Aumentano le persone in povertà assoluta in italia, e la Liguria non è esente da questa tendenza decisamente allarmante.
Se in tutto il Paese sono quasi sei milioni le persone costrette a chiedere aiuto per mangiare facendo ricorso alle mense o ai pacchi alimentari, in Liguria sono circa 67.500 le persone in stato di povertà.
Oltre al dato preoccupante, ciò che allarma in particolare è anche la tipologia di persone che si rivolgono ai banchi alimentari.
In questione, secondo quanto ci ha dichiarato Gabriella Andraghetti, presidente del Banco Alimentare della Liguria, "nel corso degli anni abbiamo assistito ad un aumento del 30% di persone che si rivolgono a noi. Quello che ci preoccupa è che spesso le richieste arrivano da parte di famiglie con minori a carico e talvolta anche da nuclei familiari con un lavoratore dipendente presente, segnando una nuova forma di povertà definita ‘lavoratore povero’".
Attualmente, "in Liguria sono trecentosessantadue le strutture convenzionate con il Banco a sostegno di queste persone e i punti di vendita coinvolti sono quattrocentotrensasei", afferma Andraghetti, sottolineando come "il Banco Alimentare si occupa dal 1996 di recuperare alimenti ancora integri e non scaduti che sarebbero però destinati alla distruzione perché non più commercializzabili. Salvati dallo spreco, questi beni riacquistano valore e diventano risorsa e ricchezza per chi ha troppo poco per vivere".
Di conseguenza, gli alimenti recuperati vengono successivamente ogni giorno distribuiti gratuitamente e nel 2023 sono state redistribuite circa tremila tonnellate di generi alimentari.
In particolare quest'anno si sono evidenziate necessità alimentari in aumento rispetto agli scorsi anni, segnando una maggior richiesta di tutti quei generi alimentari che hanno un costo importante "ma sono necessari a tutte le famiglie, quali il tonno, l'olio ma anche alimenti per la prima infanzia. Noi ovviamente cerchiamo di sensibilizzare le persone a donare ciò che vogliono, però se è possibile cerchiamo di raccogliere proprio questi prodotti particolarmente necessari", dichiara Andraghetti.
"Il gesto della colletta è un momento di sensibilizzazione verso tutta la cittadinanza sul tema della povertà. Si tratta di un segnale che noi lanciamo alle persone, perché è importante e prezioso fare la spesa per chi non se lo può permettere, aiutando chi è in difficoltà", sottolinea la presidente.
Un gesto, quindi, che non solo aiuta concretamente le persone più bisognose, ma che si arricchisce anche di animo: "Attraverso il banco ho conosciuto tantissime realtà preziose che sono nel territorio vicine ai bisognosi, che se non ci fossero sarebbe un dramma. Inoltre, chi la fa prova un arricchimento personale. Ogni volta i volontari vogliono ripetere l’esperienza e si danno appuntamento per l'anno successivo", evidenzia Andraghetti, per poi porre l'accento anche su come "tante persone che fanno la spesa ringraziano i nostri volontari perchè offriamo l’occasione di fare qualcosa di concreto, giusto e subito", conclude Gabriella Andraghetti.
Dal 16 al 30 novembre sarà possibile donare la spesa anche online su alcune piattaforme dedicate: per conoscere le varie modalità di acquisto dei prodotti e i punti di vendita aderenti all’iniziativa è possibile consultare il sito https://www.bancoalimentare.it/colletta-alimentare.
La Colletta Alimentare, gesto con il quale la Fondazione Banco Alimentare aderisce alla Giornata Mondiale dei Poveri 2024 indetta da Papa Francesco, è resa possibile grazie alla collaborazione con la Federazione Nazionale Italiana Società di San Vincenzo De Paoli ODV, la Cdo Opere Sociali, l’Esercito, l’Aeronautica Militare, l’Associazione Nazionale Alpini, l’Associazione Nazionale Bersaglieri e il Lions Club International.