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Attualità | 05 novembre 2024, 15:50

Poste Italiane chiude cinque uffici, Genova dice “no” all’unanimità in consiglio comunale

Votato da tutta l’assise l’ordine del giorno bipartisan presentato dai capigruppo per chiedere all’amministrazione di convocare i vertici regionali dell’azienda

Poste Italiane chiude cinque uffici, Genova dice “no” all’unanimità in consiglio comunale

Il consiglio comunale di Genova si schiera compatto contro la decisione di Poste Italiane di chiudere cinque sportelli nel giro di qualche settimana. L’assemblea ha votato all’unanimità l’ordine del giorno presentato dai capigruppo per sollecitare l’amministrazione a intervenire attivamente con Poste Italiane, chiedendo di “non effettuare la chiusura degli sportelli” e di “rinnovare le richieste già avanzate dal consiglio attraverso atti ufficialmente votati”, oltre a impegnarsi affinché venga convocata una commissione urgente per ascoltare il management regionale di Poste Italiane.
Il piano di Poste Italiane, ricordiamo, prevede la chiusura degli uffici di: Genova 11 (via Assarotti), Genova 28 (via Redipuglia), Genova 35 (via Donghi), Genova 48 (Multedo) e Genova 59 (San Quirico).

“Negli anni sono state adottate altre misure analoghe – si legge nel documento – anche solo sotto forma di razionalizzazione, con chiusure parziali pomeridiane in altri punti.”
Il consiglio, come ribadito nell’ordine del giorno, si era già espresso in passato sulle scelte di Poste Italiane, come il 3 novembre 2022, quando si discusse della chiusura dell’ufficio Genova 60 (Pontedecimo).
L’attenzione, in particolare, è rivolta alle persone anziane che considerano l’ufficio postale un punto di riferimento e che, a seguito della riorganizzazione di Poste Italiane, sarebbero costrette a spostarsi in altri quartieri per accedere ai servizi necessari.

Ora, dunque, la questione passa nelle mani dell’amministrazione comunale di Genova, chiamata a confrontarsi con i vertici regionali di Poste Italiane per chiedere un passo indietro su un piano che rischia di causare gravi disagi alla popolazione meno giovane.

Pietro Zampedroni

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