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Attualità | 07 novembre 2024, 16:08

Dopo aver raggiunto Capo Nord a piedi, Massimo Pedersoli torna a casa e celebra la sua impresa solidale

Il camminatore genovese è stato accolto a Palazzo Tursi per raccontare il suo cammino di raccolta fondi per il progetto “Goccia dopo Goccia” della piscina ‘I delfini’ di Pra’. “C’è tempo fino alla fine dell’anno per donare. Altri progetti? Vorrei raggiungere Pechino”

È stata un'esperienza superba, come il titolo del nome del cammino”. Commenta così la sua impresa Massimo Pedersoli, il camminatore solidale genovese che è partito da Genova e ha raggiunto a piedi Capo Nord nel segno della beneficienza. Oggi l’eroe ponentino è stato ricevuto a Palazzo Tursi per celebrare l’impresa che l’ha visto protagonista, chiamata ‘E1vvai. Un cammino superbo!’, pensata per raccogliere fondi destinati a sostenere il progetto per bimbi e bimbe affetti da autismo che si svolge presso la piscina “I delfini” di Pra’.

Superba è stata la lunghezza del percorso - continua a raccontare Pedersoli -: non avevo mai affrontato un cammino così lungo durante la stagione invernale, con le varie problematiche che ho affrontato quotidianamente. Sui social per tutto il cammino ho raccontato la mia giornata quotidianamente, soffermandomi soprattutto sulla parte positiva ed evitando di raccontare tante situazioni delicate che ho dovuto affrontare. Ho deciso di farlo perché tante famiglie che mi seguono hanno figli con disabilità e aspettavano il racconto serale per avere un momento di svago con la famiglia, e per questo motivo mi sono concentrato sul racconto delle cose belle e positive. È stato un cammino molto lungo, bello, fatto di tanti incontri con le persone, con cui ho avuto modo di parlare anche di autismo”. 

Pedersoli è arrivato a Capo Nord il 25 settembre, dopo aver percorso 6560 chilometri in 234 giorni, aver attraversato sette Paesi europei e consumato tre paia di scarpe. Per lui non è la prima impresa, e aver raggiunto un traguardo così importante non sarà certo sufficiente a fermarlo: “Ho altre idee in cantiere, una decisamente più lunga e impegnativa: vorrei andare da Genova a Pechino, in parte a piedi e in parte in bicicletta. È un progetto ancora da sviluppare, però mi concentrerò per fargli prendere forma in qualche anno. Prima sicuramente farò qualcos'altro di un pochino più breve: vorrei tornare in Svezia e fare un cammino per un'associazione svedese, proprio perché quel paese e i suoi cittadini hanno dato veramente tanto a questo cammino”.

Passo dopo passo sono tante le persone che si sono fermate ad ascoltare il progetto di Massimo: “Avevo il cartello attaccato allo zaino che spiegava in parte la mia impresa, ma quando arrivavo, alla fine della tappa, nei posti dove avrei riposato, indossando questa maglia ho incuriosito molto le persone: chi voleva si avvicinava a parlare, mi faceva più piacere anche il confronto con le persone”. Tanti sono i momenti emozionanti che resteranno nel cuore di Massimo Pedersoli: “Non ce n'è uno in particolare, ma sicuramente è indimenticabile  la giornata di arrivo a Capo Nord, una giornata splendida come oggi…  il giorno prima ho attraversato la giornata più difficile, con pioggia, vento, neve, è veramente stato un pomeriggio impegnativo”. 

