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Politica | 21 ottobre 2024, 19:15

Elly Schlein a Sestri Ponente arringa la piazza gremita: “Non ci stiamo a una sanità a misura di portafoglio, servono cure per tutti”

La leader del Partito Democratico di fronte a centinaia di persone lancia Andrea Orlando: “I liguri sono persone che hanno sempre lavorato tanto, faticato, fatto sacrifici”

Elly Schlein a Sestri Ponente arringa la piazza gremita: “Non ci stiamo a una sanità a misura di portafoglio, servono cure per tutti”

Altro giro di vite a ridosso delle elezioni regionali in Liguria per il Partito Democratico, che ha visto arrivare in Piazza Baracca, nel ponente Genovese, la segreteria dem Elly Schlein a sostegno del candidato presidente di Regione Liguria Andrea Orlando.

Il compito di inaugurare il discorso di fronte ad una piazza gremita di persone è toccato a Simone D'Angelo, segretario metropolitano PD Genova, per poi lasciare poco dopo la parola all'ex ministro candidato Orlando, che nel suo discorso non ha mancato di rimarcare il precedente attaccato al suo avversario candidato Marco Bucci sul tema natalità, affermando che "in questa regione, tema piace molto a Bucci, le donne non fanno figli a volte perché scelgono di non farli e devono essere libere di decidere di non farlo". 

Orlando parte subito con una chiamata al voto, rivolgendosi direttamente alla piazza e a tutte quelle persone che non sono andate a votare, per poi ringraziare Schlein. 

"Sono quindici giorni che io subisco attacchi di ogni tipo, da menzogne a fake news. Rixi ha rispolverato quel famoso consulente Morisi per fare la campagna elettorale, quello che lavorava per Salvini ma noi abbiamo risposto con le idee, coi programmi, coi progetti, con le cose che vogliamo fare. Vedete io mi vanto molto da Ministro della Giustizia di aver fatto una cosa importante, cioè di aver informatizzato, primo Paese in Europa, il processo civile. Un progetto da settecento milioni di euro, non è andato in galera nessuno, dopo che era stato rinviato da tanti anni. Ora io vorrei sapere se oggi gli avvocati dicessero all'unisono che il processo civile non funziona, cosa farebbe Bucci? Credo che Bucci farebbe una manifestazione popolare dicendo che io sono un incompetente", afferma Orlando in riferimento agli attacchi subito dai propri avversari politici, rivendicando il progetto di informatizzazione del processo civile precedentemente messo in campo nel ruolo di ministro.

Riferendosi, poi, alla polemica sul palazzetto dello sport, Orlando prosegue: "L'altro giorno il presidente della federazione italiana pallavolo è arrivato a Genova e ha spiegato che dopo tutti i soldi che sono stati spesi dando soldi a una società privata che a sua volta li ha presi dall'Esselunga, e che li riprenderà in un altro modo, mancano esattamente trenta centimetri per omologare il palazzetto dello sport e per far sì che si possano fare delle competizioni. Oggi a Spezia un pullman appena acquistato della Regione si è incastrato sotto un ponte perché le misure non sono quelle adeguate. Ora noi non facciamo nessuna caccia all'uomo, diciamo solo che hanno dei problemi con il sistema metrico decimale". 

Successivamente, durante il comizio Orlando si sofferma sul tema sanità pubblica e sul sistema Alisa, tasto dolente per la Regione che ha visto decine di cittadini rinunciare alle cure sanitarie: "Noi vogliamo prima di tutto una sanità pubblica con accesso universale e le risorse le vogliamo prendere da quelle che sono andate per fare un carrozzone come Alisa e per fare una sanità privata supplettiva alla sanità pubblica, che alla fine ha indebolito la sanità pubblica. Noi vogliamo ricostruire una sanità territoriale, noi vogliamo che le persone non siano lasciate da sole davanti alla malattia e noi vogliamo lanciare un grande piano per sostenere la non autosufficienza delle persone". 

