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Attualità | 08 novembre 2024, 13:58

Controllore accoltellato, l'aggressore resta in carcere: “Io colpito con un manganello durante il diverbio”

Fares Kamel Alshahhat, arrestato per lesioni a pubblico ufficiale, ha fornito la propria ricostruzione dei fatti

Controllore accoltellato, l'aggressore resta in carcere: “Io colpito con un manganello durante il diverbio”

Ruota intorno alla presenza e al peso sulle posizioni singole dell'eventuale utilizzo del manganello telescopico, sul quale potranno essere utili le immagini delle telecamere a bordo treno, l'aggiornamento emerso dopo l'interrogatorio di ieri di Fares Kamel Alshahhat, il 21enne arrestato lunedì a Genova per aver accoltellato il capotreno Rosario Ventura, 44 anni, che, su un convoglio regionale, aveva chiesto a lui e alla ragazza minorenne che lo accompagnava di esibire il biglietto.

Alshahhat, barbiere egiziano in arresto da inizio settimana per lesioni a pubblico ufficiale, ha risposto al gip nel corso dell'interrogatorio durato oltre due ore, fornendo spiegazioni sulla sua posizione e sull'accaduto, la lite con il controllore in primis degenerata nell'aggressione finita nel sangue.
Il 21enne, assistito dal suo avvocato Barbara Squassino e tramite la presenza di un interprete, ha circostanziato la presenza di un coltello e fornito la sua ricostruzione dei fatti, nel corso della quale ha affermato di essere stato colpito dal controllore con il manganello che quest'ultimo portava con sé, per difesa personale.

Manganello che l'uomo aveva ammesso di aver avuto al seguito, non ovviamente compreso nella dotazione del personale di bordo delle ferrovie, per un eventuale uso cautelativo e da difesa personale, avendo già subito seppur in modo meno grave un'aggressione, ma ai carabinieri aveva riferito non solo di non averlo usato ma neppure di averlo estratto.
Il barbiere egiziano che deve rispondere dell'aggressione ha ammesso di non aver avuto il biglietto, perché non aveva soldi, e di aver avuto un atteggiamento 'scostante' nei confronti del capotreno ma, come spiega il suo legale, "ha riferito di essere stato colpito con il manganello", non nel contesto di un pestaggio ma al culmine di un diverbio verbale.
Secondo le prime ricostruzioni del nucleo radiomobile di Genova, emerse dopo la testimonianza del ferito, la prima ad aver colpito il quarantaquattrenne è stata la ragazzina: sputi, un calcio alla schiena, e poi una testata, inferta dal ventunenne subito prima dei tre colpi di coltello costati venti punti ma che per fortuna non hanno leso organi vitali.

Il barbiere arrestato non aveva i documenti e, alla richiesta del controllore dopo aver negato di voler pagare il prezzo della corsa di 1,60 euro, ha esibito un foglio del tribunale con i suoi dati anagrafici. Foglio che conteneva una denuncia, sporta dal ragazzo la scorsa estate quando era stato aggredito da un gruppo di stranieri che dopo la sua querela erano stati arrestati. Il ragazzo ha poi spiegato di essere stato in seguito minacciato per l'episodio, per questo aveva il coltello con sé, per timore.
Il Gip questa mattina ha confermato della misura cautelare in carcere, chiesta dalla procura per pericolosità e per rischio fuga. Il ventunenne inoltre è risultato in possesso di un permesso di soggiorno scaduto ma con già attivate da tempo le procedure burocratiche di rinnovo.

Valentina Carosini

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