A volte la politica è così, non concede inciampi, indecisioni, imprecisioni specie nell’era della comunicazione a tutti i costi. E così capita anche che, a pochi giorni dal traguardo, una intera comunicazione elettorale rischi di essere vanificata da una gaffe, un errore banale, proprio sul rettilineo del gran finale.
A cadere vittima dell’errore da matita blu è Andrea Orlando, candidato presidente del centrosinistra. Materia: geografia. Intervistato dal Tg Regionale di Rai3, Orlando ha fatto riferimento alle amministrazioni locali dicendo testualmente che in Liguria “quattro capoluoghi su cinque oggi sono del centrodestra”. Peccato che la Liguria di capoluoghi ne abbia quattro, ed ecco servito il facilissimo sfottò da parte dei detrattori, tra chi consiglia corsi di geografia e chi non perde occasione per puntare l’attenzione su ogni minima indecisione dell’avversario. E questa, va detto, si presta particolarmente bene.
L’errore c’è ed è innegabile. Che sia di distrazione o meno non è dato saperlo, ma è lì, in tv, esposto alle critiche da Ventimiglia a Sarzana. In merito è intervenuto anche lo staff di Andrea Orlando, precisando che si sarebbe trattato di “un lapsus, intendeva le cinque Asl”.
Un inciampo che ha un illustre e clamorosamente simile precedente. Stessa situazione (campagna elettorale, ma del 2015), stessa rilevanza del personaggio (un candidato alla presidenza), stesso canale (Rai 3).
A cadere in errore, e molti lo ricorderanno, fu Giovanni Toti che, in diretta ad ‘Agorà’, si ritrovò a sostenere convintamente che Novi Ligure fosse in Liguria. Toti, in quel caso, confermò quanto affermato dal conduttore Gerardo Greco nel menzionare l’ex senatrice novese di Forza Italia, Manuela Repetti. “Abita in Liguria” disse Greco, e Toti gli andò dietro: “Sì, a Novi”.
Inevitabile, anche in quel caso, la facile ironia dei detrattori, molti dei quali oggi sono in prima linea nel difendere Orlando dopo l’aggiunta di un capoluogo di provincia alla cartina della Liguria.
A nove anni di distanza la ruota ha girato ancora e, questa volta, è andata a colpire dall’altra parte.