Sport - 03 novembre 2024, 15:00

Genoa, per Parma il dilemma si chiama Balotelli. Gilardino si gioca pezzi di futuro

Si va verso la prima convocazione per l'attaccante arrivato la scorsa settimana. Dall'Emilia il via a un novembre che può essere decisivo

Balotelli si, Balotelli no. Nella vigilia silenziosa, senza la canonica conferenza stampa prepartita, è questo il grande dilemma in casa rossoblù prima della partenza per Parma.

Un silenzio che sa certo di riflessione ma più d'ogni altra cosa rende bene la misura del mood dalle parti di Pegli. Ossia concentrarsi sul campo e far parlare quest'ultimo, che già contro la Fiorentina ha detto più positivo che negativo escludendo il risultato e tenendo di conto un momento che, per quanto riguarda gli infortuni, va migliorando ma è ancora tuttavia lontano da tempi tranquilli.

E sono stati proprio i segnali positivi a mettere paradossalmente a nudo il grande problema del Genoa di oggi: l'incisività dentro l'area di rigore. Che contro la Viola il migliore in campo sia stato il portiere ospite De Gea, quasi una beffa se si pensa che lo spagnolo in estate era stato vicinissimo proprio al Grifone, è senz'altro un buon indicatore dell'atteggiamento di Badelj e compagni sul rettangolo di gioco. Al tempo stesso, nonostante l'ottima prova di Ekhator, questo pesa l'attacco attualmente disponibile per il tecnico rossoblù.

Quest'ultimo non certo scevro dai giudizi. Un'ottima reazione col Bologna, l'aver tenuto il campo con Lazio e Fiorentina hanno partorito un solo punto. Non sono solo i numeri, nel calcio, a dettare i giudizi, avendo comunque un peso più che considerevole. Insieme ci sono le prestazioni e, nell'infrasettimanale, il 3-5-2 travestito da 4-4-2 ha messo in chiaro un aspetto legato a queste ultime: un atteggiamento più propositivo, unito al giocare con due attaccanti di ruolo, ha aperto (o alimentato) ragionamenti anche sulle uscite precedenti.

Ed è qui che entra in gioco Super Mario. Lui ha bisogno del Genoa per rilanciarsi e avviarsi, a 34 anni, verso un ultimo periodo di carriera con qualche soddisfazione in più. Pure il Vecchio Balordo e il suo tecnico sentono però, ora come forse non mai, l'esigenza di quei colpi di cui l'attaccante ha palesato disponibilità. 

Perché è vero che al "Tardini" in scena andrà appena l'undicesima giornata, eppure un quarto di stagione se n'è andato (portandosi via per lo più avversarie d'alta classifica) e sei punti sono un bottino, al di là della posizione di classifica, foriero di ottimismo.

Mattia Pastorino


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