Non è mancata la stoccata all'avversario Bucci sul tema natalità, che ha già visto i due avversari scontrarsi nel loro ultimo comizio pubblico presso la Sala Quadrivium: "Vedete, in questa Regione, tema piace molto a Bucci, le donne non fanno figli a volte perché scelgono di non farli e devono essere libere di decidere di non farlo e a volte perché quando lavorano devono scegliere tra la famiglia e il lavoro perché il lavoro di cura per crescere i figli oppure per badare agli anziani alla fine va sempre sulle spalle delle donne e noi non vogliamo che questo accada, perchè noi vogliamo costruire una rete di servizio alla persona che consenta a tutte e a tutti di lavorare e di avere un supporto nel momento della difficoltà". 

Non solo sanità, ma anche i problemi legati al commercio e ai posti di lavoro precari che creano un'esodo di massa dei giovani dalla Regione sono stati focus del discorso del candidato dem: "Lo dico qua in un quartiere nel quale la classe operaia ha svolto un ruolo importantissimo. Vedete i posti di lavoro devono venire dal turismo, verranno dal commercio che dobbiamo difendere impedendo che si aprano altre grandi superficie commerciali. I posti di lavoro verranno dalla logistica, verranno dai servizi ma i posti di lavoro di qualità possono venire solo da un'industria di nuova generazione perché ogni famiglia ha un ragazzo che ha studiato perché era più brillante, andava bene a scuola, andava bene all'università e quando ha finito di studiare è andato a lavorare da un'altra parte. Non perdiamo solo mano d'opera, perdiamo anche classe dirigente per il futuro e noi non ce lo possiamo permettere. Per questo vogliamo lavorare sul costo dell'energia, vogliamo lavorare sulle infrastrutture, vogliamo lavorare sulla formazione, vogliamo lavorare per fare in modo tale che questa sia una destinazione nel momento in cui il mondo diventa più insicuro nella quale tornare a produrre. Il nostro intento è quello di costruire una democrazia diversa da quella che abbiamo vissuto nel corso di questi anni. Si sceglie oggi tra democrazia e oligarchia, cioè si sceglie tra un sistema costruito per tutelare gli interessi di pochi, ricchi e privilegiati e un sistema che deve invece garantire gli interessi di tutti. Noi vogliamo essere quest'ultimo, noi vogliamo essere quel sistema, vogliamo essere quella democrazia". 

Dopo di che, il candidato presidente si sofferma su quelli che sono tre principi fondamentali ai quali si ispirerà per governare la Liguria: "Il primo è che non ci può essere benessere, non ci può essere prosperità se non sono condivisi. La povertà non è una colpa dei poveri, è un fallimento della società nel suo insieme e noi ce ne vogliamo fare carico. Il secondo è che non ci può essere libertà piena se c'è discriminazione per qualcuno e allora noi vogliamo una Regione nella quale si possa dire andiamo là perché c'è accoglienza, perché c'è tolleranza e perché nessuno viene giudicato per le sue scelte di vita, le sue scelte esistenziali o familiari, per il suo orientamento sessuale, per la sua religione, per la sua cultura, perché questa è l'eredità più bella che ci hanno lasciato i nostri nonni partigiani. E un terzo principio, cioè non ci può essere democrazia se non c'è partecipazione e se c'è mafia e corruzione e in questa Regione c'è stata, perché la corruzione è un modo di contrare il potere e noi crediamo invece che il potere debba appartenere, come dice la nostra Costituzione, al popolo, indipendentemente dal censo al quale si appartiene, indipendentemente dal reddito che si ha. Alla fine la scelta è semplice, un governo per tutti o un governo per pochi". 

"Come si può pensare di essere credibili e scrivere pagine e pagine per fare da qui in poi le cose che in nove anni non si sono fatte? Il resto dovete farlo voi, potete farlo voi. Aiutateci a vincere, perchè è possibile" chiude il suo intervento Andrea Orlando

