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Politica | 05 novembre 2024, 12:31

Il M5S agita ciò che resta del campo largo, Giordano: “Da Appendino nulla di nuovo, ho sempre detto che il candidato migliore sarebbe stato del Movimento”

Il neo eletto consigliere regionale pentastellato, poi, sposta lo sguardo a Ponente: “Siamo partiti con i riesini e siamo arrivati al 70% in provincia di Imperia, un territorio dove la Dia ha fatto interventi importanti”

Stefano Giordano (Movimento 5 Stelle)

Stefano Giordano (Movimento 5 Stelle)

Come se non bastasse la sconfitta elettorale, nel ‘campo largo’ (sempre ammesso che ne esistano ancora tracce) ora si fa spazio anche un recalcitrante Movimento 5 Stelle che, nonostante un risultato non certo esaltante alle urne, ora reclama il proprio spazio e fa sentire la sua voce fuori dal coro unanime dell’opposizione al centrodestra di governo nazionale e regionale.

Dopo giorni di dichiarazioni più o meno velate, a scoperchiare il pentolone è stata l’ex sindaca di Torino e vicepresidente nazionale del partito, Chiara Appendino che, nel commentare il risultato elettorale in Liguria, non ha fatto giri di parole. “Non siamo riusciti a costruire un progetto per una vera alternativa alla destra - ha detto Appendino, che ha poi puntato il dito direttamente contro il candidato presidente Andrea Orlando - a capo della coalizione non c’era una figura innovativa e credibile per i nostri elettori, che potesse garantire discontinuità. Penso che molti elettori del M5S non siano andati a votare proprio per questo, perché non riuscivano a distinguere tra i due campi”.
Posizione ben lontana da chi, invece, è stato vicino a Orlando e al suo progetto, come la governatrice della Sardegna, Alessandra Todde: “L’alleanza ha tenuto perché ci siamo presentati insieme”.

Contattato in merito, il senatore pentastellato Luca Pirondini ha preferito non commentare le parole della vicepresidente, mentre il neoeletto consigliere regionale del Movimento, Stefano Giordano, ha rimandato alla discussione interna al partito: “Appendino non ha detto niente di nuovo. Sono posizioni che verranno portate nella costituente, in un confronto generale. Non ha detto niente di nuovo, il presidente Giuseppe Conte non ha mai parlato di alleanze strutturali, ma che si faccia del contenuto”.

Poi le considerazioni su Orlando: “Ho detto pubblicamente che, secondo me, il candidato migliore per la nostra comunità sarebbe stato un candidato del Movimento 5 Stelle, ma ho riconosciuto l’onestà intellettuale di Orlando. Ho sempre lavorato con i colleghi di opposizione, quando ci sono tematiche comuni e portiamo avanti battaglie insieme lo facciamo senza nessuna problematiche”.

Sull’analisi del voto, inoltre, Giordano respinge ogni possibile polemica su un risultato non all’altezza delle aspettative, spostando l’attenzione sul Ponente della regione: “Preferirei analizzare il perché sono arrivati determinati voti in una zona dove la Dia ha fatto interventi importanti, è una cosa anomala e qualcuno potrebbe anche avere dei dubbi. Un terreno molto pericoloso e particolare dove c’è stata una vittoria schiacciante del centrodestra. Da libero cittadino mi è venuto un dubbio, siamo partiti con i riesini e siamo arrivati al 70% in provincia di Imperia”.

Ora, però, all’orizzonte c’è una nuova sfida elettorale che riduce il campo al solo Comune di Genova, chiamato a eleggere il proprio nuovo sindaco nel 2025. “Valuteremo passo dopo passo con il coordinatore regionale e con i provinciali, con tutti gli attivisti e i portavoce il prosieguo politico a livello comunale - commenta Giordano - da parte nostra non c’è nessuna apertura e nessuna chiusura. Sul Comune il Movimento sta facendo un lavoro puntuale, siamo usciti a pezzi dalle amministrative del 2022 e oggi usciamo più o meno con lo stesso risultato. Ma c’è un genovese eletto in consiglio regionale che ha avuto una risposta importante”.

Pietro Zampedroni


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