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Attualità | 30 ottobre 2024, 08:00

Dall'ingegno di Archimede alla genialità di Ipazia, così il viaggio nella scienza del Mondo Antico diventa interattivo

Allestita nella Sala delle Grida del Palazzo della Borsa, Agorà è la mostra curata dall'Unità Comunicazione del CNR, che torna al Festival della Scienza di Genova dopo dieci anni. Un percorso che esplora le scoperte di scienziati e scienziate dell’antichità per riscoprire la matematica e la scienza attraverso exhibit coinvolgenti e affascinanti leggende

Dalla genialità di Ipazia alle intuizioni di Archimede, passando per la scuola di Atene e raccontando la scienza del mondo antico per scoprire il fascino e la storia.

La mostra ‘Agorà’, allestita nella sala delle Grida del Palazzo della Borsa, nell’ambito del Festival della Scienza di Genova, rappresenta un’occasione unica per immergersi nel sapere scientifico e matematico delle civiltà che hanno fiorito attorno al Mediterraneo. 

Progettata e sviluppata dall'Unità Comunicazione del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), "Agorà" è tornata al festival dopo la sua prima apparizione nel 2013, consolidando il suo ruolo di ponte tra storia e educazione.

Il tema centrale della mostra è il genio di scienziati del mondo antico, con una particolare attenzione ad Archimede, il celebre matematico e inventore, a cui è dedicata la prima parte del percorso. Gli exhibit interattivi consentono ai visitatori di esplorare le sue invenzioni, come la sua celebre vite utilizzata per sollevare l'acqua, e la famosa leggenda degli specchi ustori, un sistema con cui Archimede avrebbe bruciato le vele di una flotta nemica riflettendo la luce del sole.

Ma "Agorà" non si limita a celebrare Archimede; la mostra si espande per includere altre figure illustri della scienza, da Pitagora e Euclide a Platone e Aristotele. Un particolare omaggio è riservato a Ipazia, una delle poche scienziate della storia antica, nota per i suoi studi di matematica e astronomia. La mostra presenta anche un exhibit dedicato al metodo del giardiniere, legato alla leggenda di Ipazia, che descrive la creazione di un’ellisse, simbolo del suo genio scientifico.

"Queste installazioni non solo attirano l'interesse del pubblico, ma rappresentano anche un valido supporto per l'insegnamento scolastico", ha affermato Luca Balletti del CNR, sottolineando l’importanza di portare la scienza viva nelle aule.

Balletti prosegue: “La seconda parte della mostra è dedicata ad altri grandi scienziati, si va da Pitagora a Euclide, ai filosofi della scuola di Atene, Platone ed Aristotele, ad Aollonio e Erastotele e infine con una scienziata donna, Ipazia, che è famosa per i suoi studi di matematica e astronomia, in particolare per alcuni studi legati alle traiettorie dei pianeti attorno al Sole”.

Un percorso che non manca di catalizzare l’attenzione e di proporre un’esperienza diretta per ‘portare fuori dai libri’ ciò che si impara in classe, provando in prima persona l’esperienza della curiosità scientifica.

Isabella Rizzitano

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