Il gruppo Cds Holding, società che ha già acquisito il Waterfront di Levante e si occupa dei lavori nell'area, ha presentato la proposta per acquistare lo stadio Luigi Ferraris. L’ambizioso progetto prevede la realizzazione di una struttura multifunzionale, adatta non solo al calcio ma anche ad ospitare grandi eventi musicali e congressi. Se la proposta venisse accettata, il nuovo stadio di Genova sarà privo di barriere architettoniche, ecosostenibile e in linea con i parametri stabiliti dalla FIGC e da Euro2032. L'offerta attuale di Cds, che ammonta a quattordici milioni e mezzo di euro, non è vincolante, ma si prevede che, in caso di avanzamento del progetto, venga firmato un contratto definitivo entro la fine dell'anno. I lavori potrebbero partire subito dopo, con l'obiettivo di consegnare il nuovo stadio entro il Natale 2028, senza interrompere lo svolgimento dell’attività calcistica.
Il progetto architettonico è affidato allo studio di Stefano Boeri, che già ha lavorato su altre opere a Genova tra cui il parco del Ponte e il Memoriale del Morandi. Tra gli elementi chiave spicca una grande facciata in vetro e la creazione di una nuova piazza per il quartiere di Marassi, che dovrebbe migliorare il rapporto storicamente complesso tra il quartiere e lo stadio.
Il nuovo Ferraris è stato pensato per essere fruibile quotidianamente, con spazi commerciali, ristoranti con vista sul campo, sale per congressi e punti vendita delle squadre. Fondamentale l’importanza di coinvolgere Genoa e Sampdoria nel progetto, prevedendo per i club una partecipazione azionaria del 10%, con l’obiettivo di permettere loro un controllo diretto sull'organizzazione dell’impianto e dei servizi.
Stefano Boeri commenta: “Al momento si tratta solo di un’idea preliminare e appena abbozzata, che rivisita un nostro progetto per la riqualificazione dello stadio Ferraris presentato 15 anni fa alle squadre”.
Parallelamente, il Genoa ha presentato una sua offerta indipendente. Dopo un cambio di rotta della Sampdoria, che ha richiesto un aumento di capitale, il club rossoblù ha deciso di proseguire da solo. Affiancato dalla società immobiliare americana Oak View, il Genoa ha sottoposto un progetto elaborato dall'architetto Penaranda, mirato a non perdere l’occasione di ospitare Euro 2032.
Ora il Comune dovrà valutare le due proposte, con Genova in lizza per ottenere finanziamenti pubblici per la ristrutturazione dello stadio, un progetto che si inserisce nella più ampia competizione per ospitare le partite degli Europei insieme a città come Milano, Roma e Torino.