Attualità - 05 novembre 2024, 19:03

La Genova che non ti aspetti attraverso gli occhi dei suoi artisti

Al cinema Sivori la mostra permanente di The Genoeser, un viaggio visivo che evoca i sogni e le contraddizioni di una città che è un brulicare di vita

Genova, un’illustrazione alla volta, una linea alla volta, un colore alla volta, declinati in diciannove opere di altrettanti artisti per raccontarne i sogni e le contraddizioni, le luci e le ombre che si mescolano nel labirinto del suo centro storico per dissiparsi sulle alture o davanti al mare.

La mostra permanete ‘The Genoeser’ che questo pomeriggio aprirà i battenti al cinema Sivori è un viaggio nella Superba, mostrata da angolazioni inedite in cui viene raccolta l’essenza della città regalandone un ‘editoriale visivo’.

Nulla è lasciato al caso, a partire dalla scelta della location: il Cinema Sivori è il cinema più antico d’Italia, custode di una lunga tradizione culturale genovese, e ospita questa mostra in una collaborazione con il Circuito Cinema e il Centro Culturale Carignano

Per l’Associazione Culturale The Genoeser, fondata da Corinna Trucco, Sara De Martino, Barbara Gasperini e Francesca Sperti, è una tappa significativa. 

Siamo entusiaste e sicuramente grate al Circuito Genova dell’occasione speciale che si è venuta a creare - racconta la vice presidente dell’Associazione The Genoeser Corinna Trucco - questa mostra è l’occasione per mettere insieme diverte arti visive e cinema e illustrazione sono un ottimo inizio”.

Parte di un network internazionale di progetti gemelli iniziato nel 2012 a Parigi con The Parisianer, un omaggio alle copertine illustrate del The New Yorker, The Genoeser è partito nel 2022. A proposito, Trucco prosegue: “L’associazione culturale The Genoeser è nata dalle ceneri di un’esperienza precedente, quella del Cottonfiioc Festival, che ha avuto vita prima della pandemia. Dalle ceneri di questo festival, con una formazione diversa, è nata la nuova associazione culturale che ha l’obiettivo di portare le arti visive e l’illustrazione nel territorio”.

Copertine di un magazine immaginario che si tramutano in ‘biglietti da visita’ di una città che è in continuo fermento culturale, fucina di creatività e calamita per tantissimi talenti, gettando nuova luce sul panorama.

Tante le opere in mostra in un percorso lineare che diventa punto di forza, lasciando che siano ora i colori, ora le linee, ora le composizioni, a richiamare l’attenzione di chi osserva. Tra tutte le straordinarie illustrazioni, una più di altre ha colpito l’immaginario collettivo e quello di Trucco stessa: “La copertina di Matilde Martinelli, dedicata alla funicolare, ha emozionato tantissime persone e anche me in un modo particolare. Io la funicolare la prendevo tutte le mattine per andare al liceo e quando l’illustratrice, autonomamente, ci ha proposto questo soggetto, ha dato il via a un legame emotivo con quell’immagine tanto da farla diventare una delle nostre best seller”.

Il nostro punto di vista - conclude - vuole andare oltre e mettere insieme bellezza e contraddizione di questa città per dare un’immagine più vera e più radicata che non parli soltanto a chi viene a vedere Genova da fuori ma in cui si possa riconoscere anche chi a Genova ci vive”.

Le gru del porto, le case storiche con gli ingressi sui tetti, l’Acquario, i Rolli, De André, il ponte San Giorgio, la Sopraelevata e i vicoli, tutto a Genova viene ‘promosso’ protagonista nelle visioni degli artisti in mostra.

Un sentimento che emerge distintamente nelle parole di Jacopo Oliveri: “La mia opera è nata con la volontà di rendere giustizia alla bellezza del progetto di Stefano Boeri per quanto riguarda la realizzazione del memoriale. L’ispirazione è arrivata dalla mostra sul ponte allestita a porta Siberia. C’era la speranza di vedere realizzato questo progetto che attualmente ancora non è pronto. Mi sono concentrato tantissimo sulla parte naturalistica perché credo che la nostra città abbia bisogno di più verde a servizio dei cittadini. Questa era l’intenzione. Sullo sfondo, si vede il ponte, era un momento molto caldo in cui è stato realizzato il ponte. Significava qualcosa di grande per i cittadini”.

Desideri e visioni, alimentate sempre più dalla stessa città. Così, la tanto chiacchierata Sopraelevata, nell’opera di Elisa Murgia, cambia totalmente il suo valore: “È nata da un sentimento bello, la Sopraelevata è il mio panorama preferito di Genova, e da un sentimento brutto nel senso che ci ha perso la vita un mio caro amico. Così ho voluto omaggiare lui e anche rappresentare quello che per me è uno dei posti più belli della mia città”.

Creatività e composizione per immaginare e mischiare diversi linguaggi: “Sono una Visual designer - racconta Olga Cirone Boero - nel mio lavoro fondo foto antiche, illustrazioni varie, progetti di architettura che assemblo creando una composizione dove ogni cosa ha un suo equilibrio facendo venire fuori il mio animo da progettista. Ho scelto piazza dell’Annunziata, un luogo per me familiare. Essendo una piazza, poi, li accadono varie cose. Ho immaginato poi come potesse essere questo luogo nel tempo creando stratificazioni di epoche ed elementi che modificano il territorio fino ad arrivare a questa interpretazione”.

Attraverso le diciannove opere, si aprono infinite finestre su migliaia di storie, tra passato, presente e futuro, sintesi di una città in movimento che sa far coabitare tradizione e novità senza svelarsi mai completamente, rimanendo misteriosa e ‘inafferrabile’, bella di una ‘bellezza inaspettata’, inconsapevole, che nell’arte degli illustratori e delle illustratrici si lascia osservare in un modo nuovo.