Il rapporto 'Ecosistema Urbano 2024' di Legambiente, realizzato con il contributo di Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore, fotografa una Genova in grande difficoltà sul fronte delle performance ambientali. Secondo il dossier, la città ligure registra preoccupanti livelli di inquinamento atmosferico, raccolta differenziata insufficiente e un numero allarmante di vittime sulle strade. "Genova e Savona si distinguono negativamente per l’elevato inquinamento dell’aria, la scarsa raccolta differenziata e l’inaccettabile numero di vittime sulle strade", afferma Stefano Bigliazzi, presidente di Legambiente Liguria. Per quanto riguarda la qualità dell'aria, Genova ha sforato i limiti di ozono per ben 88 giorni nel 2023, il doppio rispetto all'anno precedente, posizionandosi penultima in classifica nazionale, appena prima di Piacenza con 90 giorni di superamento. Anche le emissioni di biossido di azoto rimangono preoccupanti: nonostante una leggera riduzione (da 30 a 28 µg/mc), Genova non rispetta i limiti europei previsti per il 2030 e quelli ancora più restrittivi dell'Organizzazione Mondiale della Sanità. La situazione delle polveri sottili (PM10 e PM2,5) è in lieve miglioramento, con concentrazioni che scendono rispettivamente a 17,4 µg/mc e 10,3 µg/mc, ma restano comunque elevate per quanto riguarda le PM2,5.
La raccolta differenziata a Genova resta lontana dagli obiettivi di legge. Con un tasso del 42,7% nel 2023, la città è al 97° posto su 106, registrando un aumento del 4% rispetto all'anno precedente, ma ben al di sotto dell’obiettivo del 65%, stabilito per il 2012. «I dati evidenziano che occorre un’accelerazione nell’applicazione delle misure previste dal Piano regionale dei rifiuti», dichiara Daniele Salvo, responsabile regionale di Ecosistema Urbano. Sul fronte dei consumi idrici, Genova si distingue per un consumo giornaliero di acqua potabile pari a 127 litri per abitante, sotto la media nazionale di 147 litri. Tuttavia, la dispersione idrica resta sotto controllo, con il 27,7% dell'acqua immessa non raggiungendo i consumatori, al di sotto della media italiana del 36,3%.
Il trasporto pubblico locale vede Genova tra le prime città italiane per numero di viaggi per abitante, con 393 viaggi all'anno (in crescita rispetto ai 360 del 2022). Tuttavia, l'offerta del servizio resta invariata, portando a un sovraffollamento dei mezzi. Positivo il dato sull'immatricolazione delle autovetture, con 48 auto ogni 100 abitanti, uno dei tassi più bassi in Italia, ma il dato è compensato negativamente dall'elevato numero di motocicli: Genova è al 4° posto a livello nazionale per numero di moto.
Per quanto riguarda la mobilità sostenibile, il rapporto evidenzia un clamoroso ritardo della città. Genova ha a disposizione solo 1,23 metri equivalenti di percorsi ciclabili ogni 100 abitanti, posizionandosi al 93° posto su 106, e la disponibilità di zone a traffico limitato è tra le più basse d’Italia. Anche la disponibilità di aree pedonali è in netto calo, con 8,3 mq per 100 abitanti, contro gli 11 mq dell’anno precedente, un dato che rende la città una delle peggiori in Italia per spazi destinati ai pedoni. La situazione non è migliore per quanto riguarda le aree verdi fruibili: Genova registra appena 21,4 mq di verde ogni 100 abitanti, lontana dalla media nazionale di 53,1 mq e molto distante dalle prime città in classifica come Isernia, che offre oltre 1000 mq per abitante.
Il divario tra Genova e le altre città italiane si fa ancora più evidente nella produzione di energia solare su edifici pubblici, con un modesto 2,46 kW per 1000 abitanti, ben al di sotto della media nazionale di 5,83 kW. Anche il consumo di suolo pro capite è aumentato nel periodo 2017-2022, con un incremento di 3,50 mq per abitante. A livello di incidentalità stradale, Genova si conferma tra le città più pericolose del Paese, con un tasso di 8,4 vittime ogni 1000 abitanti, molto al di sopra della media nazionale di 5,12. "Aumenta il divario delle città liguri con il resto del Paese a causa della mancanza di interventi coraggiosi a favore di una mobilità 'lenta' attraverso la creazione di isole pedonali, zone 30, percorsi ciclabili e aree verdi", conclude Daniele Salvo.