permette di dare il giusto spazio a questioni di lungo termine, a quelle storie che non appaiono sui giornali ma che meritano di essere raccontate".

Contrariamente a quanto si possa pensare, il giornalismo a fumetti sembra attrarre anche un pubblico più giovane. Palloni racconta di come molti ragazzi portino le copie de La Revue Dessinée a scuola, condividendole tra compagni di classe. Questo interesse sorprendente dimostra come i giovani siano alla ricerca di nuovi modi per comprendere la realtà, al di là delle brevi clip sui social media. "La verità è che i giovani capiscono che quello che trovano su TikTok o Facebook non è abbastanza per spiegare il mondo. Il fumetto, con la sua capacità di sintesi e profondità, è una delle poche forme di narrazione che può competere con la cultura digitale. I ragazzi riconoscono la differenza tra clickbait e vera informazione, e sono attratti dalla lentezza e dall’accuratezza".

Il panorama italiano, però, non è privo di sfide. Palloni sottolinea come in Italia la lettura in generale, e non solo quella del fumetto, sia considerata un’attività marginale. "In Italia, leggere è ancora percepito come qualcosa 'da sfigati'. Questa è una mentalità che dobbiamo combattere, ma non è facile. La scuola, che dovrebbe essere la prima a stimolare la curiosità per la lettura, non riesce a fare la sua parte". All’estero, in particolare in Francia, la situazione è diversa. "In Francia il fumetto è considerato una forma d’arte con una lunga tradizione culturale. Lì, La Revue Dessinée nasce da una cultura secolare che ha sempre rispettato e valorizzato la narrazione grafica. In Italia, purtroppo, dobbiamo ancora lottare per ottenere questo riconoscimento".

Il futuro del giornalismo a fumetti, secondo Palloni, dipende dalla capacità di raggiungere nuove generazioni di lettori. "Abbiamo la fortuna di vedere un rinnovato interesse per il fumetto, anche grazie all’esplosione del manga e all’impatto di autori italiani come Zerocalcare e Sio. Se riusciamo a far capire alle persone, soprattutto ai giovani, che il fumetto può essere un modo per raccontare storie vere e importanti, potremmo avere un futuro brillante".

L’incontro di venerdì alla Genoa Comics Academy sarà dunque un’opportunità per discutere di tutto questo: dello stato del graphic journalism in Italia e nel mondo, dei suoi sviluppi e delle sue potenzialità. 

Chiara Orsetti

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