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Non solo Fumetti | 20 ottobre 2024, 06:30

Dellamorte Dellamore: compie trent’anni il vero film di Dylan Dog. E torna nei cinema

Il protagonista è interpretato da Rupert Everett, la trama è tratta da un romanzo di Tiziano Sclavi, il “papà” dell’indagatore dell’incubo

Dellamorte Dellamore: compie trent’anni il vero film di Dylan Dog. E torna nei cinema

Esistono due film di Dylan Dog. Uno, americano, uscito nel 2010, porta come titolo, effettivamente, il nome dell’Indagatore dell’incubo di casa Bonelli. Il protagonista è stato interpretato da Brandon Routh, che già aveva impersonato un altro eroe dei fumetti, Superman, nel film “Superman Returns” del 2006.

Il Dylan d’oltreoceano si è però rivelato, all’epoca, un clamoroso flop ed è stato particolarmente criticato dal pubblico italiano, che non ha riconosciuto l’eroe nella caratterizzazione un po’ troppo alla Terminator che la produzione a stelle e strisce ha voluto affibbiargli.

La locandina del film americano di Dylan Dog

Per un film precipitato nell’oblìo ce n’è un altro, più vecchio, che invece resta nel cuore dei fans. Si tratta dell’italiano “Dellamorte Dellamore”, uscito nel 1994, per la regia di Michele Soavi. Il lungometraggio è tratto dal romanzo omonimo di Tiziano Sclavi, pubblicato nel 1991, ma scritto nel 1983.

La copertina del romanzo “Dellamorte Dellamore”

Va bene, facciamo un po’ d’ordine partendo da qui, dal romanzo. Nell’ ‘83 Sclavi, il creatore di Dylan Dog, scrive la storia di Francesco Dellamorte, custode del cimitero dell’immaginario paesino lombardo di Buffalora. Dellamore è il cognome della madre del protagonista da signorina, durante la narrazione viene fatta notare questa curiosa combinazione. Nel cimitero di Buffalora, a volte, i defunti resuscitano e escono dalle loro tombe. Dellamorte, insieme al suo assistente Gnaghi (così chiamato perché sa dire solo “gnà”), si è assunto il compito di sparare in testa a questi “ritornanti” e di riseppellirli sotto le loro lapidi. Il tempo libero, invece, lo passa componendo una sorta di puzzle 3d che riproduce un teschio.

Appaiono lampanti certune somiglianze con quello che sarà Dylan Dog; in primis i morti viventi, poi lo strano assistente e l’hobby del modellismo. Dellamorte/Dellamore sembra proprio una forma non ancora matura di indagatore dell’incubo, un primo esperimento. Ma l’avventura su carta di questo “fratello minore” non termina qui, diventa, anzi, fumetto. Nel 1989 il personaggio compare, insieme a Gnaghi, nello Speciale Dylan Dog n.3, intitolato “Orrore nero”. La storia, per quanto lo riguarda, ripercorre quella narrata nel romanzo di Sclavi dell’ ‘83.

Francesco Dellamorte in una tavola tratta dallo Speciale Dylan Dog n.3, intitolato “Orrore nero”

Ma non basta. Nel ‘94, come dicevamo, Dellamorte/Dellamore diventa protagonista di un film che porta il suo nome. Benché la sceneggiatura affidata a Gianni Romoli ripercorra ancora il romanzo omonimo, la locandina mostra l’interprete principale, Rupert Everett, in classica posa e abbigliamento dylandoghiani. Anche la pistola somiglia molto alla Bodeo dell’indagatore dell’incubo. Peraltro la somiglianza fisica tra l’attore e il personaggio dei fumetti non è un caso, dato che il volto di Dylan è ispirato proprio a quello di Everett. Un’ottima operazione di marketing, insomma, per un film comunque ottimamente realizzato su una trama che non riguarda Dylan Dog, ma riguarda Dylan Dog. Questa apparente contraddizione è una magia tipica delle storie di Tiziano Sclavi.


La locandina del film “Dellamorte Dellamore”

Il film, che all’epoca vinse il David di Donatello e il Ciak d’oro, ha festeggiato il suo trentennale tornando dal 14 ottobre, restaurato, di nuovo nei cinema. Insieme al Rupert Everett del ‘94 rivedremo sul grande schermo Anna Falchi e il cantautore francese François Hadji-Lazaro (quest’ultimo magistrale nella sua interpretazione di Gnaghi). 

Per l’occasione la CG Entertainement ha realizzato un nuovo trailer.


 Il nuovo trailer del film “Dellamorte Dellamore”

A proposito di Gnaghi, per chiudere, c’è da aggiungere ancora una curiosità: il personaggio è ricomparso nel numero 400 di Dylan Dog, stavolta come assistente proprio dell’Indagatore dell’incubo.

Noi ci rileggiamo la prossima settimana. 

Thomas Pistoia

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