Attualità - 01 novembre 2024, 15:00

Genova, Poste italiane chiude cinque sportelli a titolo definitivo

Situazione analoga a quelle di Torino, Trento e tante altre città italiane. Via gli uffici di Multedo, San Quirico, via Assarotti e due nel Levante cittadino

La parola tecnica è razionalizzazione, ma tradotta a uso e consumo del pubblico significa tagli, chiusure e conseguenti disagi. Succede per gli sportelli delle banche, sempre meno sul territorio (dopo l’inizio della falcidia nei vari entroterra, ora non vengono risparmiati neppure i centri sulla costa), succede anche per gli uffici postali.

Nella prossima “geografia” di Poste, a Genova mancheranno cinque filiali, a partire dalle prossime settimane: si tratta di due sportelli nel Levante cittadino, uno in via Assarotti, uno a San Quirico in Val Polcevera e uno a Multedo. Chiusure definitive e spostamento negli uffici postali vicini sia per il servizio dei pagamenti che per quello del ritiro di pacchi e raccomandate, ma anche per tutti i rapporti legati ai conti correnti e agli investimenti. Significa centinaia di persone che non potranno più contare sul servizio di prossimità, che risulta, per l’appunto, razionalizzato.

Spesso, a fronte dei tagli degli sportelli bancari, è sempre stata Poste a supplire con il proprio servizio Postamat. Ma cosa succede quando anche questo viene meno? Succede che anche per un’operazione banale come un prelievo di contanti occorrerà spostarsi, spesso di vari chilometri.

A Multedo, per esempio, un prelievo sarà impossibile. Bisognerà andare a Pegli o a Sestri Ponente, dopo che sono andati a morire, negli anni, anche numerosi altri servizi. È la civiltà del domani: sempre più servizi digitali e sempre meno con personale dedicato, ma in una città prevalentemente di anziani tutto questo viene vissuto con maggiore fatica.

"Dal 16 dicembre 2024 questo ufficio chiuderà e non sarà più operativo. La corrispondenza in giacenza presso questo ufficio sarà disponibile nell’ufficio Genova 47": così trovano scritto in queste mattine i cittadini di Multedo, e messaggi analoghi si trovano affissi alle porte e alle bacheche degli altri quattro uffici postali genovesi destinati a chiudere.

Non è solo Genova oggetto di tagli. Nei giorni scorsi, ad esempio, sono esplosi casi analoghi a Torino e a Trento. L’azienda spiega che "in conformità ai provvedimenti adottati dall’Agcom, è stato predisposto un piano di riorganizzazione della rete postale che tiene conto delle mutate abitudini dei cittadini, ogni giorno più orientati all’utilizzo dei servizi online. Va ricordato che ad oggi le interazioni giornaliere con i canali online del gruppo sono oltre venti milioni. Nonostante questo Poste italiane continua ad essere l’azienda più capillarmente diffusa sul territorio nazionale".

E mentre Poste arretra dal punto di vista dello sportello “fisico”, altrettanto fanno banche come Intesa Sanpaolo che chiuderà entro fine anno le filiali di piazza Porticciolo a Pegli, di via Cavallotti ad Albaro, del quartiere di San Fruttuoso e di corso Firenze a Castelletto.

Nei giorni scorsi è arrivata la lettera ufficiale ai correntisti. Si chiudono le filiali perché "la nostra Banca da tempo è impegnata in un piano di ottimizzazione dell’assetto territoriale volto a garantire una maggior specializzazione dei punti operativi, integrando contemporaneamente i canali di contatto e di servizio offerti alla clientela". Che cosa si possa “ottimizzare” eliminando sportelli è un mistero. E sono già centinaia i correntisti che hanno scelto di migrare presso altre banche. Sperando che non chiudano pure quelle.