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Attualità | 05 novembre 2024, 15:01

Addio anche a Genova alle buche delle lettere: e un altro pezzo dell’Italia che fu se ne va

Dopo le cabine telefoniche, anche i contenitori per lettere dislocati in giro per la città sono destinati a sparire: al loro posto le nuove versioni dotate di tecnologia avanzata

In città sono diverse le cassette postali rosse che sono state chiuse con del nastro adesivo per impedire agli utenti di introdurre al suo interno la corrispondenza da spedire. Sul gruppo Facebook 'Genova contro il degrado' molti genovesi hanno espresso la loro preoccupazione per il rischio di perdita di un pezzo di storia cittadina, associando la scomparsa delle vecchie cassette a un impoverimento del tessuto urbano. La visione di cassette chiuse con nastro adesivo ha lasciato intendere che il processo di smantellamento è già in atto e, in alcune zone, i cittadini non possono più utilizzare le cassette che hanno fatto parte della loro vita quotidiana, senza però aver ricevuto comunicazioni.

Fornire una risposta a quel che sembra un vero e proprio ‘pensionamento’, tuttavia, è molto semplice: già dal 2022 Poste Italiane ha avviato l'introduzione delle Cassette Smart 2.0, una nuova versione delle storiche cassette postali rosse, dotata di tecnologie avanzate per la gestione della corrispondenza. Questi nuovi dispositivi offrono una serie di vantaggi, tra cui il monitoraggio digitale del riempimento, la tracciabilità delle lettere tramite QR code e RFID e un sistema di sicurezza migliorato. Le nuove cassette renderanno più efficiente e sostenibile la raccolta della posta: “la riorganizzazione nasce dalle mutate esigenze della clientela che hanno portato ad un calo del 60% della corrispondenza negli ultimi 15 anni” spiega Poste Italiane. "Entro la fine del 2026 sarà terminato il progetto di sostituzione delle cassette, che resteranno presenti in corrispondenza degli uffici postali, delle stazioni, dei siti di particolare interesse storico e nelle comunità meno popolate, nelle zone rurali e nei comuni montani".

Il parallelo con lo smantellamento delle cabine telefoniche, avvenuto negli ultimi anni, è immediato: anche in quel caso, la sostituzione di un elemento storico con soluzioni tecnologicamente più avanzate ha suscitato sentimenti contrastanti: le cabine, ormai superate dall'uso dei cellulari, erano rimaste parte del paesaggio urbano e della memoria collettiva, tanto che alcune comunità le hanno riadattate per usi alternativi, facendole diventare, per esempio, punti di scambio libri. Allo stesso modo, le cassette postali tradizionali rappresentano un legame con il passato, un’epoca in cui la corrispondenza cartacea era fondamentale per mantenere contatti a distanza: inviare una cartolina dalle località di vacanza, mandare gli auguri per le festività o inviare una letterina a Babbo Natale insieme ai più piccoli non sono ancora esperienze destinate a diventare ricordi, ma con il passare del tempo potrebbero diventare più difficili da svolgere. 

Chiara Orsetti

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