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Politica | 22 ottobre 2024, 18:28

Il Porto di Genova come hub strategico per l’Europa, Davide Falteri: “Sfida che non si può perdere”

Il candidato al Consiglio Regionale ha incontrato oggi i professionisti del settore logistico e marittimo, ribadendo l'importanza del porto per l'economia locale e nazionale. Al centro del dibattito, le infrastrutture digitali e fisiche, fondamentali per rendere Genova un hub competitivo a livello europeo e attrarre nuove imprese

Il Porto di Genova come hub strategico per l’Europa, Davide Falteri: “Sfida che non si può perdere”

Il futuro di Genova passa attraverso il suo porto. Lo ha ribadito oggi Davide Falteri, candidato consigliere alle prossime elezioni regionali, nel corso di un incontro con i rappresentanti del settore logistico e marittimo che si è tenuto al CAP Albertazzi questo pomeriggio. 

Un settore strategico per l'economia della città e della regione, che richiede investimenti e una visione di lungo termine.

"Oggi più che mai dobbiamo puntare a rendere Genova un hub logistico di primaria importanza a livello europeo", ha dichiarato Falteri. "Questo significa investire sia sulle infrastrutture fisiche, come abbiamo già iniziato a fare, sia sulle infrastrutture digitali, che sono fondamentali per attrarre nuove imprese e creare nuove opportunità di lavoro".

Tra le infrastrutture digitali, Falteri ha sottolineato l'importanza dei cavi sottomarini, quattro già posati e due in arrivo, che collegano più di trenta paesi nel Mediterraneo e fanno di Genova la regione switch data d’Europa, rendendola un nodo cruciale per le comunicazioni internazionali. "Questi cavi ci permettono di attrarre aziende dell'IT e di sviluppare progetti innovativi come la telemedicina", ha proseguito prima di aggiungere la necessità di proseguire sul filone dell’innovazione per garantire adeguate offerte di lavoro e formazione anche ai giovani della Liguria.

Queste - ha poi concluso Falteri - sono sfide davvero importanti, dobbiamo averle ben chiare in testa, ce le devono avere le persone che saranno chiamate a governare. Soprattutto, devono portare quelle che sono le esigenze dei cittadini, dei cluster economici, che oggi con grande fatica nel tempo li delineano. Chi governerà, dovrà portare a terra i progetti riconosciuti come importanti e non quelli improvvisati sul momento, perché questo vorrebbe dire fare un danno a queste categorie, fare un danno ai cittadini e soprattutto ai giovani”.

Redazione


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