Tutti appesi alla scelta di Andrea Orlando. Da ieri, quando il risultato delle urne ha consegnato la Liguria nelle mani di Marco Bucci, il candidato del centrosinistra è di fatto investito del ruolo di leader dell’opposizione con un seggio in consiglio regionale che, però, non ha ancora deciso se tenere o meno.
Non è un segreto che l’ex ministro abbia accettato di correre come leader della coalizione progressista in Liguria chiedendo prima garanzie sulle possibilità di vittoria, proprio perché non avrebbe avuto intenzione di rimanere impantanato in una dinamica locale, quando le sue ambizioni (si sa) vanno ben al di là dei confini regionali. Ma le garanzie a poco sono servite, l’esito delle elezioni è stato ben diverso da quello sperato, e ora c’è da fare i conti con una exit strategy forse poco considerata alla vigilia.
Dalla scelta di Orlando dipendono i destini di due big della politica genovese, due consiglieri comunali che possono ambire a un salto di qualità o verso la Regione o verso Roma. Da una parte c’è Alberto Pandolfo, vice presidente del consiglio comunale genovese, piazzatosi subito dietro Orlando alle politiche del 2022 tra le fila del Pd e, quindi, pronto subentrare in Parlamento qualora l’ex ministro dovesse scegliere di mantenere il proprio seggio in via Fieschi.
Dall’altra c’è Cristina Lodi, rappresentante cittadina di Azione e candidata alle regionali nel ‘Patto Civico Riformista’ che, forte delle sue 2.045 preferenze, è pronta a salutare Palazzo Tursi per entrare (secondo calcoli di non facile comprensione) in consiglio regionale per occupare il posto eventualmente lasciato libero da Orlando.
Una decisione che l’ex ministro dovrà, per forza di cose, prendere nelle prossime ore, sia per mandare Pandolfo e Lodi incontro al loro destino, sia per fare in modo che l’opposizione in consiglio regionale possa riorganizzarsi senza il suo leader.