ELEZIONI REGIONALI
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Economia | 16 ottobre 2024, 11:48

La Liguria non è terra di business, lo dice il Centro Studi Italypost: solo un’impresa locale tra le cento Top Italians Companies

La spezzina ‘Sanlorenzo’ tra le aziende italiane con un fatturato superiore ai cinquecento milioni di euro che si distinguono per crescita, redditività e solidità finanziaria e patrimoniale

Il cantiere Sanlorenzo

Il cantiere Sanlorenzo

Capita spesso che in campagna elettorale gli argomenti crescano come funghi e si presentino alla platea elettorale mostrando una realtà troppo spesso lontana da quella di tutti i giorni. La Liguria disegnata dai programmi dei vari candidati è ben distante da quella che i liguri vivono quotidianamente, e a ricordalo ci pensano spesso dati, statistiche, studi e classifiche.

Dai palchi della corsa elettorale in molti promettono una regione capace di essere attrattiva anche sul piano economico e imprenditoriale, annunciando a gran voce come la stretta striscia di terra tra montagna e mare sia meta gradita anche da chi fa business.  Poi ci pensa il Centro Studi Italypost che, basandosi sui dati Aida-Bvd e Infocamere, ha messo nero su bianco l’élite delle imprese italiane più performanti, quelle che superano quota cinquecento milioni di euro alla voce ‘ricavi’. Risultato: su cento Top Italians Companies, una sola è ligure, e nemmeno della provincia di Genova.

In mezzo ad aziende da ogni angolo d’Italia, con grande rappresentanza del Nord, la Liguria può contare sulla sola ‘Sanlorenzo’, impegnata nella cantieristica navale per imbarcazioni di lusso, con sede ad Ameglia, in provincia di La Spezia. Basta, solo lei.

La ‘Sanlorenzo’ vanta un fatturato 2023 di quasi novecento milioni di euro (896, per la precisione), cento milioni in più rispetto all’anno precedente (811), e dà lavoro a 764 persone. A lei l’arduo compito di rappresentare la regione all’interno del gotha dell’imprenditoria italiana, al top per crescita, redditività e solidità finanziaria e patrimoniale. Per il resto il nome della Liguria non compare più, lasciando spazio ad altre novantanove aziende in rappresentanza delle regioni più disparate.
La nostra regione si conferma, anche in questo caso, fanalino di coda settentrionale per tutto ciò che non sia turismo o imprenditoria legata al mondo della ricezione. 
Nei giorni della volata elettorale, si sbandierano spesso i rapporti tra politica e imprenditori ma poi, alla conta dei freddi numeri, la fotografia è ben diversa.

Pietro Zampedroni

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