Quando parla al telefono con noi Stefano Balleari, rieletto consigliere regionale tra le fila di Fratelli d’Italia e recordman del partito in Liguria (con 3.656 preferenze), è reduce da una notte non facile. “Sono tornato a casa alle 4 - esordisce - ho seguito lo spoglio fino all’ultimo, sono abituato a festeggiare a urne chiuse. Non ho dormito e mi sono svegliato presto. È stato soddisfacente per la vittoria del sindaco della Liguria, Marco Bucci, un successo sofferto perché comunque il Partito Democratico si è dimostrato organico nel nostro territorio”.
Balleari esprime soddisfazione anche per il risultato di partito: “Le liste civiche drenano voti in maniera sensibile, ci sono quelle che nascono per le elezioni e non sono strutturate, ma in questo caso c’erano delle civiche nate già da 7 anni. Fratelli d’Italia è il primo partito della coalizione e sono soddisfatto anche per essere stato il più votato del nostro schieramento in tutta la regione, è un ottimo risultato frutto del lavoro che abbiamo fatto”.
Al netto del risultato personale e di partito, quindi, è logico pensare che Balleari ora si presenti alla porta del neo presidente Bucci con la richiesta di un incarico, dopo cinque anni da capogruppo di FdI in Regione: “Non sono mai stato a caccia di poltrone o ruoli particolari. Nel 2020 ho lasciato il ruolo di vicesindaco della sesta città d’Italia per affrontare l’elezione in Regione, mi sono dimesso e ho partecipato. Se fossi stato alla ricerca di poltrone, sarei rimasto a fare il vicesindaco, che è un ruolo importante, penso che questo risultato possa essere premiato e ne parlerò con Bucci. Non avanzo nessuna richiesta, ma è evidente che come minimo sarò capogruppo. Il nostro partito ha sempre fatto della meritocrazia il proprio vangelo, mi verrà richiesto che cosa voglio fare da grande…vedremo”.
Balleari ritroverà Marco Bucci in piazza De Ferrari, dopo aver governato insieme a Palazzo Tursi. “Ha un carattere molto complesso, si definiva ‘ruvido’, ma gli ho sempre detto che per lui la parola giusta è ‘abrasivo' - commenta il neo rieletto di FdI - è un uomo di una intelligenza straordinaria con una capacità di sintesi invidiabile, una persona con una grande visione e amore per il territorio. Saluto con grande soddisfazione il mio ricongiungimento con lui, penso fosse il migliore candidato da mettere in campo”.
Smaltita l’adrenalina per la vittoria delle regionali, stabiliti i ruoli in giunta e iniziata la nuova avventura al governo della Liguria, per il centrodestra si aprirà la sfida delle amministrative di Genova, città dell’ormai ex sindaco Marco Bucci che, però, alle regionali ha optato per il centrosinistra voltandogli le spalle. “Lavoreremo con Marco Bucci e con le segreterie nazionali, immagino che qualcosa si sia già detto negli incontri con Meloni, Salvini e Tajani - commenta Balleari - quello che fa la differenza è che il centrodestra è una vera coalizione, mentre l’insieme di partiti di centrosinistra non è una coalizione. Noi per vincere mettiamo a sistema le cose che uniscono e non quelle che ci dividono ed è una coalizione collaudata nel 2015 in Regione, nel 2017 a Genova, ricollaudata nel 2020 in Regione e dal 2022 al lavoro anche a livello nazionale”.
La domanda, quindi, è d’obbligo: Pietro Piciocchi è l’uomo giusto? “Potrebbe essere l’uomo giusto, ma mi permetto di dargli un suggerimento - risponde Balleari - deve essere un pochino più empatico, uscire dagli uffici e incontrare di più le persone. Capisco che ci sia molto lavoro tecnico da fare, ma per un sindaco è importante farsi vedere e stare tra la gente”.