“E’ oggettivo e chiaro che siamo in emergenza a livello numerico e di caratteristiche in alcuni reparti, come quello offensivo. Ci sono valutazioni da fare e ne ho già parlato con la società. Sono convinto che andremo a Roma per battagliare, ne sono convinto dopo aver visto questa settimana di lavoro coi ragazzi. Per altre cose non dovreste chiedere solo a me [..] Siamo in difficoltà a livello numerico ma non possiamo sbagliare più e dobbiamo mantenere lucidità, questo diventa fondamentale”.
Sono le parole di mister Alberto Gilardino a pesare il momento complicato in casa Genoa alla vigilia della complicata trasferta romana contro la Lazio, al culmine di una settimana dove a restare sulla breccia sono gli infortuni e ad aprire un ciclo di 10 giorni che ora cominciano a diventare determinanti nel futuro genoano. “Abbiamo quattro partite in dodici giorni, non posso rischiare” è ormai il diktat per un tecnico sempre più abituato a dover compiere scelte di formazione facendo i conti più coi bollettini medici che con le caratteristiche dei giocatori a disposizione.
“Gollini, Messias, Ekuban, De Winter, Bani, Malinovskyi, Vitinha sono fuori - ha detto Gila - Ritroviamo Badelj e sto facendo valutazioni sia su chi comincerà sia su chi possa dare una mano a partita in corso. Pereiro sta facendo una mini preparazione, deve lavorare tanto per ritrovare la forma migliore. Bani sta facendo un percorso per rientrare e non uscire più”. La novità del giorno della partenza verso la Capitale, in casa rossoblù, è il nuovo stop per Ekuban, che stava tornando dal precedente infortunio e lascia così ancora ristrette le scelte offensive per il tecnico.
Per questo, e per le assenze di Vitinha e Messias “che staranno fuori parecchio tempo”, nei giorni scorsi è tornato di fortissima attualità il nome di Balotelli in una sorta di telenovela. “Mario può essere un profilo adatto - ha precisato il mister - Lo conosco, la sua storia parla da sé, è un ragazzo con ancora quella motivazione e quel fuoco che gli servirebbe per fare bene. La società sa il mio pensiero che è chiaro a tutti. Sono settimane che si parla di certe situazioni, siamo in ritardo viste le problematiche oggettive a livello numerico in alcuni reparti”.
Di contraltare lo stesso Gila mette “la volontà e la determinazione dei ragazzi in ogni allenamento”, per andare “a Roma a battagliare e combattere”. Oltre, ovviamente, a qualche valutazione tecnico tattica maturata dalla sfida col Bologna: “Vogliamo mantenere un equilibrio all'interno della partita, senza sbilanciarsi, però c’è la volontà anche di avere il baricentro un po’ più alto come nel secondo tempo col Bologna. Bisogna però avere gli accorgimenti mentali e tattici che siano perfetti ed oliati. La posizione di Thorsby attaccante? I veri attaccanti sono solo Ekhator e Pinamonti in questo momento. So che non è il suo ruolo naturale però devo fare discorsi sull’economia della gara facendo riferimento ai cento minuti, valutando chi ho in panchina e chi può giocare dall’inizio”.