Che per il suo Genoa sarebbe stata una partita difficile, complice il calendario molto denso con tre partite in una settimana coincidente con un periodo d'infermeria ancora ben popolata, se lo attendeva mister Gilardino.
Lo aveva detto alla vigilia, mettendo in guardia sulle capacità del Como e chiedendo sacrificio, grinta e disciplina. E se per le prime due è indubbio come la risposta sia stata positiva, la terza è stata la qualità forse più carente ai rossoblù nell'1-1 con cui il Grifone va alla pausa con quattro punti in due giornate e diciassette giorni per recuperare. In tanti sensi.
"Ai numeri meritavano più loro che noi per quello che si è visto in campo, soprattutto nel primo tempo - ha ammesso con onestà il tecnico nel post gara - Positivo è stato che nel secondo tempo siamo rimasti in partita, anche rischiando molto. Quando devi riprendere la partita non è facile avere equilibrio, ma ci abbiamo creduto. Per di più chi ha giocato a Parma ha giocato stasera e in tanti stanno giocando sempre. Non era semplice, ci abbiamo creduto e portiamo a casa un punto d'oro; quattro punti in due partite così ravvicinate è sinonimo che qualcosa sta girando e sotto alcuni aspetti stiamo migliorando, mentre sotto altri dobbiamo fare passi avanti di crescita".
Nonostante una ripresa dove comunque la grinta e la reazione ci sono state, altro segnale di buon auspicio oltre al punteggio al netto di una prestazione complessiva decisamente inferiore rispetto alle precedenti, è stata la prima frazione a essere maggior oggetto di analisi.
"Siamo stati troppo frettolosi, troppe palle lunghe buttate su cui avere più lucidità e consapevolezza - ha detto Gila - Nel primo tempo non avevamo pressioni forti lasciando loro tanto spazio: questo ci ha messo in difficoltà. Poi, nella ripresa, abbiamo alzato il baricentro prendendo delle ripartenze ma penso sia un punto guadagnato per il momento: bisogna calarsi nella realtà di adesso: stiamo lottando per salvarci ma quando vai a riprendere partite come queste pur non giocando bene vuol dire che hai qualcosa dentro".
Una parentesi sui singoli il tecnico se l'è poi concessa su Miretti, uscito ancora tra i fischi nel finale dopo essere subentrato a inizio ripresa, e Balotelli, alla seconda ammonizione consecutiva in altrettante gare: "Fabio va aspettato, ha delle qualità e ci potrà dare una mano. E' arrivato e ha giocato subito anche se non era pronto per esigenze numeriche, sacrificandosi anche se non era al cento percento. Il giallo a Mario? L'arbitraggio nel complesso credo sia stato corretto, in quell'occasione forse il giallo non c'era. Giocatori così vanno tutelati, normale che quando l'ammonizione c'è vada data ma non credo fosse il caso di stasera".
Ora, come detto, più di due settimane per lavorare sul campo nell'ottica di un crescendo di prestazioni e di recupero di giocatori. Partendo proprio dal punto ottenuto con questa sofferenza. "In tanti hanno giocato tre partite in otto giorni, non è semplice e a loro va fatto un plauso - ha concluso il tecnico - Non abbiamo giocato come avremmo voluto, ma abbiamo mantenuto lo spirito e il dna da Genoa".