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Cronaca | 18 ottobre 2024, 14:48

Il Moody non riapre dopo l’incendio, che fine faranno i dipendenti? Filcams Cgil pronta al presidio davanti al locale

Il locale di Piccapietra è chiuso dall’11 settembre: “La società ha scelto la scorciatoia più veloce, chiudere definitivamente e trasferire le maestranze in altri locali sparsi in Italia”

Il Moody non riapre dopo l’incendio, che fine faranno i dipendenti? Filcams Cgil pronta al presidio davanti al locale

Le serrande del Moody di Piccapietra non si rialzeranno. Il locale colpito da un principio di incendio nelle cucine lo scorso 11 settembre non è più tornato in attività e, ora, a destare preoccupazione è il destino dei suoi dipendenti.

A puntare i riflettori sui lavoratori fermi da oltre un mese è la Filcams Cgil Genova, per voce del segretario Maurizio Fiore: “Un altro storico marchio abbandona Genova e lascia a casa i propri dipendenti. Faremo tutto quanto è necessario per tutelarli e per garantir loro la continuità di reddito”.

“Dopo il principio di incendio del settembre scorso abbiamo richiesto l’utilizzo temporaneo delle ferie e l’attivazione immediata degli ammortizzatori sociali - aggiungono dalla Filcams Cgil - la società che ha acquisito il locale dopo il fallimento di Qui Group fa capo ad una holding svizzera, e nell’incontro sindacale di lunedì scorso ha messo da parte la possibilità di riaprire in tempi brevi e trovare nuovi investitori utili a coprire i costi, ed ha scelto la scorciatoia più veloce e più drammatica, chiudere definitivamente e trasferire tutte le maestranze in locali sparsi in Italia”.

“Non solo la società si disimpegna rispetto a dipendenti e territorio - conclude Fiore - ma ha dichiarato di non voler nemmeno attivare gli ammortizzatori sociali previsti dalle procedure. Noi non ci fermeremo qui, ed a tutela dell'occupazione ci mobiliteremo già da lunedì prossimo davanti ai locali del Moody in assemblea permanente nel frattempo però non possiamo che constatare come l’ennesimo marchio storico genovese abbia deciso di abbandonare la città”.

Redazione

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