Attualità - 01 novembre 2024, 13:45

Voltri, domenica appuntamento con la Fiera di San Carlo: in arrivo novanta banchi

L'assessora Paola Bordilli: "Riecco un appuntamento con la tradizione popolare e religiosa molto caro ai voltresi"

A Voltri torna la fiera di San Carlo, tradizionale festa legata a San Carlo Borromeopatrono di Voltri dal 1649.

La manifestazione si svolgerà domenica 3 novembre con bancarelle di merci varie e le celebrazioni religiose. Complessivamente novanta banchi verranno dislocati tra piazza Gaggero, piazza Villa Giusti e Vico Tiro. La fiera sarà facilmente raggiungibile dai cittadini tramite linee bus, treno e mezzi privati. Nella stessa giornata del 3 novembre, nella chiesa di Sant’Erasmo si terrà la cerimonia religiosa per S. Carlo Borromeo.

A questa festività si aggiunge anche quella del 10 novembre, San Carlino. "Un appuntamento con la tradizione popolare e religiosa molto caro ai voltresi- dichiara l’assessore al Commercio e Tradizioni cittadine del Comune di Genova Paola Bordilli - che affonda le sue radici nella storia del territorio ponentino. Tante bancarelle, con specialità gastronomiche invaderanno le vie del quartiere e accompagneranno i visitatori durante il loro girovagare tra le molte curiosità della fiera".

Per l'occasione sono previste alcune modifiche alla viabilità, che riportiamo di seguito.

Piazza Gaggero (copertura torrente Leira): divieto di sosta con sanzione accessoria della rimozione del veicolo domenica 3 novembre per tutto il giorno, fino alle ore 20 (o comunque fino a cessate esigenze).

Divieto di circolazione (esclusi i veicoli della manifestazione) a eccezione della prima corsia da mare (per consentire il transito dei veicoli provenienti da piazza Nicolò da Voltri) e del corridoio centrale che corre attiguo allo stabile del Municipio 7, riservato al transito dei veicoli che, provenienti da piazza Orazio De Ferrari e Nicolò da Voltri si dirigono verso via Camozzini. Anche in questo caso da mezzanotte fino alle ore 20.

Piazza Villa Giusti: divieto di circolazione e divieto di sosta con sanzione accessoria della rimozione del veicolo domenica 3 novembre per tutto il giorno, fino alle ore 20 (o comunque fino a cessate esigenze).

Vico Tiro/piazza Villa Giusti: divieto di sosta con sanzione accessoria della rimozione del veicolo domenica 3 novembre per tutto il giorno, fino alle ore 20 (o comunque fino a cessate esigenze).

Vico Castelgenovese: divieto di sosta con sanzione accessoria della rimozione del veicolo e divieto di circolazione per i veicoli provenienti da via Camozzini e diretti verso piazza Giusti, domenica 3 novembre per tutto il giorno, fino alle ore 20 (o comunque fino a cessate esigenze).

La storia della festa
La festa è molto sentita dai cittadini della delegazione ponentina ed ha origini antichissime: San Carlo nacque ad Arona nel 1538, nella Rocca dei Borromeo, sul Lago Maggiore, da una nobile famiglia. Divenne cardinale a soli 22 anni e dal 1563 si occupò, in qualità di vescovo, di una Diocesi vastissima in Lombardia, Veneto, in territorio genovese e svizzero. L’attività della sua pastorale mirò alla cura ed all’attenzione verso le condizioni dei suoi fedeli, fondò seminari, ospizi ed ospedali, si occupò della formazione del clero e dell’assistenza economica dei poveri, utilizzando per tale scopo le ricchezze della sua famiglia. A soli 46 anni, nel 1584, morì di peste a Milano, dopo aver assistito personalmente i malati durante la terribile epidemia del 1576. Anche Voltri, nel 1649, fu colpita da una vasta epidemia di peste, che provocò molti morti ed i cittadini chiesero di proclamare S. Carlo Borromeo quale patrono della delegazione, nella speranza che la sua divina protezione placasse il flagello. La peste scemò, il numero dei morti cominciò a diminuire ed i Voltresi interpretarono tutto ciò come l’intervento benevolo del Santo nei confronti della loro comunità. Da allora si rivolgono a San Carlo per ottenere protezione dalle calamità che spesso, negli anni, hanno colpito la zona. In onore del Santo fu edificato, sulle alture della delegazione ponentina, l’Ospedale S. Carlo, grazie al contributo in denaro della comunità.