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Attualità | 31 ottobre 2024, 08:00

"Uccellini" in scena al Teatro Duse: un viaggio tra realtà e fantasmi. Lisa Ferlazzo Natoli: “Così si raccontano presenze e assenze”

Lo spettacolo, inserito nel palinsesto del Festival dell’Eccellenza al Femminile, è un movimento intenso che esplora i silenzie i segreti di una famiglia sospesa tra ricordi e presenze misteriose

"Uccellini" in scena al Teatro Duse: un viaggio tra realtà e fantasmi. Lisa Ferlazzo Natoli: “Così si raccontano presenze e assenze”

Continua il Festival dell’Eccellenza al Femminile e martedì sera al teatro Duse è andato in scena Uccellini, uno spettacolo con la regia di Lisa Ferlazzo Natoli e Alessandro Ferroni, nuova creazione del gruppo lacasadiargilla

Uccellini è una messa in scena che pervade, sa coinvolgere e lasciare spazio ai sentimenti, ai silenzi, a una trama che, in maniera classica, si snoda e racconta il turbamento.

A raccontarlo è la pluripremiata regista Lisa Ferlazzo Natoli: “È uno spettacolo introspettivo con elementi perturbanti e fantasmatici. La trama è apparentemente tradizionale: due fratelli si ritrovano dopo tanto tempo nella casa d'infanzia, nel bosco, dove è scomparsa la loro sorella. Ma in quei due giorni accadono e si dicono cose tipiche delle riunioni familiari, soprattutto a livello di silenzi e omissioni. Rosalina Conti, l'autrice, riesce a dire tantissimo proprio in quello che non viene detto, nei silenzi. La casa è abitata da presenze: la sorella scomparsa, uccelli impagliati, e l'impressione di esseri umani, vivi e morti”.

La scenografia sembra avere un ruolo fondamentale nello spettacolo: “La scena disegnata da Marco Rossi presenta un'enorme vetrata che guarda verso il pubblico. Alessandro Ferroni, che si occupa degli spazi scenici, ha utilizzato un tulle speciale che può essere sia una vetrata trasparente sia una superficie su cui proiettare immagini di natura e movimento, quasi in 3D. Il pubblico avrà la sensazione che queste immagini abitino la casa”.

La regia è firmata a quattro mani con Alessandro Ferroni, ma il lavoro è un ensemble curato dal collettivo: “Alessandro viene dal cinema e cura gli spazi scenici, Marco ha disegnato la scena. Alessandro ed io abbiamo lavorato insieme alla regia, poi io mi sono occupata della direzione degli attori e lui ha costruito la casa, con le sue pareti e il suo odore, come diceva Ronconi”. 

Isabella Rizzitano

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