Parlando delle tematiche che hanno dato il via all’iniziativa in giro per l’Europa con le persone incontrate, Pedersoli riflette: “In Italia abbiamo delle leggi veramente fatte bene in campo di disabilità e autismo, il problema è che poi non si riescono ad applicare per mancanza di fondi e per la burocrazia. Lungo la strada ho ascoltato varie storie, c'è stato un po' di problema con la lingua perché chiaramente parlare di disabilità è una cosa così delicata in italiano, per me, figuratevi in inglese, quindi avrei voluto chiedere molto di più di quello che ho chiesto, però ho imparato qualcosa e penso che loro abbiano imparato qualcosa da me. La stessa curiosità che ho avuto io nel conoscere come funziona negli stati diversi, l'hanno avuta verso di me, quindi è stato uno scambio, un incontro”. Prima di partire per un’altra avventura, Massimo Pedersoli sarà anche tra i testimonial della nona edizione del Convegno di Medicina dello Sport organizzato dal cardiologo Cristiano Novelli, il 7 dicembre, all'Hotel Mercure Genova San Biagio, in cui racconterà quali incredibili risultati si possono raggiungere unendo testa, cuore e muscoli.

L'incredibile avventura è stata sviluppata nell’ambito di "Walking for Charity" per sensibilizzare sul tema dell'autismo e raccogliere finanziamenti a sostegno del progetto sociale “Goccia dopo Goccia” ospitato nell'impianto delle piscine di Genova Pra’ diretto da Marco Ghiglione. L'iniziativa offre a circa trenta bambine e bambini fragili tra i 2 e i 15 anni una terapia multisistemica in acqua consistente in percorsi di psicomotricità curati dall'associazione Il Cucciolo Onlus. Nonostante il lungo percorso sia terminato il 25 settembre, la raccolta fondi resta aperta sino a fine anno e la cerimonia di consegna del ricavato avverrà in occasione del trofeo di nuoto G.S. Aragno, in programma dal 17 al 19 gennaio 2025. Per fare la propria donazione è possibile cliccare QUI. Nelle prossime settimane sarà anche messo in vendita un calendario benefico per celebrare l'impresa, sarà acquistabile presso varie associazioni locali e negli IAT-Uffici di Informazione e Accoglienza Turistica del Comune di Genova.

Il progetto nasce cinque anni fa - spiega Marco Ghiglione - Il corso ha avuto notevole successo e oggi i bimbi affetti da questa malattia sono sempre più numerosi: siamo riusciti ad ospitare e quindi a regalare qualche momento di svago e di sorriso a 30 famiglie. Da quando Massimo ci ha detto che ha deciso di donare il ricavato di questo evento ai nostri associati, ai nostri corsisti, ne siamo stati orgogliosi, abbiamo cercato di pubblicizzarlo al meglio e di valorizzare il suo percorso. Tanti dei nostri affezionati bambini iscritti ai corsi di nuoto seguivano Massimo ogni sera sui social, credo che iniziative così siano rare e siano da premiare e la speranza è che possano aumentare nel prossimo futuro. Vedere i bimbi affetti da queste patologie nelle nostre strutture col sorriso e un po' più sereni rispetto a quando sono entrati è lo scopo del nostro lavoro”. 

Abbiamo seguito, chilometro dopo chilometro, il cammino di Massimo Pedersoli facendo il tifo per lui e, siamo felici di potergli dare il bentornato celebrando la sua impresa qui a Palazzo Tursi, la casa dei genovesi - spiega Alessandra Bianchi, assessore comunale allo Sport -. La sua iniziativa ha sposato pienamente i valori che, con il progetto come Capitale Europea dello Sport, ci siamo impegnati a promuovere. Ringrazio Massimo perché, con “E1VVAI, Un cammino superbo”, si è posto l’accento anche sulla rete sentieristica della nostra città valorizzando così anche tutte le attività legate all’outdoor di cui Genova è regina con i suoi numerosi percorsi escursionistici ideali per coltivare e promuovere stili di vita più sani, attivi e consapevoli”.

All'incontro odierno hanno anche preso parte Paola Pesce Maineri assessore allo Sport del Municipio VII Ponente che è stato tra fra i patrocinatori della spedizione, Cristina Bellingeri disability manager del Comune di Genova, Gianluigi Durante del centro Il Cucciolo e Paolo Persich dell'associazione Montegazzo Outdoor.

Chiara Orsetti

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