Attualità - 30 ottobre 2024, 08:34

Pronto soccorso al collasso: e adesso la sanità attende la "cura" annunciata da Bucci

Anche ieri giornata molto difficile per Galliera e ospedale di Voltri. Paolo Cremonesi: "Occorre aumentare i servizi territoriali"

Marco Bucci che, neanche il tempo della proclamazione, ha già in agenda una serie di capitoli urgenti sui quali intervenire.

Non gli unici, ma il comparto resta in attesa in una situazione di necessità e mentre la politica segue i tempi dettati dalle esigenze amministrative, negli ospedali - in particolare quelli genovesi - si continua a registrare il 'sold out' in particolare in alcune fasce orarie di inizio settimana, rendendo affannoso il lavoro e l'afflusso dei pazienti.

È stato un martedì, ieri, di lavoro intenso e difficile per i reparti di emergenza urgenza, ancora una volta oltre la soglia per alcuni pronto soccorso del territorio, tra ambulanze in attesa di poter accedere con i pazienti meno gravi in barella e super afflussi che hanno rallentato l'operatività all'interno delle strutture che mettono al servizio di cittadini e utenza tutte le forze in campo per garantire accoglienza e cura, nonostante difficoltà e carenze di personale ormai endemiche.

È andata così ad esempio, con lunghe attese ieri all'ospedale Galliera di Genova, il punto di riferimento per il centro città, che a tarda sera era ancora conta assegnato in giallo con una dicitura che fotografa un lieve affollamento. 

Non l'unico, basti pensare che ieri sera è rimasto in 'rosso' fino all'una di notte anche il pronto soccorso l'ospedale di Voltri che serve buona parte del Ponente genovese urbano e extraurbano.

Mentre siamo ancora lontani dai periodi più difficili della stagione, quelli del freddo e relativo picco influenzale, "aumentare i servizi territoriali in modo da alleggerire dei casi meno gravi i pronto soccorso che altrimenti si saturano rallentando l'operatività", è l'auspicio espresso da Paolo Cremonesi, direttore del pronto soccorso del Galliera dove ieri è stata una giornata a dire poco 'calda'. Una novantina i pazienti contemporaneamente in cura e tenta ambulanze in attesa di accesso fino alla tarda mattinata, a mancare la collaborazione con i territori per costruire una rete che permetta di drenare gli accessi che altrimenti si riversano sui pronto soccorso a danno dei reparti di emergenza.

In campagna elettorale prima le liste d'attesa e poi gli ospedali erano diventati protagonisti dei programmi dei due principali schieramenti ma il comparto continua ad attendere, neanche il tempo della proclamazione del nuovo presidente e dell'arrivo della nuova Giunta e il tema ritorna prioritario. 

Alle promesse di quattro nuovi ospedali si uniscono poi l'aumento delle risorse per le prestazioni mediche e tutta una serie di procedure propedeutiche a nuovi concorsi e assunzioni per le quali è necessario l'insediamento della nuova giunta, che non arriverà con ogni probabilità almeno per le prossime due settimane.

Campagna elettorale terminata ora è il momento di tornare alle priorità, avverte anche la Cgil di Genova.

Temi che si intrecciano ma l'obiettivo è "affrontare le grandi questioni irrisolte del lavoro, sociali e dello sviluppo in Liguria - dice il sindacato in un riferimento che riguarda non solo il settore sanità.

Oltre la necessità di posti letto e personale, servono rimedi se in un pronto soccorso ligure possono volerci in media anche tre giorni per passare da una barella a un posto in reparto per i pazienti. Serve "aprire dei tavoli di confronto nei quali va affrontata la realtà", conclude il sindacato, oltre gli slogan della campagna elettorale ormai sullo sfondo.