Continua con questo lunedì, e andrà avanti per tutti i lunedì successivi, un servizio seriale de ‘La Voce di Genova’ dedicato alle Botteghe Storiche e ai Locali di Tradizione della nostra città. Siamo partiti con il punto di vista dell’assessora comunale al Commercio, Paola Bordilli, e del segretario generale della Camera di Commercio di Genova, Maurizio Caviglia.Vogliamo raccontare, di volta in volta, quelle che sono le perle del nostro tessuto commerciale, e che ci fanno davvero sentire orgogliosi di appartenere a questa città. Buon viaggio insieme a noi!
Nel cuore di Genova, su quella che un tempo era la prestigiosa Strada Nuova, c’è un piccolo negozio che racconta storie antiche attraverso i suoi gioielli e oggetti vintage: Arduino Antiquariato. Dal 2010, la titolare Caterina Ottomano continua una tradizione iniziata nel 1907, quando il fondatore, Alberto Arduino, filigranista e orefice, aprì questa bottega. I locali, che un secolo prima ospitavano il famoso ‘Cafè Restaurant de la Concordia’, sono oggi la sede di uno degli ultimi baluardi della storica artigianalità genovese.
Entrando nel negozio, si viene accolti dal fascino delle antiche vetrine e dall’insegna originale dei primi del Novecento. I mobili in legno e gli espositori, un tempo parte del Concordia, raccontano la storia di un luogo dove passato e presente si fondono armoniosamente. Le pareti sono coperte da armadi e scaffali che espongono una vasta collezione di gioielli antichi e bigiotteria vintage, ceramiche di Albissola, oggetti inglesi in argento e Sheffield, monete della Repubblica Genovese e decorazioni delle guerre mondiali.
Caterina Ottomano, che ha rilevato l’attività dopo quarant’anni di gestione delle sorelle Pasquario, non nasconde il suo orgoglio per la storia di questo negozio, amato dai genovesi, alcuni dei quali lo ricordano ancora come il “negozio delle vecchiette”. Maddalena Arduino, figlia del fondatore, gestì infatti il negozio insieme a una storica commessa fino al 1971, trascorrendo intere giornate in bottega, cucinando per sé e per gli sfollati durante la Seconda Guerra Mondiale.
Il negozio Arduino è un luogo intriso di storia, dove ogni oggetto ha una sua narrazione. “Mi piace selezionare personalmente i pezzi che espongo,” spiega Caterina, “molte delle cose che ho provengono da privati, dalle famiglie che vogliono liberarsi di vecchi gioielli o bigiotteria”. Ma non è solo una questione di commercio. Caterina vede la sua attività come un modo per preservare il passato e mantenere vive le tradizioni. “Ho aperto qui dopo aver gestito un negozio di modernariato in Via delle Vigne, e prima ancora mi occupavo di archeologia. Forse è per questo che amo tanto le cose che hanno una storia.”
Il negozio, pur continuando a resistere nel mercato odierno, non è immune alle sfide. Caterina ammette che mantenere vivo un negozio così particolare non è facile: "Oggi con lo shopping online tutto è cambiato. È difficile competere con il digitale, ma gli oggetti che vendo devono essere visti e toccati per essere apprezzati”. Nonostante questo, il negozio Arduino mantiene una clientela affezionata, fatta di collezionisti, appassionati e occasionali turisti.
Guardando al futuro, Caterina confessa: “Non voglio morire qui dentro, come è successo a chi mi ha preceduta. Vorrei trovare qualcuno che porti avanti questa tradizione, ma non so quanto tempo mi rimane. Speriamo che i negozi come il mio possano resistere ancora qualche anno.”