Soddisfazione per il risultato di coalizione, di partito e personale, nessuna richiesta di ruoli in Regione, ma l’intenzione di portare avanti quanto lasciato in sospeso con lo stop forzato all’amministrazione Toti.
Alessio Piana, reduce dal primo posto di lista a Genova con la casacca della Lega (per lui 2.767 preferenze), non si sbottona e non si sbilancia a poche ore dalla tornata elettorale delle regionali che lo ha riconfermato come uomo di punta del ‘Carroccio’ nel capoluogo.
“Il partito ha tenuto e, anzi, è cresciuto su scala regionale rispetto alle europee che già a loro volta avevano un trend positivo rispetto alle politiche - commenta Piana ai nostri microfoni - e poi c’è la soddisfazione per l’affermazione della coalizione e dell’avere un rappresentante a Genova, Savona e Imperia. C’è grande voglia di riprendere a lavorare e andare in continuità con le cose positive che sono state fatte dall’amministrazione regionale e comunale”.
Andando sul risultato personale, invece, Piana aggiunge: “Ho confermato le preferenze raccolte nel 2020, ma con la metà dei voti di lista e con una lista ancora più competitiva anche per la candidatura di Edoardo Rixi che su Genova è stato un catalizzatore”.
Una Lega che, a Genova, si piazza al quarto posto di coalizione, dietro Fratelli d’Italia e alle due liste civiche ‘Vince Liguria’ e ‘Orgoglio Liguria’, schieramenti che, dati alla mano, hanno eroso preferenze ai partiti tradizionali. Anche se Piana non la vede così: “Le liste civiche non sono un ostacolo, penso che abbiano contribuito a intercettare un elettorato che non si riconosceva o non era riconducibile ai partiti tradizionali. Su Genova, poi, la differenza con ‘Orgoglio Liguria’ è dello 0,13%, parliamo di 400 voti circa. Liste e partiti insieme hanno reso possibile aggiudicarci una partita che non era facile o scontata e che, con Marco Bucci in campo, è diventata contendibile”.
Con quasi tremila preferenze in tasca e con un primo posto all’interno della lega a Genova, Alessio Piana può presentarsi alla porta del neo presidente Marco Bucci per chiedere qualcosa in più rispetto al ruolo di consigliere regionale che gli elettori gli hanno consegnato votandolo. Un’ipotesi che, però, il diretto interessato rispedisce al mittente: “Sono nella Lega da fine anni ’90, rispetto i ruoli e le liturgie. È logico che con il presidente si siedano i segretari regionali dei partiti e i referenti delle liste civiche, faranno un ragionamento sull’esito del voto e sulle migliori figure che fanno parte del patrimonio del centrodestra. Individueranno una squadra che possa rispondere all’attuazione del programma e alle idee che abbiamo condiviso. Sono ben contento di continuare questo percorso, se poi ci sarà modo di farlo da assessore ne sarò onorato, se invece verranno fatte delle scelte differenti darò il massimo con le competenze che ho maturato. Questa è la politica, non c’è nulla di scontato e nulla di dovuto. Si lavora, ci sono delle ambizioni, ma non sempre alle ambizioni corrispondono i ruoli”.
Che sia da consigliere o da assessore, per Piana si tratterà di un ritorno in piazza De Ferrari dopo la precedente esperienza con la squadra di governo dell’allora presidente Giovanni Toti. “Dobbiamo dare continuità agli strumenti che avevamo definito a sostegno di commercio, artigianato e piccola e media impresa - conclude Piana - dovrà essere emanato un bando per i territori non ricompresi nelle aree di crisi complesse non complesse che possa generare investimenti, nuove opportunità e posti di lavoro. Attenzione massima all’entroterra nei confronti del quale bisogna fare ragionamento sia per la difesa del suolo che da un punto di vista di agevolare i servizi finalizzati all’insediamento e a fare in modo che sempre più persone ritornino a vivere lì o ci rimangano”.