Prende la parola alla segretaria del partito Elly Schlein, che si rivolge subito ai liguri ringraziandoli per l'affetto e subito dopo rimarcare il problema della sanità rimarcando il pericolo che porta questa destra sul tema: "I liguri sono persone che hanno sempre lavorato tanto, faticato, fatto sacrifici. Io sono qui da sabato e in questi giorni la cosa che più mi hanno detto tanti cittadini che ho incontrato attraversando la vostra bella regione, e la dico così, è la difesa della sanità pubblica universalistica dai tagli e dalla privatizzazione che porta avanti questa destra, senza neanche il coraggio di ammetterlo. L'altro giorno Giorgia Meloni ci ha svegliato dando i numeri sulla sanità, e noi di questo la ringraziamo perché quei numeri li abbiamo messi in rapporto al PIL, ed è così che in tutto il mondo si calcola la spesa sanitaria e così abbiamo scoperto che abbiamo ragione. Da quando la stessa destra che qui appoggia Marco Bucci siede a Palazzo Chigi la spesa sanitaria sul PIL sta scendendo e con Giorgia Meloni arriverà al minimo storico degli ultimi quindici anni. Allora lo diciamo con grande chiarezza: noi non ci stiamo e non ci stiamo perché qui in questa città, in alcune ASL c'è chi aspetta quattrocentotrenta giorni per una colonoscopia programmata. Voi sapete che cosa vuol dire: vuol dire che chi ce la fa da solo tira fuori i soldi dalla sua tasca e va dal privato saltando la lista d'attesa, ma chi quei soldi non ce li ha e non li trova sta rinunciando a curarsi e noi da sinistra non lo accettiamo, anche nel nome di una donna straordinaria come Tina Anselmi che voleva una sanità che curasse chi da solo non ce la fa. E' proprio quello il punto e guardate non è sciatteria, è un disegno. Ieri - prosegue Schlein -, eravamo a Cairo Montenotte a toccare con mano la frustrazione di tante cittadine e cittadini che da questa amministrazione si sono visti promettere più volte un pronto soccorso che non è mai arrivato e hanno avuto la faccia tosta di andare due volte a fare le inaugurazioni tagliando i nastri e l'ospedale è rimasto vuoto. Una signora ci ha raccontato che trentacinque anni fa si è ammalata di tumore, è stata operata in quel reparto di chirurgia a Cairo che era un'eccellenza e ha potuto lì fare la chemioterapia.Ci ha raccontato che trentacinque anni dopo purtroppo suo figlio si è ammalato della stessa malattia ma adesso la sorella lo deve portare ogni volta fino a Savona per fare la chemioterapia. Noi non ci stiamo a questo disegno della destra che vuole una sanità a misura del portafoglio delle persone, difenderemo il diritto alla salute scritto nella nostra Costituzione, articolo 32, un diritto alla salute per tutte e tutti che vuol dire mettere più attenzione sulle persone anziane e non autosufficienti. Se ne è parlato poco ma in questi giorni il governo Meloni ha presentato la sua terza manovra. Attenzione, intendono tagliare anche le detrazioni e impedire soprattutto alle persone che vivono sole di detrarre le spese mediche. Il loro messaggio è chiaro, se ti vuoi curare devi arrangiarti, se ti vuoi curare devi pagare tu e due volte, uno con i nostri tagli, due ti togliamo pure le detrazioni delle spese mediche".

Dopo di che, la segretaria prosegue sul tema dei diritti e sui tagli di governo: "Diritto a una scuola di qualità, alla formazione, a partire dal moltiplicare gli asili nido in tutto il territorio nazionale, non solo perché contrastano le povertà educative dei bambini, ma anche per un'altra grande ragione che è ben presente alla prima Presidente del Consiglio Donna di questo Paese, duole doverglielo ricordare, ma sa benissimo che quando a Roma tagliano la sanità, quando tagliano il sociale e ha fatto così anche questa regione, quando tagliano le pensioni delle persone, hanno tagliato anche quelle delle donne su opzione donna, cosa succede in Liguria, cosa succede in Italia? Che tutto il carico di cura rimane sulle spalle delle famiglie, ma dentro le famiglie rimane soprattutto sulle spalle delle donne e questo non è giusto ed è anche antieconomico. Non dovrebbe sapere perché non ce ne facciamo niente di una Premier donna se non si batte per i diritti di tutte le altre donne di questo Paese e se non si batte per migliorare le condizioni di lavoro di tutte le altre donne di questo Paese. Se vogliamo davvero sostenere l'occupazione femminile e le famiglie approviamo subito un congedo paritario di cinque mesi pienamente retribuito per entrambi i genitori, non soltanto per le madri, saranno contenti anche i padri, fanno tanta retorica sui figli e sulla famiglia, anche Bucci, guardate su questo non commento". 

Federico Antonopulo


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